Assegno unico, facciamo due conti! Chi ci rimette e chi no!

Finalmente arriva l'assegno unico: tutti contenti e felici? Troppo presto per dirlo, perché c'è chi ci guadagna e chi ci perde. A volta anche tanto.

L’acronimo è quanto mai bizzarro e simpatico: Auuf, che è l’abbreviazione di assegno unico universale familiare. Una misura nata per semplificare. Ma anche per dare un sostegno economico ai nuclei familiari con figli. Ad introdurre l’assegno unico ci ha pensato il Decreto Legislativo n. 230 del 21.12.21, che ha provveduto ad unificare una serie di agevolazioni precedenti.

Sono due i concetti sui quali si basa questo nuovo assegno: unico e universale. È unico perché provvede ad accorpare sei diverse misure che erano previste fino al 31 dicembre 2021 e che avevano lo scopo di sostenere le famiglie con figli a carico. Di queste è rimasto in vita solo e soltanto il bonus asilo nido. È universale, perché questa volta spetta realmente a tutte le famiglie, indipendentemente dall’occupazione dei genitori. Ne hanno diritto, quindi, anche i liberi professionisti, i lavoratori autonomi, gli incapienti ed i disoccupati.

Assegno unico, un nuovo paradigma!

L’assegno unico, in un certo senso, rappresenta una novità assoluta. I lavoratori devono confrontarsi con delle condizioni di accesso completamente nuove rispetto al passato. Ma soprattutto hanno la necessità di confrontarsi con il valore dell’Isee, che inevitabilmente ne condiziona l’ammontare erogato. Per ottenere l’assegno unico si dovrà tenere conto della situazione reddituale (si può anche avere senza presentare l’Isee, ma si avrà l’importo più basso): questa, per i diretti interessati, non costituisce una vera e propria novità. Quello a cui si dovrà stare attenti è anche la situazione patrimoniale, che non sempre riproduce una fotografia reale della ricchezza della famiglia.

Paola Mancini, esperta della Fondazione Studi – Consulenti del Lavoro, sentita dal Corriere della Sera, spiega che

Questa è una differenza assoluta con i vecchi assegni familiari, che escludeva i redditi più alti. L’Auuf invece spetta a tutti, anche se in misura minore rispetto a chi ha redditi più bassi.

Ma a questo punto, la domanda da porci è una sola: chi ci guadagna e chi ci perde con l’assegno unico? Ci guadagnano sicuramente quelle categorie che prima ne erano esclusi – come i liberi professionisti -, questo è sicuro. Ma gli altri? Chi può festeggiare? Proviamolo a scoprire insieme.

Assegno unico, chi ci guadagna e chi ci perde!

Chi ci guadagna e chi ci perde dall’introduzione dell’assegno unico? La Fondazione consulenti del Lavoro ha provato a fare alcune simulazioni per conto del Corriere della Sera, che riproponiamo in questa sede. 

Uno dei primi esempi, prende in considerazione due lavoratori dipendenti, che abbiano due figli con più di tre anni. Il reddito complessivo è pari a 51.150 euro: nel 2021 hanno potuto usufruire di una detrazione pari a 1.458 euro per i due figli. I più potevano contare su un assegno familiare pari a 753 euro. Facendo due conti, questo significa che tra detrazioni e contributo diretto, riuscivano ad ottenere un assegno mensile pari a 184 euro. Quest’anno la coppia presenterà un Isee pari a 23.850 euro: le detrazioni sono state assorbite dall’assegno unico, che raggiungerà il totale annuo di 3.595 euro. L’assegno unico mensile sarà quindi pari a 299,60, con un guadagno, rispetto al 2021, di 1.383 euro complessivi.

Non sempre sono rose e fiori. Ci sono dei casi in cui ci si può anche rimettere. Prendiamo in considerazione i protagonisti dell’esempio precedente, ma con un patrimonio leggermente più importante. Qui stiamo prendendo in considerazione non solo il reddito derivante dallo stipendio, ma anche quello che arriva dal patrimonio. L’Isee stimato passa a 38.500 euro: l’assegno unico cala a 1.423 euro – che sono pari a 118 euro al mese -. Questo significa perdere 788 euro rispetto al 2021.

I casi particolari!

Proviamo ad analizzare il caso di due genitori conviventi, ma che non siano coniugati. La richiesta per ottenere l’assegno unico viene presentata dalla madre, che risulta avere a carico i due figli. Questa situazione portava ad ottenere un assegno familiare del valore di 3.074 euro, mentre le detrazioni per i due figli a carico erano pari a 1.498 euro. Complessivamente l’agevolazione era pari a 4.572 euro, che si traduceva in un assegno mensile pari a 381 euro. Introducendo l’Isee, che ipoteticamente viene fissato a 22.840 euro, l’assegno unico sara pari a 4.570 euro, ossia 380 euro al mese. La differenza rispetto all’anno scorso è irrisoria, che si riduce a due euro in tutto l’anno.

Cosa succede nel caso in cui ci sia il padre lavoratore e la madre casalinga? Per dare una risposta proviamo ad analizzare il caso di una famiglia in cui ci siano anche quattro figli che abbiano più di tre anni. La famiglia ha un solo reddito, pari a 104.000 euro. Nel 2021 i benefici totali ammontavano a 2.383 euro, pari a 198 euro al mese. Da quest’anno, si dovrà tenere conto dell’Isee, che sarà pari a 40.320 euro. L’assegno unico lievita a 3.960 euro, pari a 330 euro al mese, che si riesce ad ottenere grazie alla maggiorazione riservata alle famiglie numerose.

Ultimo caso che prendiamo in considerazione è quello di due genitori coniugati, con due figli: uno con meno di tre anni e l’altro più grande. Il reddito complessivo della famiglia è pari a 68.500 euro: nel 2021 hanno ricevuto 1.485 euro di detrazioni per i figli minori, a cui si devono aggiungere 1.728 per il bonus bebè e 800 euro per il bonus mamma. Quest’anno la famiglia ha un Isee pari a 24.900, perde il bonus bebè ed il bonus mamma, mentre percepirà un assegno unico annuo di 3.446 euro, che è pari a 287 mensili. Questo significa che la perdita stimata annua è pari a 576 euro rispetto al 2021.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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