Smart-working da aprile: ecco chi può richiederlo ancora!

Lo smart-working non finirà il 31 marzo 2022! Infatti, il Governo Draghi ha previsto la sua estensione fino al mese di giugno! Chi può averlo? Scoprilo qui.

Sono stati moltissimi i lavoratori che attualmente stanno lavorando in modalità smart-working che hanno temuto il peggio. Infatti, la fine dello Stato di Emergenza avrebbe inevitabilmente portato con sé alcune misure che hanno contrassegnato questi due anni di pandemia da Covid-19

Ebbene, tra le misure che sarebbero dovute terminare con la fine dell’emergenza sanitaria abbiamo quella legata al lavoro agile, ossia lo smart-working.

Dunque, i lavoratori che attualmente stanno sfruttando tale modalità hanno temuto di dover tornare in ufficio di punto in bianco, senza poter più lavorare da remoto.

Nonostante siano molti i sostenitori del lavoro in ufficio, lo smart-working presenta comunque molti vantaggi che non possono essere trascurati. In seguito li vedremo più nel dettaglio. 

Ciò che è importante comprendere ora è che il Governo Draghi ha optato per una diversa soluzione. Infatti, per mezzo del Decreto Covid, lo smart-working è stato prorogato fino al 30 giugno 2022

Ebbene, tutti coloro che vogliono aderire alla normativa semplificata per ottenere lo smart-working possono ancora farlo fino a giugno. Successivamente, salvo diverse indicazioni del Governo, si tornerà alla normativa precedente. Andiamo ad approfondire meglio la questione!

Smart-working tra benefici e difetti: i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano!

Lo smart-working è stato particolarmente apprezzato dai lavoratori. E no, a dirlo non siamo semplicemente noi, ma i dati ottenuti dall’Osservatorio del Politecnico di Milano

È proprio per questo motivo che in molti hanno temuto una cancellazione definitiva della misura, o meglio, una maggiore difficoltà di accesso alla procedura di richiesta di lavoro agile. 

Ma quali sono stati i benefici dello smart-working che sono stati osservati dall’Osservatorio del Politecnico di Milano

Sicuramente abbiamo in prima battuta i benefici economici. Basti pensare al risparmio notevole che le persone hanno ottenuto non dovendosi spostare dalla loro abitazione. 

Alcuni esempi? Beh, nessun costo per i mezzi pubblici o per la benzina, ma anche la riduzione dei costi per le spese alimentari fuori casa

Eppure, non parliamo degli unici benefici che sono stati apportati dallo smart-working. Infatti, dobbiamo considerare anche quelli di tipo qualitativo, legati ad una minore sensazione di stress oppure alla possibilità di condividere il tempo con la famiglia. 

Dall’altra parte, come non menzionare anche quelli di tipo quantitativo, come appunto il recupero di ore da passare in compagnia dei familiari. 

Ovviamente, questa modalità di lavoro ha portato anche a degli effetti negativi, come ad esempio la difficoltà di separare il lavoro dalla vita privata. 

In questo modo molte persone si sono trovate a lavorare parecchie ore in più rispetto a quanto pattuito. 

Tuttavia, è sempre necessario operare un’analisi rischi-benefici per poter mettere sul piatto della bilancia la decisione ed optare per la soluzione migliore. 

Infatti, come abbiamo affermato anche in precedenza, sono molti coloro che sostengono che sia meglio lavorare in ufficio. Eppure, non tutti la pensano così. 

Lo smart-working è stato prorogato fino al 30 giugno! Ecco come sfruttarlo!

Ebbene, nonostante le paure di moltissimi lavoratori che attualmente stanno lavorando secondo la modalità del lavoro agile, lo smart-working è stato prorogato dal Governo Draghi fino alla fine del mese di giugno 2022. 

Ma per quale motivo in molti hanno temuto una sua cancellazione? Beh, la motivazione è sicuramente legata alla fine dello Stato di Emergenza. 

Infatti, il premier Mario Draghi ed il Comitato Tecnico Scientifico hanno confermato che alla data del 31 marzo 2022 usciremo definitivamente dallo Stato di Emergenza legato al Covid-19. 

