Il caro benzina non risparmia nemmeno le ambulanze: l’allarme della croce rossa

Tra pandemia e caro benzina la Croce Rossa lancia l'allarme per i servizi 118. Rischio stop senza aiuti. Ecco la situazione.

È Antonio Cerrai, il presidente del comitato di Pisa della Croce Rossa Italiana, il primo a lanciare l’allarme circa la difficile situazione dei servizi del 118. La situazione, ancora molto difficile dopo la gestione della pandemia, si è ulteriormente aggravata negli ultimi mesi a causa del caro carburante. Il rischio più grande è quello di uno stop al servizio in alcuni orari.

Ambulanze a rischio, l’allarme della croce rossa

Il presidente Cerrai, parlando della situazione della Croce Rossa di Pisa, ha dipinto un quadro assai complicato, che non riguarda però solo il suo territorio. Cerrai ha denunciato l’enorme deficit registrato dalla Croce rossa pisana (superiore al milione di euro tra il 2020 e 2021) nel periodo di emergenza Covid, quando per ovvi motivi i costi sono continuati a salire mentre molte attività sono rimaste ferme. Al forte impatto dell’emergenza pandemica si è aggiunto quest’anno anche il caro benzina, che ha chiaramente avuto un forte impatto economico nel settore. La situazione particolarmente critica nel territorio pisano, secondo le associazioni a causa di aiuti promessi dalla Regione Toscana ma mai arrivati, è però estendibile anche ad altre aree territoriali.

Col finire della fase pandemica nel Lazio sono state infatti diminuite, riportandole agli importi pre-Covid, le retribuzioni per i medici del 118, passate da 40 euro lordi l’ora a 20 euro lordi l’ora. Scelta che rischia di provocare una mancanza di operatori, dato che a queste condizioni molti medici potrebbero scegliere di non confermare i propri contratti. 

Servizio 118 a rischio

Per questi motivi la situazione in alcuni territorio è decisamente preoccupante. La paura più grande chiaramente è quella di uno stop al servizio di emergenza 118 per alcune ore della giornata. A buttare un po’ di acqua sul fuoco ci ha pensato Enrico Dini, commissario della Misericordia di Pisa, che commentando la situazione ha parlato di taglio ai servizi come “extrema ratio”. Queste le sue parole:

Non so cosa faremo, ma di sicuro non taglieremo sui servizi, se non come extrema ratio. Questo perché non vogliamo tradire un patto che ci lega alla società da otto secoli e che ci impone di essere al fianco di chi soffre e di chi è più debole. Ora non ci resta che resistere per sopravvivere. Il mondo del volontariato sta scomparendo, ma sembra non interessare a nessuno. Il quadro è drammatico, ma non abbiamo ancora visto un euro a sostegno del terzo settore.

Dini ha inoltre parlato dei sacrifici che andranno fatti, in termini di taglio al personale, per superare la situazione continuando a garantire i servizi:

Saremo costretti a lasciare a casa almeno 10 o 15 dipendenti a tempo determinato, perché non riusciamo a sostenere questo trend. Una decisione che non prendiamo a cuor leggero e che provocherà un calo dei servizi, ma che almeno continueranno ad essere garantiti.

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