Letta fa i complimenti alla Meloni sul New York Times: le reazioni del PD

Tutti si aspettavano attacchi frontali e critiche ma è accaduto l'opposto. Enrico Letta fa i complimenti a Giorgia Meloni. Ecco cosa ha detto.

Enrico Letta fa i complimenti a Giorgia Meloni e il Partito Democratico (PD) non la prende bene. Crolla la strategia ideologica dem, ma il segretario del PD è dimissionario e passa la palla ai suoi successori. Che strategia utilizzeranno adesso Schlein, Bonaccini o altri politici di spicco del partito? Le parole di Letta possono aprire davvero a nuovi scenari politici? Ecco cosa è successo e cosa ha detto Letta.

Enrico Letta fa i complimenti a Giorgia Meloni 

Destra e sinistra sono come cane e gatto: non possono andare d’accordo. Il bipolarismo caratterizza la politica italiana ha quasi costretto quelli che oggi sono i principali partiti: Fratelli d’Italia e PD, a ringhiarsi contro per motivi ideologici ed anacronistici senza cercare mai un dialogo. La strategia è una sola: distruggi il nemico. Se si fanno cento buone azioni ed una cattiva, si deve parlare solo di quella cattiva.

Enrico Letta, colto uomo delle istituzioni, ha però deciso di remare in direzione contraria. Il segretario dimissionario dei dem ha rilasciato un’intervista al giornale statunitense New York Times in cui si è congratulato con la Meloni. Attenzione, non ha elogiato la leader di FdI e presidente del Consiglio dei Ministri, si è solo limitato a dire che è “meglio di quanto ci aspettassimo“. Parole che comunque dimostrano grande maturità da parte di Letta, che potrebbero rappresentare la fine di un’opposizione ostinata e l’inizio di un’opposizione costruttiva e moderata.

Mentre Letta diventa improvvisamente moderato, i suoi compagni di partito si scatenano e non vedono l’ora che terminino le primarie per prendere il suo posto. Le parole dell’attuale segretario dei dem non sono piaciute ai vertici del PD che hanno in mente una sola strategia: battere il centrodestra (strategia legittima) e tornare a governare l’Italia.

Opposizione ideologica o costruttiva dopo Letta? Il PD adesso è a un bivio 

Se è giusto pensare che per governare sia necessario vincere le elezioni battendo il centrodestra, è sbagliato invece non pensare a come fare opposizione nel modo migliore possibile. Salvo imprevisti, il governo sarà in carica almeno fino al 2027. Enrico Letta, con quelle parole, avrebbe potuto lanciare un bel messaggio e mettere fine ad inutili ostilità che esistono solo per ragioni ideologiche: conservatori contro progressisti, destra contro sinistra, “fascismo” contro “comunismo”. A proposito di fascisti e comunisti, Letta ha anche detto: “non è un allarme democratico quello che lancio, è un allarme politico“. Il governo non è un pericolo per la democrazia, per i diritti o rappresenta un ritorno al regime fascista. L’opposizione, quindi, andrebbe fatta sui contenuti e sulle azioni concrete del governo in carica.

Enrico Letta, una volta terminate le primarie, potrà finalmente rilassarsi un po’ anche se sicuramente continuerà a fare politica. La palla adesso passa ai suoi successori che dovranno scegliere se continuare a fare opposizione al governo “a prescindere”, rischiando di bloccare il Paese per motivi ideologici, o iniziare a fare opposizione in maniera costruttiva in attesa delle prossime elezioni europee e politiche.

Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Felice Emmanuele Paolo de Chiara
Redattore, classe 1994. Sono nato a Napoli ma ho vissuto un po’ in Toscana dove mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università degli Studi di Siena e un po’ a Milano dove mi sono specializzato in Cooperazione Internazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sono appassionato di politica, attualità, sport (grande tifoso del Napoli), cinema e libri. Nel tempo libero mi dedico alla scrittura di racconti e quando ho tempo viaggio.
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