Riforma pensioni 2023: novità per avere prima l’assegno INPS

Arrivano novità per la nuova riforma pensioni 2023: ecco cosa cambierà e chi potrà accedere all’assegno previdenziale INPS in anticipo dal prossimo anno.

Oggi più che mai, l’argomento legato alla pensione INPS e, soprattutto, alla riforma pensioni, rappresenta di fatto una delle tematiche maggiormente dibattute durante le giornate di lavoro della squadra del Governo italiano. Infatti, nonostante le varie modifiche e i diversi cambiamenti che l’esecutivo guidato da parte dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi ha deciso di apportare al sistema pensioni, sono ancora tantissimi i punti da scogliere. 

A questo proposito, quindi, sono state recentemente rese note delle nuove linee guida formulate da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, proprio in riferimento all’elaborazione di una nuova riforma pensioni 2023.

Si tratta, quindi, di disposizioni che dovranno essere prese in considerazione e accolte da parte dell’esecutivo a lavoro per la nuova riforma del sistema previdenziale, che tiene quindi conto delle nuove ed importanti esigenze da parte della popolazione che vive e lavora nel territorio nazionale.

In questo contesto, dunque, all’interno del seguente articolo, andremo ad approfondire tutte le novità che sono state recentemente comunicate da parte del Governo Draghi in riferimento al nuovo sistema previdenziale che dovrà essere approvato entro la fine dell’anno 2022. In questo senso, quindi, nei prossimi paragrafi, saranno anche sottolineate le peculiarità della nuova riforma pensioni, al fine di comprendere quali saranno le caratteristiche essenziali delle recenti linee guida fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Inoltre, sarà anche offerto un panorama generale di tutte le novità che hanno già interessato negli ultimi mesi, ovvero a partire dal primo gennaio di quest’anno, il sistema pensioni e che sono state quindi contenute in questa prima riforma pensioni 2022.

Novità sulla riforma pensioni 2023: le notizie dal Ministero del Lavoro

Dunque, come annunciato già anche all’interno dell’introduzione del seguente articolo, è ormai ufficiale: ci sarà una nuova riforma delle pensioni che dovrebbe evidentemente entrare in vigore già a partire dal prossimo primo gennaio del 2023.

A questo proposito, si tratta di un momento decisivo per la popolazione nazionale, ed in particolare per quei lavoratori che sono in attesa di avere buone notizie da parte del Governo Draghi al fine di riuscire ad ottenere delle possibilità di pensionamento più adatte alle proprie esigenze, oltre che a quelle dello Stato.

Per questo motivo, la notizia che è stata poco tempo fa confermata da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha quindi finalmente aperto uno scenario ed un clima più positivo per quanto riguarda la formulazione della nuova riforma pensioni 2023.

In questo senso, al fine di approfondire maggiormente tutte le notizie per quanto riguarda la riforma delle pensioni 2023, è possibile approfondire l’argomento anche consultando il seguente video YouTube messo a disposizione e curato dal canale YouTube di Pensioni & Aggiornamenti.

 

Si tratta, a questo proposito, di un contenuto informativo attraverso il quale sono state riportate le nuove proposte e le varie opzioni che attualmente sono state prese in considerazione da parte della squadra dell’esecutivo, al fine di elaborare una nuova riforma pensioni 2023 maggiormente adatta alle esigenze dei lavoratori.

Riforma pensioni 2023: le novità del Ministero del Lavoro. Le linee guida

La conferma ufficiale in riferimento alla nuova riforma delle pensioni per l’anno 2023 è avvenuta effettivamente a seguito della decisione intrapresa da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con l’obiettivo di elaborare un nuovo sistema previdenziale pubblico.

Lo scopo, dunque, è quello di riuscire a formulare dei sistemi di pensionamento che possano andare incontro ai nuovi bisogni dei lavoratori, così da concedere loro la possibilità di uscire prima dal mondo del lavoro e poter ricevere prima dell’età pensionabile il primo assegno previdenziale.

A questo proposito, quindi, è necessario fare riferimento alle linee guida che il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha deciso di formulare ed inserire all’interno della recente direttiva numero 28 pubblicata durante la giornata del 17 febbraio di questo anno.

In questo senso, quindi, la Direzione generale per le politiche previdenziali ed assicurativo ha deciso di farsi carico dell’importante compito di andare a controllare ed assicurare l’effettiva regolamentazione di tutte le forme pensionistiche. Ciò significa, quindi, che entro la fine dell’anno, la Direzione Generale predisposta dovrà garantire anche la formulazione di una nuova riforma pensioni che possa andare incontro alle nuove esigenze dei lavoratori, tenendo anche conto delle necessità e delle peculiarità delle casse statali.

Per approfondire ulteriormente le novità che interesseranno la nuova riforma pensioni ed in particolare al tema dell’Opzione Donna nel 2023, e su come cambierà questa formula di pensionamento nel 2023, si suggerisce di consultare l’articolo “Riforma Pensioni: nuova Opzione Donna. Ultime Inps”.

