I parlamentari, gli onorevoli, ovvero coloro che dovrebbero rappresentare il popolo e dovrebbero essere degni di onore, per questo si fanno chiamare onorevoli, sono al quarto giorno di seduta plenaria a Montecitorio e non riescono ad eleggere la prima carica dello Stato Italiano, ovvero il Presidente della Repubblica.
È dal 24 gennaio che si cerca di votare un presidente, sono ben tre giorni di fumata nera. Anzi un vincitore c'è e si chiama: Scheda Bianca. Gli altri nomi è meglio non elencarli.
I burloni dei nostri parlamentari, senza rispetto per il popolo, senza rispetto per il loro ruolo, per quella poltrona e senza rispetto anche per lo stipendio d'oro che ognuno di loro prende perché noi paghiamo le tasse, scherzano e giocano scrivendo sulle schede nomi come: Amadeus, Nino Frassica, Claudio Baglioni, Alfonso Signorini e, dulcis in fundo, anche Rocco Siffredi.
Presidente della Repubblica: alcuni nomi che probabilmente non dovrebbero assumere questo ruolo
La cosa che mi fa più terrore (ricordo ai lettori che questa è una mia opinione personale) è che sono aumentati i voti a favore di Sergio Mattarella. E io, onestamente, un Mattarella bis non riuscirei a reggerlo, perché non l'ho percepito come colui che unisce il paese o come protettore della nostra Costituzione.
Altrettanto terrore mi fa sapere che al Colle ci potrebbe andare Draghi, che con il suo modo dittatoriale di governare l'Italia, porrebbe il veto su ogni legge che, "secondo lui", non si allinea all'idea che lui ha di Italia.
Inoltre diventerebbe il capo del CSM e questo è un altro punto che mi spaventa: la magistratura, già difficilmente è indipendente in Italia, spesso viene usata dalla politica, spesso si fa usare; ma ci sono tantissimi giudici onesti e distaccati dal potere politico che spero inizino presto a fare il loro lavoro, perché la battaglia per la libertà si può vincere solo in tribunale.
Un altro nome vetusto, antico e ripescato da chissà dove, è Pierferdinando Casini. In che modo e per quali meriti Casini sarebbe la persona giusta per rappresentare questa nazione? Io non so rispondere.
Avanti ieri, comunque, c'è stato anche un inaspettato exploit di voti per Guido Crosetto, nome proposto da Fratelli d'Italia, di cui è il Co-fondatore.
E dopo tre fumate nere e tre giornate perse, anche oggi si è concluso con un nulla di fatto e senza che ci sia un'ombra di accordo tra le forze politiche in Parlamento.
Elezioni Presidente della Repubblica: il dialogo tra le forze politiche verso quale nome porta?
Il dialogo tra le coalizioni e i partiti si sta concentrando principalmente su tre nomi: Mario Draghi, Pier Ferdinando Casini, Elisabetta Belloni diplomatica e funzionaria italiana, dal 2021 direttrice generale del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, con compiti di coordinamento e vigilanza sulle attività dei servizi segreti italiani.
Enrico Letta si affretta a dichiarare convintamente che non accetterà mai il nome di un presidente della repubblica di destra. Vorrei tanto chiedere all'onorevole Letta, quando mai l'Italia abbia avuto un Capo dello Stato di destra e, sono certa, che nemmeno questa volta accadrà.
Salvini al momento non ha fatto alcuno nome, ha dichiarato che prima di fare un nome vuole avere delle proposte per unire e compattare e vuole parlare con i leader degli altri partiti. Ma promette che offrirà proposte di altissimo livello alle quali non si potrà dire di no, un nome che avrà il più ampio consenso e sarà apprezzato anche all'estero.
Per Pietro Grasso, ex presidente del Senato, andrebbe benissimo un Mattarella Bis, ma a quanto pare questa è un'idea comune a molti visto che ha ottenuto 166 voti, la maggior parte dei quali provenienti dai Cinque Stelle che non hanno voluto seguire l'indicazione, derivante non si sa da chi, di votare scheda bianca.
Vi ricordate quando Di Maio chiese l'impeachment di Mattarella? Come cambiano i tempi. Ora lo vorrebbe per altri sette anni come Presidente della Repubblica. Se Mattarella accettasse finirebbe il suo incarica alla veneranda età di 87 anni. Ma è mai possibile che non si è in grado di votare un Capo dello Stato più giovane degli ottanta anni?
