Armi in Ucraina: chi è favore e chi è contro ad un nuovo invio

Nelle due aule le forze politiche sono spaccate sul tema delle armi in Ucraina. Scopriamo chi è e favore e chi è contro l'invio di armi.

La guerra in Ucraina sta andando avanti da oltre un anno e le Nazioni Occidentali stanno supportando il popolo invaso dalla Federazione Russa attraverso aiuti umanitari e militari. Gli ucraini sono in una fare di stallo e molti politici si stanno ancora chiedendo se sia necessario o meno inviare altre armi all’Ucraina. Ecco quindi chi è a favore e chi è contro all’invio di armi in Ucraina.

Armi in Ucraina: ecco chi è favore

Inutile anche ricordarlo, ma i partiti che fanno parte della maggioranza, dunque la coalizione di centrodestra, sono assolutamente favorevoli all’invio di armi in Ucraina. Giorgia Meloni e i suoi alleati, dal 24 febbraio 2022, non hanno mai cambiato idea o si sono mostrati timidi circa l’invio di armi al popolo ucraino. 

Lo scorso febbraio Silvio Berlusconi aveva rilasciato alcune dichiarazioni riguardo Zelensky facendo tremare la maggioranza e creando quasi un incidente diplomatico. Grazie all’intervento di Antonio Tajani, ministro degli esteri, e altri esponenti di spicco di Forza Italia, la situazione si è risolta per il meglio.

La posizione del Partito Democratico (PD) è altalenante. Enrico Letta, come Giorgia Meloni, quando era alla guida dei dem non si era mai tirato indietro e aveva approvato, insieme al suo partito, qualsiasi tipo di aiuto verso il popolo invaso. Per tale ragione (e anche altre) ci fu uno strappo con il Movimento 5 Stelle (M5S).

Il PD adesso è nelle mani della nuova segretaria Elly Schlein. Per ricucire i rapporti con il M5S, la giovane leader aveva detto di essere disposta a discutere riguardo l’invio di armi in Ucraina. Sembra però che non cambierà molto con la Schlein in quanto il PD ha rinnovato l’appoggio ai sostegni militari.

Chi è contro l’invio di armi in Ucraina

Il M5S e la coalizione Sinistra Italia/Verdi continuano la loro battaglia per il no alle armi in Ucraina. Sia chiaro: tutti condannano la Federazione Russa e appoggiano la Nazione invasa. I tre partiti menzionati sono scettici riguardo l’invio di armi in Ucraina in quanto sostengono che non sia la soluzione giusta perché ciò alimenta solo la guerra. L’unico modo per risolvere il conflitto tra Russia e Ucraina, secondo M5S e Sinistra Italiana/Verdi, è quello di sedersi ad un tavolo e discutere delle condizioni di pace. Inoltre, i partiti menzionati ritengono che continuare ad inviare armi equivale a spendere soldi per acquistarle o produrle. I fondi destinati alle spese militari sono fondi che potrebbero essere redistribuiti in altri modi.

Quanto ha speso l’Italia dall’inizio della guerra in Ucraina

Tra i Paesi dell’Unione Europea l’Italia è al quarto posto per l’invio di armi in ucraina. La nostra Nazione, dal primo decreto Ucraina del 21 marzo 2022, ha speso 450 milioni di euro.

Complessivamente i Paesi dell’UE hanno speso 30 miliardi di euro. Le Nazioni che hanno destinato più fondi all’invio di armi in Ucraina sono state la Francia e la Germania; quest’ultima ha speso circa 1 miliardo di euro.

Fuori dall’UE abbiamo l’Inghilterra, che ha speso 2 miliardi per l’invio di armi in Ucraina e l’Estonia, che ha destinato l’1% del suo PIL alle spese militari ucraine.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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