Bonus 480 euro, senza ISEE da subito! Scade a giugno 2022!

Bonus 480 euro in scadenza. L’agevolazione sul bancomat voluta dal Governo Draghi scadrà il 30 giugno 2022. Scopri come avere subito 480 euro senza ISEE.

Bonus 480 euro senza ISEE, ormai agli sgoccioli. Si avvicina la data di scadenza per richiedere un’agevolazione voluta dal Governo Draghi lo scorso anno, in sostituzione del vecchio cashback di Stato. 

Tempo fino al 30 giugno 2022 e la finestra temporale deputata all’accoglimento delle domande chiuderà definitivamente. Vediamo subito a chi spetta, come funziona, i requisiti da rispettare e la modalità di presentazione delle domande.

La scadenza di un contributo non molto conosciuto dai cittadini italiani è ormai prossima. Stiamo parlando del Bonus 480 euro succeduto al cashback di Stato lo scorso anno. 

Si tratta di un contributo rimasto un po’ nell’ombra a causa della priorità data ai sostegni pensati per alleggerire le difficoltà economiche degli italiani causate dall’emergenza epidemiologica da Covid-19. Per questo motivo, rispolveriamo il suo funzionamento.

Si presenta come un unico Bonus complessivo di 480 euro, ma si struttura in tre grandi agevolazioni che garantiscono un risparmio ai beneficiari sulle spese sostenute per dotarsi di un bancomat, oltre che sulle commissioni da pagare su ogni singola operazione fatta dal cliente al momento di saldare l’acquisto utilizzando strumenti di pagamento elettronici (carte di credito, carte di debito, bancomat, carte prepagate).

Da sempre definito il degno erede del cashaback di Stato, non tutti potranno usufruire del Bonus senza ISEE fino a 480 euro. Come tutti i contributi attivi e richiedibili nel 2022, infatti, solo una categoria specifica di italiani potrà servirsi dell’agevolazione. 

Detto in altro modo, hanno diritto al Bonus 480 euro solo determinate attività commerciali, nonostante si tratti di un contributo rientrante nel pacchetto dei Bonus senza ISEE, il cui ottenimento è svincolato dal rispetto di soglie reddituali oltre che patrimoniale. 

Per chi non lo sapesse, il Bonus 480 senza ISEE si scinde in due specifici crediti d’imposta: uno dal tetto massimo di 160 euro, l’altro di 320 euro. 

Ma cerchiamo di fornire una panoramica del Bonus 480 euro al fine di aiutare i lettori a capire quali sono i soggetti che potranno beneficiarne, come funzionano ambedue i crediti d’imposta e come richiederli prima della scadenza fissata al 30 giugno 2022. 

Scopriamo insieme tutte le ultime novità al riguardo.

Bonus 480 da subito e senza ISEE: in cosa consiste e come funziona?

Prima di analizzare nel dettaglio i due crediti d’imposta in cui si articola il Bonus 480 euro, vanno chiariti alcuni aspetti. 

Allo scoccare del mese di luglio 2022 molti esercenti dovranno per legge acquistare un POS: il famoso dispositivo che rende possibile il pagamento con carte elettroniche dei beni e servizi acquistati dalla clientela. 

Il tutto per evitare il pagamento di pesanti sanzioni.

Il Governo Draghi ha voluto agevolare le spese per l’acquisto e l’installazione di questi particolari dispositivi mettendo a disposizione dei commercianti tre Bonus fino a 480 euro.

A questo punto viene spontaneo chiedersi quali sono le caratteristiche peculiari di ciascuno di questi tre Bonus senza ISEE e come funzionano.

E’ il decreto n. 99 del 30 giugno 2021 a dare una definizione specifica del contributo. 

Una misura voluta per ammortizzare i costi d’acquisto, di noleggio e di utilizzo dei dispositivi che permettono il pagamento dei beni e servizi tramite strumenti tracciabili (bancomat, carte di credito, carte di debito, carte prepagate), nonché il loro collegamento ai registratori di cassa smart capaci di trasmettere le informazioni memorizzate direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Stiamo parlando dello stesso decreto che ha portato all’uscita di scena del cashback di Stato, in un primo momento per gli ultimi sei mesi del 2021, fino a stabilirne poi la cancellazione a partire dal 2022.

Se ancora non hai provveduto all’acquisto di un POS, quindi, avrai tempo fino al 30 giugno per farlo. 

Alcuni crediti d’imposta pensati dal Governo per disporre di un bancomat e per beneficiare dell’esenzione sulle commissioni POS scadono proprio sul finire del mese in corso.

