Rave party a Modena, al via lo sgombero: Piantedosi pensa già ad una legge

Procede lo sgombero del rave party a Modena, mentre Piantedosi parla già di un decreto legge contro i maxi raduni illegali.

Dopo una breve trattativa, procede senza intoppi lo sgombero del Rave party di Modena. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha dichiarato che proporrà una legge ad hoc contro i maxi party illegali, che potrebbe prevedere anche intercettazioni telefoniche.

La misura sarà messa al vaglio del Consiglio dei ministri: pugno di ferro da parte del Governo, organizzatori e partecipanti ai rave saranno puniti come avviene negli altri Paesi europei.

Rave di Modena, i partecipanti iniziano a lasciare lo stabile

Continuano le operazioni di sgombero da parte della polizia, iniziate questa mattina verso le 10:00. Alla fine, tutto è rimasto sotto controllo e si sta gradualmente procedendo alla messa in sicurezza del capannone pericolante. Non sono mancate le proteste, che però si sono limitate a rimostranze verbali e una trattativa iniziale con gli agenti. Ai giornalisti giunti sul posto, i ragazzi intervistati hanno dichiarato di non star facendo “niente di male”, e di non comprendere il motivo dell’arrivo della polizia e dell’obbligo di interrompere la festa. Le forze dell’ordine, dotate di mezzi blindati e in tenuta antisommossa, hanno identificato quasi 700 persone fra i 3000 partecipanti, molti dei quali stranieri (in particolare provenienti dalla Francia).

Quasi tutti indossano costumi di Halloween: il party era infatti stato denominato Witchtek, e avrebbe dovuto continuare fino alla mattina del 1 novembre. L’area si trova vicino al casello di Modena Nord, per cui, per ragioni di sicurezza, la zona era stata chiusa al traffico nella notte fra sabato e domenica. Il presidio vero e proprio delle forze dell’ordine era invece iniziato domenica, dopo la denuncia del proprietario dello stabile per occupazione abusiva. Anche il terreno circostante era stato preso d’assalto dai partecipanti al rave party. Gli agenti si sono infatti trovati di fronte un accampamento vero e proprio, con tanto di chioschi improvvisati per pizze fritte e street food. Va ricordato che, secondo la normativa attuale, i rave party non costituiscono un reato, per cui non è possibile procedere ad alcun arresto se non per reati collaterali, come ad esempio lo spaccio di stupefacenti. Proprio per colmare questo vuoto normativo, il ministro dell’interno Piantedosi ha annunciato la proposta di un nuovo decreto legge.

Il ministro dell’Interno Piantedosi contro i rave party: la proposta al Consiglio dei ministri

Da subito il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva richiesto una linea dura contro il rave, autorizzando il prefetto Alessandra Camporota a intraprendere misure adeguate per liberare l’area, insieme al comitato provinciale dell’ordine e della sicurezza pubblica. Dopo le prime azioni per mettere in sicurezza l’area, Piantedosi aveva annunciato l’intenzione di presentare nel primo Consiglio dei ministri del governo Meloni una bozza di provvedimento per “dare nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento”.

L’obiettivo del neo minsitro sembrerebbe essere l’approvazione di un decreto legge in linea con quelli già presenti in altri paesi europei, in cui è stato istituito un reato apposito. In questo modo, sarebbe possibile confiscare i veicoli e gli strumenti necessari per l’organizzazione dei rave party (come le casse per la musica), ma anche di introdurre un obbligo di ripristino dei luoghi, che puntualmente risultano devastati.

Si punterebbe quindi molto sulla prevenzione, in particolare grazie alle intercettazioni delle comunicazione social, come già avviene per reati di particolare gravità. Entusiasta Matteo Salvini, che esulta su Facebook rilanciando anche il video dello sgombero:

“Modena, sgombero e sequestri in corso al rave party. Pugno duro contro droga, insicurezza e illegalità. È finita la pacchia”.

Le proposte del passato, alcune della stessa Meloni

Non è la prima volta che vengono proposte leggi più stringenti nei confronti dei rave party (tipicamente da parte di esponenti di destra). Giorgia Meloni e lo stesso Matteo Salvini avevano infatti chiesto più volte le dimissioni di Lamorgese (all’epoca ministra dell’interno) proprio per la mancanza di azioni specifiche in merito. Proprio Lamorgese aveva poi avviato nel 2021 i lavori per un provvedimento di questo tipo.

La legge avrebbe anche modificato la sentenza della Cassazione sulla non punibilità degli organizzatori di eventi di natura non imprenditoriale, ma non era mai stato approvato. Ora bisognerà vedere se il testo avrà più fortuna con Piantedosi.

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