Buoni spesa 2022 e bonus: tutte le occasioni di risparmio!

I buoni spesa erogati dai Comuni stanno per terminare, tuttavia ci sono diversi modi per risparmiare sugli acquisti nel 2022. Ecco cosa sapere!

I buoni spesa consistono in una serie di voucher erogati da molti Comuni italiani ai cittadini maggiormente in difficoltà economica, per l’acquisto di beni alimentari. In molti casi per poter accedere a questo particolare sostegno bisognava essere inseriti in una lista di attesa, ovvero presentare la domanda e attendere le comunicazioni del proprio Comune.

I buoni spesa infatti non vengono corrisposti a tutti i cittadini, ma solamente ai più bisognosi: viene valutata quindi la situazione specifica della famiglie richiedente, tra cui il reddito, l’ISEE, i figli a carico, le difficoltà economiche causate dalla perdita di lavoro e così via.

Come riporta Today.it, il contributo può variare anche di molto, in base al nucleo famigliare:

“Il contributo, erogato direttamente dai comuni italiani, parte da 100 euro e arriva fino a 600 euro a seconda della composizione del nucleo familiare e dell’indicatore di reddito Isee.”

Si tratta di buoni che vengono corrisposti in base al Decreto Sostegni già dallo scorso anno, per cui è stata prevista una erogazione aggiuntiva anche per il 2022, con la continuazione dell’emergenza sanitaria. Tuttavia in alcuni casi i buoni stanno per finire, al termine del mese di febbraio 2022.

Per alcune famiglie i sostegni potrebbero ancora essere incerti per quanto riguarda i buoni spesa, a causa delle liste di attesa che danno priorità maggiore a chi si trova più in difficoltà economica. Tuttavia esistono altre forme di sostegno che si possono chiedere nel 2022, come ad esempio lo sconto sulle bollette delle utenze domestiche. Tutti i dettagli nell’articolo.

Buoni spesa 2022: le liste di attesa

Per poter accedere ai buoni spesa bisogna presentare specifica richiesta al Comune di residenza. I buoni non vengono erogati a tutti, ma solamente a chi si trova maggiormente in difficoltà economica. Questo vuol dire che l’entità dei sostegni dipende molto dal singolo Comune, dai fondi a disposizione e dalle liste di attesa.

Liste di attesa che possono portare ad un ritardo consistente nelle erogazioni, come spiega un video recente del canale Youtube Speedy News Italia, che tratta notizie di attualità, sul mondo del lavoro e sugli incentivi per le famiglie:

Secondo le ultime indiscrezioni, i buoni spesa sarebbero al termine in molti Comuni italiani, secondo le ultime erogazioni previste. Bisogna tenere in considerazione il fatto che nuovi fondi per i buoni spesa sono stati stanziati dallo stato, ma che i singoli Comuni si occupano della gestione e dell’erogazione.

In molti Comuni i buoni spesa sono terminati, in base alle risorse a disposizione, ma questo non vuol dire che possono essere aperti nuovi bandi per i sostegni, in base a risorse specifiche dei Comuni.

Nel periodo storico attuale sono moltissimi i cittadini che hanno diritto di accesso ai buoni spesa, ossia che si trovano in una situazione economica precaria, hanno perso il lavoro o hanno difficoltà nel provvedere al pagamento dei beni di prima necessità. Tuttavia i buoni spesa non sono stati erogati a tutti, ma secondo un ordine stabilito dalle liste di attesa, che danno priorità diverse in base alla situazione effettiva.

Molti non hanno ancora ricevuto i buoni spesa perché si trovano in attesa, mentre in altri Comuni arrivano nuove possibilità di erogazioni ulteriori per garantire i buoni anche a chi ne è rimasto escluso negli scorsi mesi. Per conoscere i buoni spesa disponibili è necessario rivolgersi al proprio Comune di appartenenza.

Buoni spesa 2022 in scadenza

Alcuni Comuni hanno deciso per specifiche scadenze per la richiesta dei buoni spesa: si tratta nella maggior parte dei casi di scadenze fissate intorno al 28 febbraio 2022, anche se la situazione è diversa in base al Comune specifico. Chi vuole richiedere il sostegno deve provvedere alla richiesta in modo tempestivo, per rientrare ancora nei potenziali beneficiari del sussidio.

I buoni spesa sono indirizzati specificatamente per le famiglie con reddito inferiore, indicato per esempio da un ISEE basso, e vanno a favore dell’acquisto di beni di prima necessità come alimentari e prodotti per l’igiene personale. I buoni sono spendibili in particolari negozi e non possono essere utilizzati per acquisti diversi da quelli indicati dal Comune che li eroga.

I buoni spesa sono in scadenza in diversi casi, tuttavia molti Comuni stanno richiedendo nuovi fondi, o li stanno raccogliendo, per erogare nuovi sostegni a tutti i cittadini che sono rimasti esclusi dalle prime erogazioni, pur rientrando tra i possibili beneficiari.

Risulta quindi possibile in alcuni casi che i buoni spesa vengano riproposti ai cittadini, ovvero che vengano erogati ulteriormente ai beneficiari nelle liste di attesa, tuttavia bisogna affrettarsi a richiederli al proprio Comune. In molti casi bisogna attendere gli esiti della domanda presentata, per sapere se si ha diritto a ricevere questo sostegno economico. In altri casi è il Comune a chiamare i diretti interessati.