Ma occupiamoci subito dei tre crediti d’imposta in cui si scompone il Bonus 480 euro senza ISEE.

Bonus 480 euro, senza ISEE fino al 30 giugno 2022: quali sono gli importi?

E’ stato già chiarito nel precedente paragrafo: il Bonus 480 senza ISEE non si sostanzia in un unico contributo, bensì in tre misure che garantiscono a tutti gli esercenti un risparmio sulle spese necessario per dotarsi di un Pos.

Nello specifico, fino al 30 giugno 2022 si potrà accedere al credito d’imposta pensato per risparmiare sulle spese d’acquisto, noleggio e di utilizzo di un dispositivo che rende possibile l’accettazione dei pagamenti elettronici (Bonus da 160 euro).

Il secondo credito d’imposta riguarda, invece, l’acquisto di dispositivi tecnicamente avanzati, per consentire sempre i pagamenti da carta elettronica, capaci di trasmettere i dati memorizzati direttamente all’Agenzia delle Entrate (Bonus d 320 euro).

Il terzo e ultimo credito d’imposta sulle commissioni applicate sui pagamenti, fino alla totale esenzione (100%).

Naturalmente, si può accedere a ciascuno dei tre Bonus bancomat appena visti rispettando specifici requisiti. Vediamo subito quali sono.

Bonus 160 euro senza ISEE, scade il 30 giugno 2022 il Bonus bancomat per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo di POS

Partiamo dal primo dei tre Bonus che mettono a disposizione degli esercenti fino a 480 euro di agevolazione. Il riferimento è al Bonus bancomat da 160 euro capace di coprire fino al 70% dei costi sostenuti per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo dei dispositivi POS.

Il tetto massimo di rimborso, come appena detto, non può superare il 70% della spesa sostenuta, ma la percentuale varia prendendo in considerazione i ricavi e proventi maturati nel periodo d’imposta precedente.

Nello specifico, il 70% di rimborso andrà agli esercenti che hanno realizzato ricavi e compensi di ammontare inferiore a 200.000 euro. 

Oltrepassata tale soglia, ma entro il milione di euro si potrà godere del 40% di rimborso, mentre il 10% (tetto minimo) di copertura spese verrà garantito a chi ha conseguito ricavi e proventi compresi tra 1 milione di euro e 5 milioni di euro.

Il Bonus 160 euro scade il 30 giugno 2022.

Bonus 320 euro senza ISEE, per tutto il 2022 attivo il credito d’imposta per i dispositivi più evoluti

Veniamo ora al secondo contributo che insieme al precedente offre un risparmio di costo agli esercenti sull’acquisto, la dotazione e l’utilizzo di particolari dispositivi tecnologicamente più evoluti, capaci non solo di memorizzare i dati ma anche di trasmettere i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate.

Anche in questo caso, il rimborso spettante dipende dai ricavi e compensi maturati nel precedente periodo d’imposta.

Nel dettaglio, il credito di imposta massimo (320 euro) verrà garantito per ricavi e compensi sotto i 200.000 euro d’importo. Superata tale soglia ma non quella di 1 milione di euro, il credito d’imposta scende al 70%, fino ad arrivare al 40% per i ricavi compresi tra 1 milione e 5 milioni di euro.

Diversamente dal Bonus 160 euro visto in precedenza, il credito d’imposta fino a 320 euro lo si potrà richiedere per tutto l’anno in corso. Scade quindi il 31 dicembre 2022.

Bonus 480 euro e commissioni azzerate: credito d’imposta fino al 100%

Dalla somma tra i primi due crediti d’imposta (Bonus 160 euro e Bonus 320) si ottiene il Bonus 480 euro senza ISEE voluto per agevolare l’acquisto e l’installazione dei dispositivi atti a permettere il pagamento di beni e servizi tramite carte elettroniche. 

 Il decreto numero 99 del 30 giugno 2021 ha però messo nero su bianco un’altra agevolazione capace di garantire il rimborso totale (100%) delle commissioni versate su ogni pagamento effettuato dal cliente tramite carta.

Anche questa misura è però prossima alla scadenza: gli interessati possono richiederla solo fino al 30 giugno 2022. 

Dal 1°luglio 2022 scatta il rimborso del 30% delle commissioni sui pagamenti effettuati tramite moneta elettronica, ma solo per coloro che nell’anno d’imposta precedente alla presentazione dell’istanza hanno realizzato ricavi e compensi inferiori a 200.000 euro.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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