Tetto al contante a 10.000 euro in tutta Europa, ma la polemica non si placa

La proposta dell'Europa di un tetto al contante a 10000 euro potrebbe essere una svolta per tutti i paesi dell'UE, ma non in meglio.

Mentre in Italia ancora imperversa la polemica sull’innalzamento del tetto al contante a 5000 euro, previsto in Manovra di Bilancio, arriva dall’Unione Europea una proposta molto curiosa: imporre un tetto al contante per tutti i paesi dentro all’Unione Europea.

Un tetto di ben 10000 euro, il doppio di quello portato in Manovra.

Si tratta di una proposta che potrebbe creare una svolta senza precedenti tra i vari paesi europei, anche se è indubbio che l’imposizione di un tetto al contante potrebbe creare problemi in alcuni stati.

Infatti molti speravano che con questa notizia la polemica si placasse: invece l’ha alimentata ancora di più.

Tetto al contante a 10000 euro in tutta Europa: come funziona

Il tetto al contante è una disposizione normativa che limita il pagamento cash all’interno del proprio territorio nazionale, entro una data cifra.

Con l’introduzione di questo tetto, tutti i pagamenti superiori a tale cifra dovranno essere effettuati tramite POS o Bancomat, o in alternativa con assegni e bonifici. In pratica con sistemi di pagamento tracciabile.

Nel caso dell’Italia, il tetto al contante è stato cambiato quasi ad ogni legislatura, passando dagli iniziali 20 milioni di lire del Governo Andreotti VII (1991) ai 12.500 euro del Governo Berlusconi II (2002).

Da lì in avanti è crollato a quote sempre più basse, come i 5000 euro del Governo Prodi II (2008), fino ad arrivare ai 1000 euro del Governo Monti (2011), come previsto dal decreto salva-Italia (salvo la parentesi del Governo Berlusconi IV, dapprima tornato a 12.500 euro, e poi scesa a 2.500 euro a fine mandato).

Dal prossimo anno è previsto il passaggio automatico ai 1.000 euro come tetto al contante, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2022, ma con la nuova modifica voluta dal Governo Meloni sarà come tornare al tetto del Governo Prodi, intorno ai 5000 euro.

In Europa invece la storia è completamente diversa: non tutti i paesi hanno un tetto al contante, e infatti questa proposta potrebbe creare molti malumori all’interno dell’Unione.

Perché l’Europa ha deciso un tetto al contante a 10000 euro

Il motivo dietro alla proposta europea di un tetto al contante a 10000 euro è di natura fiscale.

La proposta rientra all’interno di un nuovo pacchetto di norme antiriciclaggio, e al momento in Europa non c’è un quadro legislativo condiviso sui pagamenti.

In Europa la situazione è anzi abbastanza caotica, con paesi senza alcun tetto al contante (Svezia, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Austria, Estonia, Irlanda), e altri con un tetto decisamente superiore a quello proposto (40.000 euro al mese in Ungheria, 10.500 euro in Repubblica Ceca, 15.000 euro in Croazia…), e in altre situazioni il tetto al contante è solo per commercianti o imprenditori (Danimarca, Polonia, Slovenia).

Inoltre va aggiunto il fatto che il tetto al contante non doveva essere di 10000 euro all’inizio, ma di 5000 euro, come richiesto tempo addietro dall’ex premier Mario Draghi. L’idea è stata affossata, e la Commissione Europea ha preferito raddoppiare il tetto per cercare maggior consenso.

Leggi anche: Tetto contanti da 2.000 a 10.000 euro: ecco come funziona nel resto d’Europa

Quali saranno gli effetti del nuovo tetto al contante europeo

Una disposizione ufficiale per tutti gli stati europei potrebbe creare delle problematiche nei paesi in cui fino all’altro ieri non disponeva di un tetto al contante.

Ottimisticamente il nuovo tetto dovrebbe favorire ancora di più i pagamenti tracciati, e contribuire alla lotta contro l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro sporco, come ricorda Zbynek Stanjura, il ministro delle Finanze della Repubblica Ceca.

“Per riciclare il denaro sporco, i singoli criminali e le organizzazioni criminali hanno dovuto cercare lacune nelle nostre norme vigenti, che sono già piuttosto rigorose.”

Ad oggi in Europa non sono poche le transizioni con pagamenti tracciabili, solo nell’ultimo anno c’è stato un aumento del 12,5% (dati BCE 2021), portantolo al 41% del totale dei pagamenti effettuati (in cash è solo il 48%).

Una misura del genere potrebbe incentivare i pagamenti tracciati, o peggio creare ulteriori dissidi.

La polemica non si placa, Salvini: “Ora la sinistra tace?”

Il Governo Meloni e l’intera coalizione del centrodestra ha salutato positivamente questa notizia dall’Europa.

Addirittura l’attuale ministro delle Infrastrutture, nonché segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato la notizia con un tweet provocatorio:

“Bene, anche l’Europa conferma la libertà di usare il proprio denaro come si vuole […]. Sinistri e critici in silenzio oggi?”

C’è da dire che, oltre alla notizia del nuovo tetto al contante, la stessa Unione Europea ha voluto rendere noto l’attuale andamento nelle riscossioni fiscali, in particolar modo per quanto riguarda l’IVA.

E’ emerso che l’Italia è campione d’evasione IVA, con oltre 26 miliardi di mancato gettito dell’IVA, il 28% di tutto il mancato gettito in Europa (le migliori sono Germania, con 11 miliardi, e Francia, con 14 miliardi).

Più volte le istituzioni finanziarie e bancarie, in primis Bankitalia, hanno segnalato come un aumento del tetto porterebbe ad un aumento dell’evasione fiscale, e quindi a minori entrate tributarie.

Con una prospettiva del genere, è innegabile che la polemica continuerà, e non solo in Italia stavolta.

Leggi anche: Bankitalia boccia la Manovra Meloni: “Flat tax iniqua e il contante favorisce il sommerso”

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