Quanto viene pagato un lavoratore in stage? Si tratta di una delle tipologie di lavoro più diffuse in Italia che dà la possibilità agli studenti neolaureati o diplomati di entrare per la prima volta nel mondo del lavoro. Spesso si fa confusione tra stage curriculare e stage extracurriculare. Scopriamo dunque tutti i dettagli che si celano dietro a questo tipo di lavoro.
Quanto viene pagato lo stage: compensi diversi per ogni regione
Partiamo dal primo punto, ossia quanto viene pagato uno stagista. A differenza di altre tipologie di lavoro, per lo stage non esiste un contratto collettivo nazionale che prevede le stesse retribuzioni, gli stessi obblighi e gli stessi diritti per tutti. I lavoratori in stage verranno retribuiti a seconda dei criteri stabiliti dalle regioni e quelli delle singole aziende che si occuperanno dell’assunzione.
La paga media va dai 300 euro agli 800 euro mensili che è considerata più come un rimborso spese o un’indennità di partecipazione che come un vero e proprio stipendio.
Lo stagista, inoltre, qualora dovesse interrompere il rapporto di lavoro con l’azienda prima della scadenza del contratto non riceverà alcun TFR (Trattamento di Fine Rapporto).
La differenza stage curriculare e stage extracurriculare
La distinzione tra queste due tipologie di stage è molto importante. Nel primo caso, quindi curriculare, la persona impiegata in un’azienda non percepirà alcun tipo di compenso ma solo i CFU (Crediti Formativi Universitari) necessari per conseguire il titolo di laurea. Lo stage curriculare è praticamente un tirocinio, in molti casi obbligatorio, necessario per gli studenti laureandi o per gli studenti che stanno per conseguire un diploma professionale o un corso di specializzazione.
Lo stage extracurriculare, invece, non è mai obbligatorio, in alcun caso, ma è solo la prima porta per accedere nel mondo del lavoro. A differenza del primo tipo di stage, quello extracurriculare è sempre ed obbligatoriamente retribuito.
Quanti mesi dura uno stage e quante ore al giorno lavora uno stagista
Questi due punti sono quelli più controversi se si parla di stage extracurriculare. Per quanto riguarda la durata dello stage, il periodo minimo è fissato a 2 mesi. Più complicata è la questione relativa alla durata massima. Nella maggior parte dei casi lo stage dura 6 mesi, al termine dei quali le aziende si trova di fronte ad un bivio: far concludere l’esperienza di lavoro al proprio stagista o assumerlo con un contratto a tempo determinato (apprendistato) o con un contratto a tempo indeterminato. In alcuni casi lo stage può durare anche 12 mesi. Anche in questo caso le regole sono dettate dalla regione di riferimento.
Le ore di lavoro sono un vero e proprio arcano. Uno stagista non dovrebbe avere vincoli orari perché non è un lavoratore dipendente che ha un monte orario settimanale da portare a termine e dunque non è obbligato a lavorare le canoniche 8 ore come tutti i dipendenti che hanno le 40 ore settimanali da rispettare.
Sebbene questa sia la norma, la maggior parte degli stagisti lavora o 4 ore al giorno (come se avesse un contratto part time) o 8 ore al giorno (come se avesse un contratto full time).
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