ONG e migranti, i punti irrisolti nel nuovo Decreto Sicurezza: ecco cosa cambia

Nel nuovo Decreto Sicurezza ancora rimangono irrisolti i punti relativi a ONG e migranti. Ecco cosa effettivamente cambia e cosa rimane inalterato.

Anche se in bozza, il nuovo Decreto Sicurezza è già al centro di una vasta polemica riguardante le nuove disposizioni per ONG e migranti, oltre alle nuove misure di prevenzione contro la violenza sulle donne e le baby gang.

Ancora irrisolti i punti riguardanti il nuovo codice di condotta nei confronti delle ONG e delle sue attività di salvataggio, nonché le nuove politiche in materia di gestione dell’immigrazione.

Di recente il Consiglio dei ministri si è riunito con i vari ministeri, per approfondire al meglio su quali punti concentrare l’azione del Governo, anche se questo significa arrivare a portare in Parlamento uno o più Decreti Sicurezza.

Cosa cambia nel nuovo Decreto Sicurezza

Il Decreto Sicurezza è stato cambiato diverse volte nel corso degli ultimi anni. Se nel 2018, anno del primo Decreto, l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva voluto limitare i flussi migratori, nel 2020 lo stesso Decreto è stato completamente rimaneggiato dal Governo Conte II.

Ora sembra che, col nuovo Governo Meloni, il Decreto Sicurezza tornerà alle disposizioni precedenti, forte anche del fatto che a essere ora ministro dell’Interno è l’ex prefetto Matteo Piantedosi, che ha collaborato attivamente con Salvini nella stesura dei primi Decreti.

Il risultato è in un inasprimento delle misure contro le attività delle ONG.

Definite come “attività conformi alle norme nazionali e alle convenzioni internazionali“, nel nuovo Decreto non si potrà procedere penalmente anche per chi non le rispetta.

Di contro, si potrà procedere con sanzioni amministrative da 150mila a 1 milione di euro, fino ad arrivare al sequestro dell’imbarcazione.

Nel caso dei migranti, si potrà procedere in due modi:

  • richiedere l’asilo politico tramite ONG;

  • regolarizzarsi tramite decreto flussi.

Proprio sul decreto flussi è prevista la semplificazione delle norme, ma solo per quanto riguarda il nulla osta al lavoro subordinato e per altre agevolazioni.

ONG e migranti, i punti irrisolti del nuovo Decreto Sicurezza

Nonostante le modifiche apportate, nel nuovo Decreto Sicurezza rimangono irrisolti diversi punti su ONG e migranti.

Oltre alle sanzioni e al rischio di sequestro dell’imbarcazione, è previsto per loro un nuovo codice di comportamento, che limiterebbe loro di poter compiere più di un salvataggio.

E nel caso di quell’unico salvataggio, le ONG dovranno immediatamente informare Guardia Costiera e altre istituzioni per richiedere l’approdo in un porto sicuro.

Anche se questa proposta nasce con l’intento di limitare il traffico di esseri umani, questa soluzione potrebbe andare in conflitto con le leggi e le convenzioni internazionali.

L’approdo in un porto sicuro non è discrezionale, ma vincolato dallo stato di necessità, come previsto dalla Convenzione Sar del 1979. Inoltre limitare le attività delle ONG ad un solo salvataggio significherebbe impedire altri salvataggi, e lasciare alla mercé del mare migliaia di persone, fragili e bambini compresi.

Altro punto irrisolto è anche la questione dei trasbordi da un’imbarcazione all’altra, vietati col prossimo Decreto Sicurezza.

I trasbordi sono i trasferimenti di passeggeri o carichi vari da una nave all’altra. Nel caso dei migranti, si sospetta che le ONG facciano da “traghetto” al soldo degli scafisti, e permettano i trasbordi per portarli in acque territoriali per farli poi sbarcare.

Al momento sembra invece che i trasbordi siano necessari in caso di avaria o di mancanza di protezione dalle interperie climatiche o di personale medico-sanitario, come accaduto con la Louise Michel, supportata dalla Humanity 1 a dicembre 2022.

A questi si aggiungono anche i punti irrisolti sui migranti.

Nel primo caso le ONG dovranno informare i naufraghi della possibilità di chiedere asilo politico, ma dovrà essere il Paese di bandiera della nave a farsene carico. Si tratta di un tipo di richiesta che andrebbe contro alle direttive europee.

Lo stesso Christopher Hein, fondatore del Consiglio italiano per i rifugiati, per il Foglio, ha precisato che:

“Secondo le direttive sulle procedure d’asilo, i luoghi possibili per la richiesta sono solo tre: alla frontiera, all’interno del paese o in acque territoriali”.

E perché si consideri la nave dell’ONG parte del territorio del paese, sarebbe solo nel caso in cui venisse compiuto un reato.

L’unico punto meno irrisolto è quello della regolarizzazione del decreto Flussi, per cui è prevista un’ulteriore semplificazione delle norme. Ma solo per quanto riguarda il rilascio del nulla osta a chi ha già un lavoro subordinato o altre agevolazioni (es. protezione umanitaria…).

Questo potrebbe comunque non garantire il risanamento del vuoto occupazionale che sta attanagliando diversi settori. La stessa Coldiretti ha stimato una richiesta di 100mila lavoratori con l’attuale Decreto Flussi: ad oggi ne sono arrivati il 10%.

Leggi anche: Migranti, Giorgia Meloni: “Europeizzare i rimpatri, da soli non possiamo gestire i flussi”

Il Governo punta a più Decreti Sicurezza nel 2023

Il Governo Meloni tira avanti, e si presume che nel prossimo anno verranno proposti più Decreti Sicurezza, anche per fronteggiare le problematiche relative alla violenza contro le donne e alle attività delle baby gang.

Anche in questo caso non sono mancate le polemiche per le nuove disposizioni, come quella di disporre solo il divieto di soggiorno e avvicinamento per lo stakler nei luoghi frequentati dalla vittima, senza garantire maggior protezione per la vittima, tantomeno ulteriori approcci per il recupero psicologico dello stalker.

O nel caso delle baby gang di interdirle semplicemente alla frequentazione dei luoghi della movida (locali, pub…), con l’eventuale sequestro del cellulare o di altre apparecchiature elettroniche, senza procedere ad aumentarne i controlli tramite nuove assunzioni nel personale.

Leggi anche: Cosa prevede il Decreto Sicurezza per il 2023: baby gang, bullismo, criminalità e stalker

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