Ristrutturare casa sarà obbligatorio per questi proprietari: arriva la nuova direttiva UE

Il Consiglio Europeo sta per approvare la nuova direttiva sulle ristrutturazioni edilizie: presto molti saranno costretti a ristrutturare casa.

La direttiva Europea sulle prestazioni energetiche edilizie è quasi pronta, ed entro il 2050 spingerà gli stati membri ad emanare normative che puntano ad azzerare le emissioni di Co2 di tutti gli immobili dell’Unione.

Il 36% delle emissioni di Co2 in Europa è colpa degli edifici, così come il consumo del 40% dell’energia, e queste evidenze impongono di intervenire al più presto sull’efficientamento energetico di tutti gli edifici europei.

Date queste premesse, vediamo quando partirà l’obbligo di ristrutturare le costruzioni Europee, ma soprattutto per chi sarà obbligatorio ristrutturare casa.

Ristrutturare casa sarà obbligatorio: ecco per chi

L’analisi svolta dal consiglio dell’Unione Europea ci dice che il 75% degli edifici in Europa consuma troppa energia.

Tutti gli stati membri devono intervenire sugli immobili costruiti, e questo dovrà avvenire secondo un ordine di priorità.

I primi a doversi adeguare ai nuovi standard sono gli edifici non residenziali: ogni stato membro sarà chiamato a stabilire quanta energia al metro quadro potranno usare ogni anno, ossia la soglia minima di prestazione energetica per ogni immobile non residenziale.

In ogni caso bisognerà muoversi entro due soglie minime, così individuate:

  • Fino al 2030: ogni edificio non residenziale dovrà consumare meno del 15%;

  • Fino al 2034: ciascun edificio non residenziale dovrà mantenersi sotto la soglia del 25%.

In merito alla costruzione di nuovi edifici, invece, la finestra temporale è più stretta.

Le nuove regole sulla costruzione degli edifici

Entro il 2028, tutti i nuovi edifici pubblici dovranno essere costruiti a emissioni zero, ed entro il 2030 la stessa cosa dovrà avvenire per tutti gli altri immobili di nuova costruzione.

Per quanto riguarda gli edifici residenziali, la direttiva prevede che entro il 2030 dovranno essere ristrutturati per ottenere la classe energetica E.

Nel 2033, invece, è stabilito l’obiettivo di raggiungere la classe energetica D per tutti gli edifici residenziali, ed entro il 2040 dovranno aversi delle condizioni tali da arrivare alle zero emissioni per il 2050.

Come bisognerà intervenire

Per fare ciò, gli edifici non residenziali e quelli pubblici, sia che vengano costruiti ex novo, sia che vengano ristrutturati, dovranno installare degli impianti solari.

A questo proposito, l’infografica del Consiglio indica persino la grandezza dell’edificio, in rapporto all’impianto da installare. In particolare:

  1. 1.

    Dal 2027: Edifici pubblici e non residenziali di nuova costruzione, se maggiori di 250 mq;

  2. 2.

    Dal 2028, impianti solari per Edifici pubblici e non residenziali sui quali sono effettuate profonde ristrutturazioni, se maggiori di 400 mq;

  3. 3.

    Dal 2030, impianti solari su tutti gli edifici residenziali nuovi.

In questo caso, bisogna aggiungere che tutte le famiglie dovranno essere aiutate da incentivi adeguati realizzare l’efficientamento energetico degli immobili, altrimenti il traguardo delle zero emissioni per il 2050 rimane velleitario.

Al momento, dato che il Superbonus edilizio viene ritoccato di continuo, l’unico bonus che potrebbe aiutare nella realizzazione dell’obiettivo è il bonus ristrutturazione, tuttavia spendere anche il 50% per effettuare i lavori rimane una cifra troppo elevata.

Leggi anche: Superbonus 90% e bonus edilizi 2023: quali sono le agevolazioni da sfruttare subito?

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