Insomma in Italia tutto diventa magicamente e straordinariamente complicato e anche l'elezione del Presidente della Repubblica diventa una missione impossibile.
Elezioni del Presidente della Repubblica: il Centrodestra oggi si è astenuto
Visto che stamattina il Centro-destra si è astenuto dal votare, si è scoperto che il Centrosinistra ha ben 538 votanti, e diventa così autosufficiente per eleggere il presidente della Repubblica. Il Centrodestra dovrebbe avere, invece, 441 votanti e quindi non arriverebbe al Quorum necessario per eleggere il Capo dello Stato che è 505.
Tra le voci dentro e fuori dal coro, vogliamo puntualizzare e citare quella di Umberto Bossi, fondatore della Lega ed ex segretario Lega Nord, il quale durante un'intervista rilasciata al Tg2, ammette che la partita è complicata e che si rischia di ritornare al "vecchio pandemonio parlamentare". E poi lancia una frecciatina non tanto velata a Salvini: "Queste cose funzionano o non funzionano a seconda dei dirigenti che hai. Se i dirigenti non pensano le cose vanno per le lunghe e possono andare male" e poi loda Berlusconi dicendo che se diventasse lui Presidente della Repubblica, farebbe tutte quelle riforme che non sono state mai fatte.
Di Maio quando viene intervistato invece cerca di glissare, dicendo: «Lasciateci lavorare e arriviamo all’obiettivo nel minor tempo possibile». Alla faccia del minor tempo possibile caro Di Maio! Siamo al quarto giorno e alla quarta fumata nera! Per l'estate ce la si fa?
Intervistato Giuseppe Conte, leader attuale dei Cinque Stelle, ha risposto: "I nomi li faccio nelle sedi opportune".
Elezioni Presidente della Repubblica: anche i presidenti di regione si fanno sentire
Intanto i presidenti di Regione, che si sono recati ieri a Roma, si stanno dimostrando molto insofferenti a questo inaspettato allungamento dei tempi. Questo blocco non fa bene a nessuno e stoppa i lavori del parlamento.
Giorgia Meloni invece parla di una chiusura totale nei confronti di Pier Ferdinando Casini. E vorrei ben vedere.
Elezioni del Presidente della Repubblica: la vergogna dei nomi "burla"
Il Governatore del Piemonte, Alberto Albo Cirio, dice invece quello che pensano tutti gli italiani: "In parlamento non si ha idea di quanto la gente si incazzi per i voti burla. Mi chiamano artigiani di Cuneo, imprenditori di Biella: “a noi raddoppiano la bolletta e voi votate Nino Frassica!” Basta, l’elezione del presidente della Repubblica è una cosa seria".
Ma ci rendiamo conto? Povertà che aumenta, famiglie in fortissima difficoltà economica, bollette che aumentano del 30%, benzina, diesel, gpl e metano ai massimi storici, attività economiche in ginocchio, disoccupazione ad altissimi livelli, soprattutto quella giovanile, famiglie di quattro persone che vivono con mille euro al mese e loro che fanno? Si permettono di votare Amadeus e Rocco Siffredi durante l'elezione più importante per il nostro paese?
È davvero vergognoso! Un comportamento non degno di un paese serio e responsabile.
Mario Draghi chiama Silvio Berlusconi
Secondo il Fatto Quotidiano pare che Silvio Berlusconi, ricoverato per accertamenti al San Raffaele, abbia ricevuto la cortese telefonata di Mario Draghi che gli ha augurato una buona guarigione. Voci vicine al Cavaliere fanno sapere che non è stato affrontato alcun ragionamento riguardante la politica e le elezioni del Capo di Stato.
Secondo le ultime notizie riportate sempre da Il Fatto Quotidiano Il centrodestra avrebbe ufficialmente abbandonato l'idea di indicare un nome di destra come candidato, preferendo un nome fortemente istituzionale che possa essere dunque appoggiato da ogni parte politica.
Viene escluso, a questo punto, il nome della presidente del Senato, Casellati. Si ricomincia a trattare su Casini, che però non piace al Movimento 5 Stelle a Lega e anche a Fratelli d'Italia, su Mario Draghi, e sulla Belloni che abbiamo citato prima.
Addirittura c'è chi parla di una staffetta: Belloni Premier e Draghi Capo di Stato. Insomma la verità è che si brancola completamente nel buio, al quarto giorno di votazioni.