Stipendi Dirigenti PA 2022: aumenti e chi guadagna di più!

Arrivano gli aumenti per gli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione. Ecco quali saranno gli aumenti e quali sono le figure meglio retribuite.

Arrivano gli aumenti per gli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione. Grazie a un emendamento inserito in extremis nella Legge di Bilancio 2022, a partire dal nuovo anno i compensi di coloro che occupano le posizioni più prestigiose della PA potranno non essere più soggetti al tetto dei 240 mila euro annui.

Introdotto nel 2011 dal Governo Monti con il decreto Salva Italia, questo provvedimento ha resistito per un decennio, sulla spinta delle rivendicazioni populista, ma sembra oggi destinato a cadere. Va tuttavia precisato che, come spesso accade, anche questa norma ha previsto numerose deroghe che ne hanno limitato gli effetti. Come scrive l’ex presidente dell’INPS (dal 2008 al 2014), Antonio Mastrapasqua,

«il tetto della retribuzione non vale per i manager delle società pubbliche quotate, e per quelli di società non quotate ma che avessero emesso “strumenti finanziari” sui mercati non regolamentati.»

Ciò significa, insomma, che i manager che prestano servizio presso società controllate dallo Stato, ancorché inseriti all’interno di contesti pubblici o parzialmente tali, possono beneficiare di retribuzioni che superano il limite dei 240 mila euro annui.

Nell’articolo che segue, cercheremo di capire quali saranno gli aumenti di cui potranno beneficiari i dirigenti pubblici, e quali sono i manager più pagati che prestano servizio all’interno della Pubblica Amministrazione.

Stipendi Dirigenti PA: addio al tetto dei 240 mila euro annui

Come detto, il provvedimento che permetterà gli aumenti degli stipendi dei dirigenti della Pubblica Amministrazione oltre il tetto di 240 mila euro annui, è stato inserito all’interno della nuova Legge di Bilancio.

L’introduzione dell’emendamento si è consumata come un vero e proprio blitz, che ha permesso l’approvazione del comma 68 del bilancio previsionale dello Stato per l’anno 2022. Il quale recita quanto segue:

«A decorrere dall’anno 2022, per il personale di cui all’articolo 1, comma 471, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, il limite retributivo di cui all’articolo 13, comma 1, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89, è rideterminato sulla base della percentuale stabilita ai sensi dell’articolo 24, comma 2, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, in relazione agli incrementi medi conseguiti nell’anno precedente dalle categorie di pubblici dipendenti contrattualizzati, come calcolati dall’ISTAT ai sensi del comma 1 del medesimo articolo 24.»

Da questa complessa formula, densa di rimandi, si evince dunque che l’entità degli aumenti previsti sarà determinata a partire dai dati Istat che rilevano gli adeguamenti medi degli stipendi dei dirigenti delle forze armate e dei docenti universitari. I quali, a propria volta, dipendono dagli aumenti medi rilevati per tutti i dipendenti pubblici durante l’anno passato.

Stipendi Dirigenti PA: quale sarà l’entità degli aumenti previsti grazie alla nuova norma?

Ora, ciò significherebbe che, se si prende come riferimento l’incremento dello stipendio tabellare a partire dal nuovo anno, per il quale si è giunti all’accordo tra Aran e associazioni sindacali nelle scorse settimane, l’incremento dovrebbe attestarsi su di una percentuale vicina ai 3,78%. Il che vale a dire che il tetto previsto per gli stipendi dei dirigenti della PA potrebbe essere ritoccato verso l’alto fino a 249 mila euro l’anno.

E tuttavia, tale incremento non sarà effettivo a partire dall’anno in corso. Se infatti l’incremento medio degli stipendi si concretizzerà a partire dal 2022, l’incremento per gli stipendi dei manager vedrà la luce soltanto a partire dal 2023

Stipendi Dirigenti PA: quali saranno i soggetti coinvolti dagli aumenti?

Va comunque precisato che questo provvedimento coinvolge una esigua minoranza di soggetti. La maggior parte dei dirigenti pubblici, infatti, anche coloro che occupano le prime fasce, non raggiunge il limite massimo dei 240 mila euro annui.

Come si legge sul sito del Sole 24 Ore,

«La norma riguarda prima di tutto chi occupa le caselle di vertice dei grandi ministeri, delle magistrature e delle Autorità indipendenti.»

Saranno cioè coinvolte soltanto alcune alte figure che operano all’interno delle burocrazie ministeriali, i vertici della Rai, i manager di alcune partecipate pubbliche e le cariche più importanti della magistratura.

Stipendi Dirigenti PA: quali sono le cariche che più redditizie? 

Lasciando dunque da parte i (pochi) paperoni che operano all’interno della Pubblica Amministrazione o all’interno delle partecipate dallo Stato, cerchiamo ora di capire quali sono gli stipendi medi dei dirigenti pubblici.

