Governo Draghi tra crisi e voto di fiducia: cosa succede mercoledì? Ecco cinque scenari

Governo Draghi tra crisi e nuovo voto di fiducia: cosa succede mercoledì? Il premier sarà in Parlamento per le comunicazioni. Ecco cinque scenari.

Mercoledì Mario Draghi si presenta in Parlamento per le comunicazioni dopo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le sue dimissioni rinviandolo alle Camere.

Come noto il premier ha rassegnato le dimissioni dopo che il Movimento 5 Stelle non ha votato la fiducia al Senato sul DL Aiuti. Il Capo dello stato le ha respinte inviando di nuovo Draghi in Parlamento.

Il formato prevede un intervento del premier, la discussione e un voto di fiducia.  Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, renderà comunicazioni alle Camere (si deciderà martedì da quale ramo del Parlamento partire) con voto fiduciario con chiama in entrambe le Camere. È quanto emerso dalla Conferenza dei capigruppo della Camera tenutasi lunedì con il presidente Roberto Fico.

Ecco cinque scenari che possono verificarsi mercoledì.

Governo Draghi: capolinea o no?

Naturalmente molto dipenderà da che tipo di discorso imposterà Mario Draghi. Se parlerà di patto di fiducia tradito e, dopo avere seguito anche il dibattito politico, confermerà le sue dimissioni.

Oppure se lascerà margine a una sua permanenza alla guida del Governo fino alla primavera del 2023. Analizziamo cinque scenari che si possono verificare nella giornata di mercoledì in Parlamento.

Crisi di Governo Draghi: primo scenario, Movimento 5 Stelle decide di votare la fiducia e la maggioranza prosegue così come adesso 

Una prima possibilità è che mercoledì si sviluppi uno scenario in cui tutti i partiti dell’attuale maggioranza dichiarano di dare il loro sostegno al Governo Draghi attuale.

Movimento 5 Stelle compreso ovviamente. In questo scenario ipotetico poi occorrerebbe vedere in subordine quale potrebbe essere l’atteggiamento di Lega e Forza Italia sulla possibilità di continuare a lavorare fianco a fianco con il partito di Giuseppe Conte.

Il Movimento Cinque Stelle sta effettuando riunioni in serie per definire la linea politica da tenere. Draghi avrebbe la fiducia unanime dell’attuale maggioranza. Di certo questo sarebbe lo scenario preferito dal Partito Democratico ma l’ostacolo più grande come detto potrebbe arrivare da Forza Italia e Lega.

Anche se in quei partiti potrebbe prevalere l’area Governista che fa riferimento nella Lega a Giancarlo Giorgetti e in Forza Italia ai ministri Renato Brunetta, Mara Carfagna e Mariastella Gelmini. 

Crisi di Governo Draghi: secondo scenario, spaccatura nel Movimento 5 Stelle e si va avanti con la parte governista dei pentastellati sempre con l’attuale Governo Draghi

Come abbiamo spiegato ampiamente in questi giorni e come descriviamo in questo articolo dal dibattito interno al Movimento 5 Stelle potrebbe nascere una nuova scissione tra governisti e ala più radicale in cui al momento c’è anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. 

Questa nuova spaccatura potrebbe portare a due gruppi di eletti nel 2018 nel Movimento 5 Stelle, uno che vota la fiducia e uno che non la vota. Una situazione nella quale sostanzialmente il perimetro della maggioranza rimarrebbe lo stesso con la perdita di una “parte” del Movimento 5 Stelle.

In questo caso potrebbe continuare il Governo Draghi attuale, nel caso con la sostituzione di qualche ministro (ad esempio Patuanelli se seguisse Conte) e il voto di fiducia di tutta l’attuale maggioranza senza più una parte di Movimento 5 Stelle e Conte. Questa ipotesi sicuramente avrebbe l’appoggio convinto di Lega e Forza Italia.

Il Pd sarebbe più freddo ma potrebbe accettarla. E Draghi potrebbe abbandonare la linea del “non esiste governo senza il M5S” visto che una parte di M5S sarebbe con lui comunque. 

Crisi di Governo, terzo scenario: Draghi conferma le dimissioni, reincarico e Draghi-bis

Non c’è voto di fiducia e Draghi conferma le dimissioni salendo al Quirinale.

In questo caso il presidente della Repubblica potrebbe conferire a Draghi stesso un altro incarico con l’obiettivo di formare un nuovo governo Draghi-bis anche con un’altra maggioranza.

E’ un’ipotesi che al momento sembra molto improbabile per via del fatto che Draghi aveva sempre detto di non volere fare un altro governo oltre a questo e questo sarebbe stato l’unico Governo Draghi di questa legislatura. Non sembra al momento uno degli scenari più probabili. 

Crisi di Governo, quarto scenario: Draghi conferma le dimissioni e il presidente Sergio Mattarella conferisce un’incarico per formare il Governo ad un’altra personalità

Non c’è voto di fiducia. Altro scenario che prevede l’uscita di scena di Draghi.

Il presidente Sergio Mattarella potrebbe dare l’incarico ad un’altra personalità per effettuare un governo che possa occuparsi della Legge di Bilancio e arrivare alla scadenza naturale della legislatura.

Si era parlato in questo caso di una figura di lungo corso come quella dell’attuale presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato. Ma sembra una strada con pochissime probabilità di essere percorsa. 

Crisi di Governo, quinto scenario: Draghi conferma le dimissioni, il Capo dello Stato scioglie il Parlamento e si va alle elezioni

Quinto scenario in ordine di esposizione ma di certo non come probabilità che si possa verificare.

Ultimo scenario sempre con uscita di scena di Draghi e il Capo dello Stato può prendere la decisione di sciogliere Camera e Senato e indire le elezioni anticipate per l’autunno. Si parla come possibilità del 2 ottobre del 9 ottobre.

In questo caso il Governo Draghi rimarrebbe in carica per gestire quella che si definisce tecnicamente ordinaria amministrazione. 

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