Salario minimo: scatterà l’aumento sulle pensioni, lo dice l’INPS

Quanto dovrebbe essere il salario minimo? Grazie alla nuova retribuzione diremo dire addio al RdC e PdC. Tridico aumenta le pensioni con il salario minimo

La scelta del salario minimo, porterebbe dei benefici immediati sulle pensioni. Una misura che senza dubbio libererebbe i conti pubblici, concedendo una boccata d’ossigeno. 

E, questo è il motivo principale, per cui il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, si è mostrato da subito favorevole all’introduzione della misura. Considerando subito l’aspetto che pochi hanno valutato, ovvero mettere a regime il salario minimo porterebbe come contropartita a incrementare il valore delle pensioni e non solo.  

Tuttavia, si tratta di una spiegazione che merita un ulteriore approfondimento, necessario per scindere le parole salario minimo e aumento pensione. 

L’errore in cui sono ricadute diverse testate giornalistiche è il riferimento principale a cui si riferisce il presidente Tridico. In buona sostanza, il punto principale ruota sulla questione dell’aumento della retribuzione. Infatti, percependo uno stipendio più alto i lavoratori aiutano ad accrescere il montante contributivo e, quindi, ricevono una pensione futura dal valore incrementato. 

La questione è semplice le aziende premono per non far passare l’adeguamento dei salari secondo le direttive europee, per evitare di dover fronteggiare più costi sia come retribuzioni che contribuzioni. Mentre, il presidente Tridico pone il rilevo che l’introduzione del salario minimo nella soglia da definire (forse di nove euro l’ora), porta un notevole beneficio nei conti pubblici

Grazie al salario minimo, le casse dell’INPS potrebbero godere di entrate extra dovuti all’aumento dei contributi. Nello stesso modo, non si registrerebbero delle spese previdenziali.

Va, considerato, che l’aumento del salario porterebbe ad aumentare il reddito annuo, quindi, li limiterebbero anche gli accessi alle prestazioni economiche assistenziali avvallate dallo Stato. 

Per questo motivo, l’ingresso del salario minimo, risulterebbe un aiuto diretto nelle tasche dei lavoratori, oltre ad assicurare un beneficio immediato anche per le casse dell’Istituto. 

A questo punto, non ci resta che analizzare nel dettaglio le ultimi disposizioni sul salario minimo, valutando pregi e difetti di una misura contestata dalle aziende e reclamata dal presidente Tridico

Salario minimo: scatterà l’aumento sulle pensioni, lo dice l’INPS 

Come riportato da Money.it, l’Unione europea ha caldamente raccomandato al nostro Paese l’immissione nel sistema lavorativo del salario minimo. In sostanza, l’applicazione da normativa di una retribuzione sotto cui il datore di lavoro non potrebbe scendere, al di la del settore lavorativo in cui viene impiegato il lavoratore. 

Ammessi i contratti collettivi che si allontanano da tali limiti, ma solo apportando un valore incrementato. Non sarà consentito scendere sotto tale soglia. Il lavoratore sarà messo nelle condizioni di ricevere una retribuzione più alta, in virtù dell’applicazione della nuova soglia retributiva, che si presume non inferiore a nove euro l’ora. 

D’altra parte, non si può nascondere che i contratti collettivi prevedono soglie retributive molto più alte di quelle oggi portate in discussione. Nello stesso modo, sono ancora tanti (forse) troppi i lavoratori non tutelati dalla normativa. Ecco, perché, le stime portano a una retribuzione inferiore a nove euro l’ora rilevata su un lavoratore su tre. 

Dati che emergono anche dall’affluenza massiccia delle richieste di sostegno al reddito, come ad esempio il Reddito di cittadinanza.  

Salario minimo giova a tutti conti pubblici compresi 

C’è da dire che il vantaggio prodotto dall’immissione del sistema del salario minimo non viene rilevato nell’immediato. Si tratta di un discorso più complesso che riguarda il lungo periodo.

Sicuramente, tutti coloro che iniziano un percorso lavorativo si ritrovano con l’applicazione delle nuove regole, quindi, con una paga concordata con limiti più alti.

Oltre tutto va detto che, l’altro vantaggio viene rilevano nella pensione futura. Un beneficio prodotto l’aumento del valore dell’importo dei contributi. Occorre, considerare che la pensione dei giovani sarà calcolata con il solo montante contributivo. 

Basti, pensare che sullo stipendio lordo alla voce contributiva viene applicata una misura del 33%. Il vantaggio viene registrato attraverso il versamento di un maggior valore di contributi prodotto nel lungo periodo.

Ad esempio, su una stima di 10 anni con le vecchie regole il montante contributivo accumulato si attesta sui 48 mila euro, con l’applicazione del nuovo salario minimo sale a 61 mila euro. Una stima che viene influenzata da un incremento maggiore dopo altri 10 anni e così via. 

Considerando queste previsioni si comprende perché la misura piace al presidente dell’INPS. Grazie al salario minimo risolverebbe l’ingombrante questione delle pensioni future. Eliminando tutte le questioni sulla pensione di garanzia, arginando tutti i problemi legati alle pensioni dagli importi troppi inadeguati all’aspettativa di vita

Oltre tutto, si garantirebbe un maggiore potere di acquisto nelle tasche dei lavoratori, riducendo gli aiuti economici erogati dall’INPS. Si ridurrebbero proporzionalmente le richieste per il Reddito di cittadinanza e la trasformazione nella pensione di cittadinanza. 

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