Il Reddito di Cittadinanza è stato oggetto di diverse critiche e discussioni nel corso degli anni, portando il governo italiano a cercare nuove soluzioni per contrastare la povertà e l’esclusione sociale. In risposta a questa esigenza, il governo guidato da Giorgia Meloni ha introdotto due nuove misure: l’Assegno di Inclusione e il Supporto per la Formazione e il Lavoro.
Quest’ultimo, attivo dal 1° settembre 2023, offre un aiuto economico mensile di 350 euro per 12 mesi a coloro che partecipano a programmi di formazione e qualificazione professionale, nonché di orientamento e accompagnamento al lavoro.
Supporto per la Formazione e il Lavoro: un’alternativa al Reddito di Cittadinanza
Il governo Meloni ha introdotto il Supporto per la Formazione e il Lavoro come alternativa al Reddito di Cittadinanza, con l’obiettivo di aiutare le persone a riqualificarsi e a trovare un impiego.
La nuova misura prevede l’erogazione di un assegno mensile di 350 euro per 12 mesi a coloro che si trovano in una situazione di povertà e partecipano a programmi di formazione e attivazione lavorativa.
Naturalmente, ci sono molte critiche a quest’azione del governo e bisognerà verificare se la nuova mossa per combattere la povertà e favorire il mondo del lavoro darà i frutti sperati.
Chi può accedere al Supporto per la Formazione e il Lavoro?
Il Supporto per la Formazione e il Lavoro è destinato a persone tra i 18 e i 59 anni che si trovano in una condizione di povertà, con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 6.000 euro.
Questo sostegno economico è rivolto a coloro che non soddisfano i requisiti per accedere all’Assegno di Inclusione, rendendo così possibile una maggiore inclusione lavorativa per chi è in una situazione di svantaggio economico.
Come fare domanda e quali sono gli “impegni di formazione”?
Per avere accesso al Supporto per la Formazione e il Lavoro, è necessario fare domanda tramite la piattaforma telematica dell’INPS. I richiedenti saranno convocati per sottoscrivere un patto di servizio personalizzato, impegnandosi a partecipare a programmi di formazione e attivazione lavorativa.
È fondamentale quindi rispettare questi impegni, poiché l’assegno potrebbe essere sospeso in caso di mancata partecipazione.
Le prospettive di miglioramento e le possibili modifiche
Il governo sta valutando alcune modifiche al Supporto per la Formazione e il Lavoro per accelerare l’erogazione dell’assegno e ridurre il tempo tra la sospensione del Reddito di Cittadinanza e l’inizio del nuovo sostegno.
Si prevede inoltre che la piattaforma telematica per le domande, denominata Siisl, sarà attivata a breve, semplificando il processo di richiesta del beneficio.
In definitiva, non senza diverse polemiche a carattere politico e sociale, il Supporto per la Formazione e il Lavoro rappresenta un nuovo strumento di attivazione al lavoro per contrastare la povertà e favorire l’inclusione lavorativa.
Offrendo un assegno di 350 euro al mese per 12 mesi, il governo cerca di incentivare la partecipazione a programmi di formazione e qualificazione professionale, fornendo un‘alternativa al reddito di cittadinanza e contribuendo così a migliorare le prospettive lavorative delle persone in situazioni di svantaggio economico.