I punti principali della nuova riforma pensioni 2023: cosa cambierà?

Dunque, all’interno dei precedenti paragrafi abbiamo quindi approfondito le principali novità che andranno ad interessare la nuova riforma pensioni, ponendo particolare attenzione alle novità che coinvolgeranno maggiormente il sistema pensionistico a partire dal prossimo anno, dunque dal primo gennaio dell’anno 2023.

Ora è il momento di andare a chiarire ed illustrare i punti principali che andranno a contraddistinguere la nuova riforma delle pensioni 2023, così da comprendere anche cosa cambierà per il mondo delle pensioni e quali saranno le conseguenze.

A questo proposito, quindi, secondo quanto espresso chiaramente all’interno della recente direttiva, la Direzione generale per le politiche previdenziali e assicurative costituirà l’ente predisposto per la formulazione della nuova riforma pensioni, dovendo tener conto da un lato l’esigenze dei lavoratori, dall’altro quelle delle casse dello Stato.

Nello specifico, la Direzione assumerà il compito di assicurare una vera e propria prosecuzione continuativa di tutte le azioni che sono state elaborate a supporto della regolamentazione delle tipologie e delle varie forme previdenziali. In particolare, sarà posta attenzione alle gestioni previdenziali non soltanto per quanto riguarda i lavoratori che appartengono al settore privato, ma anche a quelli del settore pubblico. 

Inoltre, all’interno della direttiva innumero 28 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Social, è stato posto come altro punto fondamentale quello della vigilanza alla sostenibilità, sia dal punto di vista sociale che finanziario, del sistema previdenziale obbligatorio.

Riforma pensioni 2023: quali sono gli obiettivi del Ministero del Lavoro

Nel precedente paragrafo, abbiamo quindi ricapitolato brevemente i principali punti e linee guida che dovranno essere poi messi in pratica attraverso l’elaborazione della nuova riforma delle pensioni. Ora è il momento, invece, di chiarire quali saranno gli obiettivi fondamentali che saranno perseguiti dal Governo Draghi e dai Ministeri mediante l’elaborazione della nuova riforma pensioni che entrerà in vigore a partire dall’anno prossimo, il 2023.

In questo caso, quindi, l’obiettivo fondamentale della nuova riforma pensioni 2023 sarebbe quello di riuscire a rafforzare maggiormente le politiche previdenziali attualmente in vigore.

Allo stesso tempo, la riforma pensioni 2023 si pone anche come strumento attraverso il quale, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tende assicurare anche l’applicazione corretta delle normative in vigore, riferite ai contributi ma anche ai trattamenti pensionistici.

Inoltre, un ulteriore obiettivo che dovrà essere perseguito e raggiunto mediante la formulazione della nuova riforma delle pensioni riguarda essenzialmente quello di fortificare maggiormente il sistema della vigilanza. In particolare, viene posta maggiore attenzione all’assetto complessivo che contraddistingue il sistema pensionistico obbligatorio che viene solitamente gestito da parte dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, nonché dagli altri enti previdenziali privati.

Riforma pensioni 2023: novità su pensione di vecchiaia e pensione anticipata 

Abbiamo quindi analizzato nel dettaglio quali sono tutte le linee guida che sono state fornite da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con l’obiettivo di andare a formulare una riforma delle pensioni maggiormente adatta ad andare incontro alle esigenze della popolazione.

Tuttavia, ora è arrivato il momento di chiarire anche ulteriormente alcune novità fondamentali, per quanto riguarda l’assegno della pensione di vecchiaia e l’assegno della pensione anticipata, i quali potrebbero essere inevitabilmente coinvolti ed interessate da importanti cambiamenti e modifiche.

A questo proposito, secondo quanto riportato anche all’interno del recente articolo pubblicato da InvestireOggi sul tema della riforma pensioni, sembrerebbe che il nuovo quadro normativo che sarà elaborato nel 2023 non dovrebbe andare a toccare in alcun modo il sistema previdenziale relativo alla cosiddetta Riforma Fornero. 

Ciò significa quindi che, sembrerebbe essere confermato anche per l’anno prossimo quel sistema che consente l’accesso alla pensione di vecchiaia, sulla base delle informazioni e dei dati relativi alla speranza di vita media, che rimanda alle analisi e alle rilevazioni fornite dall’Istat.

Questo fatto rappresenta un punto fondamentale della nuova riforma pensioni perché si traduce nella possibilità di continuare a poter accedere alla pensione di vecchiaia a 67 anni, dunque con l’unico raggiungimento del requisito contributivo. Allo stesso tempo, significherebbe anche continuare a concedere ad alcune categorie di lavoratori la possibilità di beneficiare del sistema previdenziale riconosciuto con la pensione anticipata.

Dunque, in questo caso, anche per l’anno 2023 i lavoratori italiani che avranno raggiunto l’età contributiva pari a 42 anni e 10 mesi, potranno continuare ad accedere all’assegno previdenziale senza alcun tipo di problema.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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