Alcuni Comuni hanno aperto bandi specifici per richiedere i buoni spesa, altri vanno in ordine di richiesta, in base anche all’ISEE, altri ancora verificano il numero di componenti del nucleo famigliare per determinare l’erogazione. Ogni città italiana prevede anche iniziative ulteriori di sostegno, in base ai fondi a disposizione.

Tuttavia è importante ricordare che molti buoni spesa sono in scadenza proprio alla fine di febbraio 2022, per cui è importante affrettarsi. Oltre ai buoni spesa, attualmente esistono altri tipi di sostegni per le famiglie in difficoltà.

Bonus e buoni spesa: tutti i sostegni

Oltre alle difficoltà nel provvedere all’acquisto di beni di prima necessità, molte famiglie italiane si trovano nella spiacevole situazione di non poter provvedere a pagare le bollette per le utenze domestiche, in particolare in un periodo come quello attuale caratterizzato da aumenti esponenziali dei prezzi.

Le bollette per l’energia elettrica e per il gas per uso domestico sono lievitate, sia a causa dell’inflazione che dei movimenti internazionali che vedono al centro la fornitura di gas. Sia per le famiglie che per le imprese i primi mesi del 2022 si stanno rivelando piuttosto complessi, e lo stato è intervenuto per contrastare gli aumenti soprattutto per le fasce più svantaggiate della popolazione.

Per il 2021 lo stato ha messo a disposizione un particolare bonus sociale che prevede la diminuzione del prezzo delle bollette a copertura degli aumenti effettivamente riscontrati. Si tratta di un sostegno erogato automaticamente per tutte le famiglie che procedono al calcolo dell’ISEE e che rilevano una soglia molto bassa.

Ma oltre al bonus sociale, sono resi disponibili anche per il 2022 altri tipi di interventi, di recente decisione: si tratta di misure per limitare ancora il prezzo delle bollette per luce e gas, sia per le imprese che per le famiglie. Si tratta di un azzeramento delle aliquote sugli oneri di sistema, che vengono solitamente applicati tra i costi delle bollette.

Ma anche di una diminuzione dell’IVA, per quanto riguarda il gas, di un aiuto sotto forma di credito di imposta per tutte le imprese che utilizzano ingenti quantità di energia, e una nuova erogazione dei bonus sociali per le famiglie meno abbienti.

Il bonus sociale può concorrere insieme ai buoni spesa a sostenere ulteriormente le famiglie in difficoltà con la copertura dei costi per la casa e per i beni alimentari, che in alcuni casi hanno subito aumenti di prezzo direttamente causati dall’inflazione.

L’aumento delle bollette del gas in particolare è anche collegato alle attuali vicende che coinvolgono la Russia, principale fornitore di gas dell’Europa. Nuovi rincari potrebbero arrivare, se la situazione attuale non si stabilizza. E i rincari potrebbero nuovamente far lievitare i prezzi anche in Italia.

Buoni spesa e inflazione: i dati

Gli aumenti di prezzo causati dall’inflazione non hanno solamente provocato dei rialzi nelle spese per carburanti e bollette di luce e gas, ma hanno provocato una reazione a catena che ha aumentato anche il costo complessivo della spesa al supermercato.

Come riporta Ansa.it, gli aumenti sono arrivati non solamente per il gas e per l’energia, ma anche per prodotti alimentari e beni d’uso quotidiano, a causa dell’inflazione in crescita:

“Accelerano i prezzi del cosiddetto ‘carrello della spesa’: i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,4% di dicembre a +3,2%). E l’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +3,4% per l’indice generale.”

In poche parole, il carrello della spesa degli italiani è più costoso. L’inflazione è arrivata portando con sé una reazione a catena: i produttori pagano di più per produrre, e di conseguenza devono alzare i prezzi sul mercato. Il problema del rialzo dei prezzi sta coinvolgendo tutti i cittadini, per le bollette, la spesa e i carburanti.

Per questo motivo molti Comuni stanno richiedendo o cercando nuovi fondi per garantire nuovi cuscinetti soprattutto in termini di buoni spesa, e lo stato interviene per diminuire i prezzi delle bollette. Al centro dei rincari anche i carburanti: molti autotrasportatori stanno protestando per il caro prezzi della benzina, ma che ha colpito anche carburanti solitamente meno costosi come il metano.

Automobilisti e autotrasportatori si trovano a dover pagare un salasso non indifferente, visto che in alcuni casi fare il pieno arriva a costare intorno ai due euro al litro. Anche in questo caso l’aumento dei costi dei carburanti può facilmente scatenare una reazione a catena: aumentano i prezzi per i trasporti, e di conseguenza andranno aumentati i prezzi dei prodotti finali che si trovano negli scaffali dei supermercati.

Secondo recenti dati, gli aumenti potrebbero gravare ulteriormente sul carrello della spesa degli italiani, innalzando la spesa anche di 1.200 euro in più all’anno. Una cifra considerevole, date anche le difficoltà attuali che coinvolgono il mercato del lavoro. L’inflazione inoltre sta segnando cifre da record: come riporta Repubblica.it attualmente l’inflazione è al 4,8%, soglie mai viste almeno dal 1996.

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