Riduzione dell’orario di lavoro: c’è qualche possibilità per l’Italia? Ecco la risposta

Meno ore di lavoro e stesso stipendio? Si può! Ecco la proposta del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte! Scoprila qui.

Anche in Italia si comincia a parlare di orario di lavoro ridotto. Ma ci sono davvero delle possibilità per questa alternativa nel nostro Paese? Andiamo a scoprirlo insieme. 

Prima di tutto partiamo dalle basi: è stato il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ad avanzare la nuova proposta sull’orario di lavoro. 

Ma cosa prevede nel dettaglio tale proposta? Cosa comporterebbe?

La proposta del Movimento 5 Stelle prevede la riduzione dell’orario di lavoro, che passerebbe dalle 40 ore classiche settimanali a 36, lasciando inalterato lo stipendio. 

Ebbene, siamo in un periodo in cui diversi Paesi stanno sperimentando la cosiddetta “settimana corta lavorativa”, riducendo i giorni di lavoro da cinque a quattro, senza variare lo stipendio. 

E in Italia a che punto siamo? Questa riduzione dell’orario lavorativo potrebbe funzionare anche nel nostro Paese? Andiamo a scoprirlo in questo articolo. 

Meno si lavora, più si è produttivi: ecco cosa dice il leader del Movimento 5 Stelle

Secondo diversi esperimenti condotti in alcuni Paesi europei, la riduzione dell’orario lavorativo porterebbe ad un incremento della produzione. 

Insomma, i lavoratori avrebbero più tempo da dedicare a loro stessi ed, allo stesso modo, sarebbero più produttivi sul posto di lavoro. 

Infatti, stando alle parole di Giuseppe Conte, non è vero che più si lavora più si è produttivi, anzi. Dopo una certa mole di lavoro, aggiungerne altro è estremamente deleterio.  

Dunque, se secondo gli studi è stato appurato che diminuire l’orario lavorativo funziona per migliorare la produttività, perché questo non dovrebbe essere applicato anche in Italia?

Ecco da dove nasce la proposta del Movimento 5 Stelle. Tuttavia, è bene sottolineare che non si tratta di una proposta del tutto nuova. Infatti, ne aveva già parlato in tempi lontani (ai tempi dell’ex Governo Prodi) Fausto Bertinotti. 

Ebbene, possiamo dire che nel 1997 l’Italia non era ancora pronta a questa svolta, ma oggi qualcosa sta cambiando?

Orario di lavoro ridotto? Ecco la proposta che sta prendendo piede in Italia!

Siamo in un periodo particolare in Italia, contrassegnato dalla campagna elettorale ed è proprio per questo che si susseguono numerose proposte.

Ebbene, una che sta facendo molto discutere è proprio quella legata alla riduzione dell’orario lavorativo, formulata dal Movimento 5 Stelle nella figura del suo leader Giuseppe Conte. 

Attenzione: ridurre l’orario lavorativo, a detta di Conte, non porterebbe alcun danno alle imprese. 

Infatti, più che di una vera riforma si parla attualmente di un esperimento volontario al quale le aziende dovranno aderire per poter ufficialmente dimostrare che una riduzione dell’orario lavorativo non porta ad una diminuzione della produttività, anzi. 

Ebbene, nonostante non sia l’unica volta che una proposta del genere è stata avanzata in Italia, forse il post pandemia è il momento perfetto per cambiare le cose. 

Secondo i dati forniti dall’OCSE, l’Italia è uno dei Paesi europei nei quali si lavora di più e ci sono sempre più persone che sono scontente del loro impiego. 

Dunque, le persone vorrebbero trovare un impiego che consenta di avere più tempo da dedicare a loro stesse, ai loro hobby ed ai loro affetti. La riduzione dell’orario lavorativo potrebbe essere la risposta vincente in questo periodo di incertezza. 

Dopotutto ci sono numerosi Paesi che stanno dando degli esempi virtuosi in tal senso, basti pensare alla vicinissima Francia, alla Germania ed anche al Regno Unito. 

Vuoi conoscere come funziona la settimana corta lavorativa all’estero? Andiamo a scoprirlo insieme nel prossimo paragrafo. 

Orario di lavoro ridotto all’estero: ecco i risultati dell’esperimento!

La riduzione dell’orario lavorativo può davvero funzionare? Beh, per rispondere a questa domanda dovremmo avere i dati italiani sotto mano. 

Tuttavia, visto che da noi non è ancora stato eseguito un esperimento del genere, andiamo a scoprire cos’è accaduto all’estero, dove la settimana corta lavorativa è stata applicata. 

In Europa sono molti i Paesi che hanno sperimentato tale metodologia di lavoro, come Spagna, Islanda e Belgio. L’ultimo Paese ha una legge vera e propria sulla settimana corta lavorativa, che stabilisce la redistribuzione delle ore di lavoro su quattro giorni e non più su cinque. 

Anche in Italia vediamo che stiamo assistendo a dei cambi di paradigma nel mondo del lavoro, specie nei giovani, che sono sempre più improntati verso nuovi modi di lavorare, come lo smart-working e il lavoro ibrido. 

Dunque, perché il nostro Paese non potrebbe accogliere un’ulteriore rivoluzione per quanto riguarda il mondo del lavoro? Staremo a vedere i prossimi sviluppi. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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