Allarme cyberbullismo: ecco i dati sulle vittime

Il problema del cyberbullismo è sempre più dilagante soprattutto tra i più giovani: ecco i dati che certificano l'allarme.

L’allarme cyberbullismo è sempre più imperante, un fenomeno che sta preoccupando in misura sempre maggiore anche e soprattutto i più piccoli. Protagonisti spesso e volentieri sono dunque i bambini, che non sono probabilmente in grado di rendersi conto delle conseguenze che possono essere scatenate anche solo dal postare una semplice foto sui social network. A rendere l’idea di tale emergenza arrivano anche gli impietosi e preoccupanti dati.

I dati sull’allarme cyberbullismo: protagonisti i più piccoli

Tra le vittime del fenomeno dilagante del cyberbullismo vi sono sempre più bambini. Tale emergenza è venuta ad affermarsi con ancora più forza soprattutto nel periodo del covid: dovendo seguire le lezioni scolastiche da casa, sempre più bambini hanno iniziato a prendere molto presto dimestichezza con dispositivi elettronici e soprattutto con l’insidioso ambiente dei social network, per mesi unico mezzo per restare in contatto con i propri coetanei.

Covid a parte, quello di internet e dei social è un mondo all’interno del quale entrano sempre più anche giovani dalla bassissima età. Un fattore di cui i genitori devono tenere necessariamente conto e da affrontare con attenzione e con delicatezza. Fondamentale, prima di tutto, è saper instaurare con i figli un rapporto basato sul confronto e sul dialogo, con i più piccoli che devono sentirsi liberi di parlare con i propri genitori di determinate tematiche o questioni.

A tal riguardo, sia la Polizia Postale che tutte le associazioni che operano da anni per aiutare i ragazzi vittime di cyberbullismo e bullismo (tra queste Save The Children, Telefono Azzurro o Bulli Stop) puntano non soltanto a fornire assistenza telefonica ma anche e soprattutto a parlare con chiunque si ritrovi suo malgrado coinvolto in queste situazioni. Questi ultimi si sentono infatti molto spesso frenati dalla vergogna, un elemento che li spinge a continuare a subire tali violenze in silenzio a ed evitare di parlare apertamente del problema con persone più adulte.

Bullismo e cyberbullismo, come spiegato dalla psicologa di Psyplus Giulia Lauri, sono ormai fenomeni sempre più collegati tra di loro:

Sono due fenomeni sempre più compresenti. Si tratta di ragazzi magari cresciuti in un contesto nel quale la gestione del conflitto si basa sulla prevaricazione, di ragazzi che hanno un modo diverso di gestire il senso di inadeguatezza, che si sentono insicuri e che non trovano strumenti differenti per stare con gli altri. L’unica forma che conoscono è quella della prevaricazione e la mettono in atto. Per questo è molto importante lavorare sull’empatia, coinvolgendo tutto il sistema dalla scuola alla famiglia.

In sintesi, chiedere immediatamente aiuto in situazioni di questo tipo risulta a dir poco fondamentale, e a giocare un ruolo di vitale importanza in tutto questo possono essere tanto la famiglia e i genitori quanto la scuola e gli insegnanti.

Le regole da seguire per genitori e insegnanti

I consigli da seguire sia per i genitori che per gli insegnanti quando ci si ritrova ad avere a che fare con situazioni di cyberbullismo sono numerosi e sono stati forniti sia dalla Polizia Postale che dagli psicologi. Eccone di seguito alcuni.

  • Affrontare apertamente e quotidianamente l’argomento social network, con i genitori che devono informarsi sui gusti e sugli interessi dei propri figli evitando di assumere un atteggiamento e un tono investigativi.

  • Conoscere l’ambiente dei social network, un elemento che è ormai parte integrante della nostra società e che non può assolutamente essere ignorato.

  • Quando un ragazzo decide di aprire un proprio account sui social, è importante che quest’ultimo indichi sempre la sua reale età. Così facendo, i contenuti che vengono proposti al diretto interessato risulteranno sempre perfettamente in linea con l’utente in questione.

  • Creare un collegamento tra le app e le proprie email. Una funzione del Parental Control o del Family Link che fa sì che arrivi una notifica alla mail di un genitore ogni volta che il proprio figlio decida di scaricare una nuova app. Un modo utilissimo per monitorare i movimenti soprattutto dei ragazzi più giovani.

  • Stabilire il limite di tempo. Sempre tramite il Parental Control è possibile impostare per ogni singolo social un limite di tempo giornaliero.

  • Evitare che il proprio figlio utilizzi il cellulare nella propria camera anche la sera, in modo così da tutelare anche il regolare ritmo sonno veglia.

  • Riuscire a intuire come qualcosa non vada cercando di rendersi conto di segnali come depressione, disturbi alimentari o disturbi del sonno, tra i più comuni mostrati dai ragazzi che finiscono vittime di fenomeni di cyberbullismo.

  • Restare in contatto con la scuola e con gli insegnanti, che hanno la possibilità di osservare i ragazzi in un contesto diverso da quello della famiglia e in compagnia di altri bambini o ragazzi.

  • Restando alla scuola, è fondamentale che questa si avvalga della collaborazione della polizia, delle associazioni e dei centri di aggregazione sul territorio e degli psicologi scolastici.

  • In caso di dubbi, è necessario rivolgersi immediatamente a degli esperti, dagli psicologi alle associazioni come PsyPlus o Bulli Stop fino ad arrivare alla Polizia Postale.

I consigli per i genitori e per i ragazzi

La psicologa della Polizia di Stato Cristina Bonucchi ha voluto soffermarsi su come le vittime debbano essere necessariamente tutelate e messe in sicurezza e su come i bulli possano avere la possibilità di rendersi conto degli sbagli commessi.

Tanti i punti e i consigli avanzati da Bonucchi. In primo luogo, la psicologa ha sottolineato come le vittime non debbano provare alcuna vergogna nel chiedere aiuto ad altre persone come amici, parenti o anche psicologi. Per coloro che hanno più di 14 anni, è possibile anche fare una denuncia alla polizia in maniera totalmente autonoma.

Altri importanti consigli riguardano poi la prevenzione. In ambito online è sempre consigliabile restare bene attenti e tenere alte le proprie difese, senza dimenticare che in merito ad internet vi sono comunque delle leggi vere e proprie: come spiegato da Bonucchi, chi è vittima di qualcosa può chiedere fin da subito di essere messo in sicurezza facendo ricorso all’aiuto della polizia.

Infine, i numeri utili per poter chiedere aiuto. Il numero di Telefono Azzurro è 1.96.96, ma un’altra opzione è rappresentata anche dal 114 emergenza infanzia che è stato promosso dal Dipartimento per le politiche della famiglia. Per le segnalazioni ci si può rivolgere alla Polizia Postale, mentre per assistenza psicologica e legale si può chiedere aiuto a Bulli Stop tramite l’indirizzo mail [email protected].

Leggi anche: Chi e perché ha ucciso l’orsa Amarena del parco nazionale d’Abruzzo

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