Diversi sono i punti di divergenza tra il Governo Meloni e le opposizioni politiche. Ecco perché è stato chiesto, in un fitto calendario di eventi della giornata di oggi, un incontro con tutte le opposizioni. Vediamo i temi principali degli incontri e su cosa verteranno.
Tutti i temi dell’incontro con le opposizioni
Il presidenzialismo e l’autonomia differenziata, il ripristino delle province, i poteri della capitale romana, la modifica della legge elettorale per i grandi comuni con l’eliminazione del ballottaggio.
Queste sono le principali riforme costituzionali che il Governo vuole avviare, soprattutto la prima, essendo il bottino elettorale del partito di maggioranza, che il Governo vuole attuare al più presto. Ricordiamo che per modificare la Costituzione ed evitare il referendum è necessaria una maggioranza di 2/3 del Parlamento.
Inoltre, non è facile raggiungere una soluzione comune a livello politico, in quanto è necessario raggiungere un consenso molto ampio per attuare la riforma. Per questi motivi, il Presidente Meloni ha cercato il dialogo con l’opposizione e si incontrerà domani presso la Biblioteca presidenziale della Camera dei Deputati.
La riunione del Partito Democratico
Alle 8 di questa mattina la Segreteria del PD si è riunita in modalità online. Il Segretario ha poi incontrato i membri dei Democratici di Camera e Senato, i membri della Commissione Affari Costituzionali di entrambe le Camere.
Il risultato è stato che il segretario ha detto ai giornalisti in piazza a Bologna, insieme ai sindacati, che l’incontro di domani con la Meloni è “un paravento per i veri problemi interni alla coalizione di governo e un reiterato tentativo della maggioranza di non affrontare le vere priorità del Paese, dal Pnrr alla sanità e al lavoro”.
Questo è solo un “tentativo”. Ma il PD è disposto ad “aprire gli occhi” sull’ipotesi di elezione diretta dei capi di Governo? Secondo indiscrezioni di stampa, dalla riunione della segreteria di oggi sarebbe uscito un “no definitivo”, ma Schlein avrebbe chiesto riserbo per dare al partito la possibilità di chiarire autonomamente la propria posizione nelle prossime ore.
Dai vertici del Governo sono arrivati in queste ore segnali di fughe in avanti, ieri il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mezz’ora in più su Rai3 ha detto chiaramente che il premierato sarebbe la soluzione migliore per l’Italia, per garantire stabilità, e che non sarà escluso il ricorso al referendum.
Oggi il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, dalle colonne delle Corriere della Sera, ha ribadito che le opposizioni “sono invitate a fare proposte e correzioni ma non hanno il diritto di veto”.
Il calendario degli incontri
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Alle 12.30 con il primo confronto, quello con la componente +Europa
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Alle 13 sarà la volta del Gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche
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Alle 13.45 toccherà al Gruppo Alleanza Verdi e Sinistra
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Alle 15.30 Meloni e la delegazione di governo vedranno il Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe
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Alle 17 toccherà al Gruppo Movimento Cinque Stelle
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Alle 18.30 toccherà al Gruppo del Partito Democratico.
Quello di domani sarà il primo vero faccia a faccia tra la presidente del Consiglio e la segretaria del PD Elly Schlein. Considerando che non è prevista la presenza del ministro Calderoli, si può dedurre che non si parlerà di autonomia differenziata, e che probabilmente sul tavolo ci saranno i temi legati all’elezione diretta del capo del Governo.