Ebbene, di conseguenza dovremo abbandonare molte delle misure emergenziali messe in campo per contrastare la pandemia, quali restrizioni, Green pass e altro.  

Attenzione però: lo smart-working non verrà abolito. 

Infatti, è importante sottolineare che la modalità di lavoro agile esiste da prima dell’emergenza sanitaria. 

Tuttavia, la norma che disciplina lo smart-working è piuttosto complessa e la burocrazia è lenta. Di conseguenza, possiamo affermare che ottenere il lavoro agile non sarebbe semplice come durante la pandemia, dove la modalità è stata semplificata. 

Ebbene, tale modalità semplificata è stata resa possibile dal Governo fino alla data del 30 giugno 2022. 

Attenzione però: facciamo riferimento ai lavoratori fragili ed a coloro che lavorano nel settore privato. Per il settore pubblico il discorso è a parte. 

Regole sullo smart-working fino a giugno! Ecco come funziona la proroga del lavoro da remoto!

Ebbene, vuoi scoprire quali saranno le regole che disciplineranno lo smart-working fino alla data del 30 giugno 2022?

Beh, allora partiamo subito ad identificarle. 

In prima battuta è doveroso sottolineare che i datori di lavoro potranno disporre in modo unilaterale dei contratti di lavoro agile. Infatti, fino alla fine del mese di giugno, non sarà più indispensabile firmare accordi unilaterali con ogni lavoratore. 

Cosa basterà? Beh, una semplice comunicazione, e-mail compresa. 

Ma abbiamo finito le regole previste per lo smart-working nel periodo che va dalla fine dello Stato di Emergenza, fino a giugno? Ovviamente la risposta è no. 

Infatti, è bene ricordare anche che tutti gli accordi presi con i sindacati continueranno a non essere obbligatori. 

Infine, secondo quanto previsto dalle modalità semplificate che regolano il lavoro agile, si continuerà con la modalità prevista durante la pandemia (e quindi, semplificata) per l’invio della documentazione al Ministero del Lavoro. 

Attenzione: si tratta delle regole che saranno in vigore fino alla fine della proroga per la procedura semplificata legata allo smart-working, quindi fino alla fine del mese di giugno. 

Smart-working a partire da luglio: cosa cambierà dopo la fine della proroga?

Ebbene, tutti coloro che hanno scelto di lavorare per mezzo della modalità da remoto possono dormire sonni tranquilli fino al 30 giugno 2022. 

Ma cosa accadrà in seguito? Beh, devi sapere che a partire dal 1° luglio 2022, salvo ulteriori cambiamenti da parte del Governo, torneranno in vigore le precedenti leggi sullo smart-working. 

È bene sottolineare che, a partire dal 1° luglio, tornerà in vigore il famoso accordo individuale per ottenere il lavoro agile, attualmente bypassato per via dell’emergenza legata al Covid-19. 

Come abbiamo visto, la modalità di lavoro agile non nasce insieme alla pandemia (anche se con il Covid-19 ha avuto davvero una grande spinta di diffusione). Di conseguenza, dobbiamo rifarci alla legislazione relativa allo smart-working che era adottata in tempi pre-Covid. 

Ebbene, si tratta di un accordo realizzato in modo individuale con il dipendente in forma scritta, come sancito dalla Legge n.81 del 22 maggio 2017

Ma cosa prevede questo accordo? Prima di tutto, come abbiamo visto, tale accordo dev’essere siglato singolarmente per ogni lavoratore che decide di aderire allo smart-working. Inoltre, sarà fondamentale indicare le mansioni, i programmi utilizzati, i giorni di riposo previsti e le condotte legalmente punibili. 

Niente smart-working per i lavoratori del settore pubblico! Ecco perché!

L’avevamo anticipato in precedenza: le norme stabilite dal Governo Draghi circa la proroga dello smart-working avranno validità fino alla data del 30 giugno 2022 solo per coloro che presentano fragilità fisiche oppure per i dipendenti privati. 

E quindi, cosa possiamo dire dei dipendenti pubblici?  Beh, quando facciamo riferimento al settore pubblico, è doveroso rammentare che l’obbligo di rientro in ufficio è stato dato nel mese di ottobre 2021. 

Di conseguenza, in questi casi, è necessario procedere con un accordo individuale per accedere allo smart-working. 

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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