Per farlo faremo riferimento a un documento pubblicato dall’Aran (l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) nel 2018. Il quale dunque restituisce una rappresentazione dell’ammontare medio delle retribuzioni dei dipendenti pubblici non così aggiornata, ma che consente comunque di comprendere a grandi linee quali siano le cariche più redditizie.

Innanzitutto, si possono suddividere gli stipendi dei dirigenti pubblici in quattro macro categorie:

  • i dirigenti con un ruolo amministrativo percepivano in media una retribuzione complessiva annua pari a 81.108 euro l’anno;
  • i dirigenti con un ruolo professionale percepivano in media una retribuzione complessiva annua pari a 77.757 euro l’anno;
  • i dirigenti con un ruolo tecnico percepivano in media una retribuzione complessiva annua pari a 67.670 euro l’anno;
  • i dirigenti con un ruolo amministrativo percepivano in media una retribuzione complessiva annua pari a 81.108 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: la retribuzione nel settore della sanità

Andando ad analizzare più nel dettaglio i diversi settori dell’amministrazione pubblica, passiamo ora a esaminare gli stipendi medi dei dirigenti che operano nel campo della sanità. I quali vengono suddivisi in:

  • dirigenti medici, i quali percepivano una retribuzione media pari a 73.047 euro l’anno;
  • dirigenti non medici, i quali percepivano una retribuzione media pari a 65.502 euro l’anno;
  • i medici, i quali percepivano una retribuzione media pari a 72.920 euro l’anno;
  • gli odontoiatri, i quali percepivano una retribuzione media pari a 65.385 euro l’anno;
  • i veterinari, i quali percepivano una retribuzione media pari a 75.720 euro l’anno;
  • i dirigenti di prima fascia, i quali percepivano una retribuzione media pari a 222.955 euro l’anno;
  • i dirigenti di seconda fascia, i quali percepivano una retribuzione media pari a 135.285 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: la retribuzione per gli enti pubblici non economici

Un’altra voce di spesa per quanto riguarda gli stipendi dei dirigenti pubblici è quella che riguarda gli enti pubblici non economici. A titolo di esempio, si possono citare tra di essi l’INPS, il Coni, l’ACI o la Croce Rossa. All’interno di questi istituti si possono distinguere:

  • dirigenti di prima fascia, i quali percepivano una retribuzione media pari a 148.068 euro l’anno;
  • dirigenti di seconda fascia, i quali percepivano una retribuzione media pari a 95.816 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: la retribuzione negli enti di ricerca

Tra le attività pubbliche si possono annoverare anche gli enti di ricerca. Al loro interno si distinguono tra le figure dirigenziali:

  • i dirigenti propriamente detti, i quali percepivano una retribuzione media pari a 92.635 euro l’anno;
  • i segretari comunali o provinciali, con stipendi medi pari 78.148 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: la retribuzione all’interno delle strutture ministeriali

Tra i dirigenti che operano all’interno dei vari Ministeri della Repubblica Italiana si distinguono:

  • dirigenti di prima fascia, con stipendi medi pari a 201.329 euro l’anno;
  • dirigenti di seconda fascia, con stipendi medi pari a 97.673 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: la retribuzione all’interno delle agenzie fiscali

Una ulteriore voce di spesa è quella che coinvolge i dirigenti che operano all’interno delle agenzie fiscali (come l’Agenzia delle Entrate). Tra di essi, di nuovo, si distinguono:

  • dirigenti di prima fascia, con stipendi medi pari a 183.583 euro l’anno;
  • dirigenti di seconda fascia, con stipendi medi pari a 97.373 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: le retribuzioni all’interno della scuola e delle università

Per quanto riguarda l’istruzione pubblica, è bene distinguere tra scuole e università. I dirigenti pubblici che prestano servizio nella scuola percepiscono in media 62.051 euro l’anno.

All’interno delle università, invece, si possono distinguere:

  • dirigenti di prima fascia, con stipendi medi pari a 157.635 euro l’anno;
  • dirigenti di seconda fascia ASI, con stipendi medi pari a 102.337 euro l’anno;
  • dirigenti di seconda fascia CNEL, con stipendi medi pari a 101.446 euro l’anno;
  • dirigenti ENAC, con stipendi medi pari a 125.468 euro l’anno;
  • dirigenti Unioncamere, con stipendi medi pari a 147.746 euro l’anno.

Stipendi Dirigenti PA: le retribuzioni all’interno di regioni e autonomie locali

Per ultimo citiamo poi l’ammontare medio degli stipendi per i dirigenti pubblici che operano all’interno di regioni e autonomie locali. Anche in questo caso si distinguono:

  • dirigenti di prima fascia, con stipendi medi pari a 194.355 euro l’anno;
  • dirigenti di seconda fascia, con stipendi medi pari a 91.016 euro l’anno.
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