Stipendio stage: ecco come cambia in ogni Regione! Scoprilo!

Contratto di stage: quanto viene retribuito? La differenza la fa la Regione! Vieni a scoprire quant’è lo stipendio dello stage in ogni Regione.

Ultimamente vediamo online sempre più richieste per assunzioni per mezzo di stage e tirocini. Ma si tratta di attività lavorative che vengono pagate oppure no?

È stato proprio il Governo Draghi ad intervenire nelle ultime settimane per quanto riguarda questa tipologia di contratti di lavoro che, talvolta, vengono utilizzati in maniera errata, ossia per “sfruttare” i giovani e non presuppongono un vero percorso di formazione. 

Ce ne parla nel dettaglio la collega Viviana Vitale nel suo articolo dedicato allo stop dei tirocini nel 2022

Ma torniamo a noi. La domanda che ci poniamo riguarda l’effettivo guadagno per coloro che svolgono uno stage o un tirocinio. Infatti, ci chiediamo, quanto vengono pagati stagisti e tirocinanti in Italia?

Beh, devi sapere che a questa domanda non possiamo dare un’unica risposta. Infatti, secondo le norme che regolano questa tipologia di contratto di lavoro, lo stipendio (o meglio, il rimborso spese) varia a seconda della Regione di appartenenza. 

Ma qual è quindi lo stipendio in stage in ogni Regione italiana? Andiamo a rispondere a questo ed altri dubbi nel corso dell’articolo!

Attenzione: la differenza tra stage curricolare ed extracurricolare! Ecco la base!

Prima di cominciare a comprendere quali sono le normative che presuppongono il pagamento dello stage e qual è il rimborso spese che spetta in ogni Regione dobbiamo operare una prima distinzione: quella tra stage curricolare ed extracurricolare. 

Ebbene, devi sapere fin dal principio che quando si parla di stage o tirocinio si presuppone un periodo di formazione per il lavoro.

Insomma, il tirocinio è un modo che è stato pensato in particolare per i giovani per fare esperienza nel mondo del lavoro ed ottenere la formazione necessaria. 

Uno stage ha quindi l’obiettivo ultimo di sviluppare nuove competenze per il tirocinante in modo che, alla fine del periodo di stage, si possa ottenere una richiesta di lavoro da parte dell’azienda. 

Questo sarebbe l’iter classico che caratterizza il periodo legato allo stage, eppure devi sapere che questo non sempre accade. 

Infatti, ci sono diverse ragioni per le quali un’azienda può decidere di non assumere lo stagista alla fine del periodo di formazione. Tra queste c’è anche un uso fraudolento dei contratti di stage che il premier Mario Draghi ha deciso di arginare sempre di più a partire dal 2022

Ma andiamo prima di tutto a comprendere qual è la differenza sostanziala tra tirocinio curricolare ed extracurricolare. 

Partiamo dal primo: il tirocinio curricolare. In questo caso, si tratta di un periodo di lavoro che viene svolto direttamente nel corso del percorso di studi dello stagista, per mezzo solitamente di un piano di studi universitario. 

Ebbene, tale tipologia di stage non presuppone obbligatoriamente un rimborso spese in quanto è utile per l’ottenimento di CFU, ossia crediti formativi universitari utili per la laurea. 

Invece cosa cambia quando parliamo di stage extracurricolare? In questo caso si tratta di un percorso che viene svolto al di fuori dell’ambito di studi dello stagista. 

Insomma, facciamo riferimento ad un vero e proprio inserimento nel mondo del lavoro e non ha alcun limite di età, anche se spesso viene utilizzato per i giovani che non hanno grande esperienza. 

In questo caso possiamo considerare come stage extracurricolari tutti i tirocini formativi e quelli di reinserimento nel mondo del lavoro dedicati alle persone in disoccupazione. 

Attenzione: la differenza ultima (ma non per importanza) tra lo stage curricolare e quello extracurricolare è data dal rimborso spese. 

Infatti, il tirocinio extracurricolare prevede il pagamento di un rimborso spese che, come sappiamo, cambia da Regione a Regione ma, in linea di massima, non può mai essere inferiore alla soglia dei 300 euro.

Quanto viene pagato lo stage? Non accettare tirocini extracurricolari non retribuiti!

Ma quindi, lo stage presuppone un pagamento?

Ebbene, la risposta ovvia dovrebbe essere sì. Infatti, sebbene non si possa parlare di un vero e proprio stipendio che viene corrisposto al tirocinante, è comunque previsto un rimborso spese. 

Proprio per questo motivo è necessario non fidarsi di tutti coloro che propongono un percorso di inserimento per mezzo di uno stage non retribuito. Infatti, queste persone stanno cercando di aggirare la Legge italiana che impone, in caso di stage extracurricolare, il pagamento di un rimborso spese che, come vedremo, varia da Regione a Regione. 

Come abbiamo visto, quanto abbiamo appena affermato non vale nel caso di stage curricolare in quanto, in quest’ultima casistica, non è obbligatoria l’indennità di partecipazione in quanto si “guadagnano” CFU spendibili all’interno del proprio corso di studi. 

Ma per quale motivo continuiamo ad affermare che lo stipendio dello stage varia da Regione a Regione?

Beh, devi sapere che a differenza del contratto di apprendistato che è normato da contratti collettivi, il tirocinio resta ancora oggi di competenza delle singole Regioni. 

Di conseguenza, saranno proprio le Regioni singolarmente che sceglieranno la misura dell’indennità da erogare allo stagista. 

Come cambia lo stipendio dello stage nelle diverse Regioni? Andiamo a scoprirlo!

Ebbene, come avrai capito, sottoscrivendo un accordo di stage in due Regioni diverse, due stessi tirocinanti possono ottenere un rimborso spese differente. 

Sei curioso di scoprire quali sono gli stipendi fissati dalle diverse Regioni in materia di stage o tirocini? Beh, andiamo a vederli subito. 

Per comodità, partiamo dalle Regioni del Nord Italia:

Prima di tutto abbiamo la Valle d’Aosta dove l’indennità prevista è di minimo 600 euro per un full time e di 300 per un part time. Stesso discorso per il Piemonte, che presenta uno stipendio di stage analogo alla Valle d’Aosta. 

In Lombardia, invece, l’indennità prevista è di 500 euro (o 400 più buoni pasto) e scende a 350 euro mensili in caso di part-time. 

Passiamo al Trentino Alto Adige, dove lo stipendio nella Provincia di Trento va da 300 a 600 euro, mentre a Bolzano si calcola in ore: 4 euro l’ora per i maggiorenni e 3 euro per i minorenni. 

In Veneto abbiamo un’indennità minima di 450 euro per un full-time e di 350 in caso di part-time. 

Invece, in Friuli si parte da 400 euro fino ad arrivare a 500 euro. Tuttavia, è bene specificare che l’importo sale ulteriormente quando si parla di stage nella Pubblica Amministrazione, dove viene corrisposto un rimborso spese di 800 euro. 

Ma che dire delle altre Regioni Italiane? Andiamo a fare una rapida carrellata anche di quelle:

  • Liguria indennità prevista di 500 euro per un full-time e di 250 per un part-time;
  • In Emilia Romagna si presuppone il pagamento di 450 euro al mese;
  • Toscana: 500 euro al mese;
  • Campania: 500 euro al mese;
  • Marche: dai 400 ai 500 euro al mese;
  • Umbria: 450 euro al mese per un full-time;
  • Abruzzo: 500 euro al mese;
  • Basilicata: un minimo di 600 euro;
  • Molise: qui abbiamo una distinzione tra i tirocini di orientamento, che vanno da 300 a 450 euro e quelli di inserimento e reinserimento, che prevedono uno stipendio di stage compreso tra 400 e 600 euro;
  • In Puglia il minimo previsto in stage è di 450 euro;
  • Mentre in Calabria, questo è di 400 euro al mese. 
  • Nelle isole Sardegna e Sicilia abbiamo, nel primo caso, un minimo di 600 euro, mentre in Sicilia la soglia scende a 500 euro. 

Non ci siamo certo dimenticati della Capitale: nel Lazio l’indennità prevista per il tirocinio è di minimo 800 euro mensili. Ovviamente facciamo riferimento ad un impiego full time, in caso contrario l’importo verrà diminuito in modo proporzionale. 

Ebbene, come avrai capito il contratto di stage presuppone una retribuzione differente in base alla Regione di appartenenza. 

Che il Governo decida di prendere una decisione unanime?

Francesca Ciani
Francesca Ciani
Copywriter, classe 1998. Appassionata di marketing, digital e pubblicità fin da bambina, dopo un percorso di ragioneria, ho ottenuto una laurea in Comunicazione, Media e Pubblicità presso l’Università IULM di Milano e, successivamente, ho conseguito un master in Marketing Management. Troppo creativa per essere ragioniera, troppo analitica per essere un’artista: sono diventata social media manager e seo copywriter. Parlo tanto, scrivo ancora di più e ho sempre miliardi di idee.
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