Business plan: attira gli investitori con questi 3 consigli!

Un business plan, per essere convincente, deve avere determinate caratteristiche. Caratteristiche che possono risultare davvero decisive.

Un business plan, per essere convincente, deve avere determinate caratteristiche. Caratteristiche che possono risultare davvero decisive. Infatti, gli investitori che si accingono a consultare tale modulo, possono esserne interessati o meno a seconda del suo contenuto. Ma soprattutto, a seconda del metodo di presentazione che viene di fatto utilizzato.

Storicamente, infatti, questo documento è sempre stato usato come biglietto da visita approfondito per far sì che gli investitori si interessassero riguardo alle proposte che gli venivano fatte. Ad oggi, in un’epoca nella quale le startup e le imprese neonate hanno acquisito sempre più rilievo, questo documento ha a maggior ragione una rilevanza altrettanto importante.

Proprio per questa motivazione ben precisa, nel corso del seguente articolo seguiranno dei consigli utili per far sì che si abbia una visione d’insieme chiara, ed esplicita allo stesso tempo. Ovviamente, non prima di aver fornito una definizione che segue a suo modo le caratteristiche citate.

Definizione che ci viene fornita dal sito di BusinessPlan.it, che cita quanto segue:

Il Business Plan (o piano industriale) è un documento che descrive un progetto imprenditoriale. Comprende: obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni finanziarie. Un business plan aiuta a chiarire la tua idea di business.

Per poter avere a disposizione un quadro ancora più specifico, consigliamo caldamente la visione di un video pubblicato appositamente dal canale Youtube di Giulio Gaudiano.

Business plan: definizione e significato

Il business plan, in un mercato sempre più frenetico e competitivo, è un elemento di assoluta rilevanza. Le prime righe citate nel corso dello scorso paragrafo introduttivo, possono quantomeno presentare un argomento simile.

Tuttavia, una tematica così complessa richiede una maggiore specificità. Questo, onde evitare errori o leggerezze dovute alla poca informazione a riguardo. Ciò detto, una volta citata la sua definizione, è bene elencare lo scopo principale di un report come questo.

L’approfondimento sul business plan, è utile poiché le imprese che si stanno avviando inizialmente nel loro mercato di riferimento, devono per forza di cose avere un biglietto da visita ben approfondito. Dall’altra parte, si possono trovare invece degli investitori spesso prevenuti.

E vista la situazione in cui ci si trova, essere convincenti ed esaustivi dinnanzi a qualsiasi obiezione deve essere una priorità assoluta. Inoltre, stando a quanto si può apprendere, questo tipo di documento risulta essere molto utile anche per le imprese a conduzione giovanile.

Solitamente, gli imprenditori neofiti non hanno grosse quantità di capitale a propria disposizione. Pertanto, cercare degli investitori che possano fornire una vera e propria mano d’aiuto, è una pratica alla quale non si può proprio rinunciare. Ovviamente, bisogna pur sempre considerare che le tematiche che entrano in gioco sono numerose.

Una volta appurato ciò, il business plan diviene solamente una delle tante cose a cui bisogna pensare.

Business plan, qual è la sua struttura?

Ogni business plan che si rispetti, possiede una struttura altrettanto ordinata. Solitamente, ci sono infatti dei passaggi che bisogna seguire, per poter fare un lavoro coerente e soprattutto appetibile per l’ipotetica platea di investitori. A seconda del mercato di riferimento, naturalmente, le logiche di proposizione potrebbero cambiare drasticamente

Ma in linea di massima, ci si può trovare davanti ad uuna sorta di principio unico. Per prima cosa, si deve infatti procedere con quella che è la parte descrittiva. Agli inizi di ogni discorso di presentazione del proprio piano imprenditoriale, si deve infatti esordire con una prima parte che arriva per l’appunto a descrivere il proprio prodotto oppure il proprio servizio agli investitori in ascolto.

Naturalmente, coloro che mettono il proprio capitale a disposizione vogliono conoscere ogni singolo dettaglio inerente al proprio progetto. Dunque, l’impresa e tutti coloro che partecipano o hanno partecipato alla sua fondazione. Inoltre, bisognerà anche elencare i propri obiettivi, considerando il fatto che si dovrà pur sempre ragionare in termini di sostenibilità. Sia economica che commerciale. Nel corso del tempo, così come nel lungo periodo. 

Una volta elencati quelli che sono i dati “biografici” e anagrafici del proprio progetto, bisognerà per forza di cose procedere tramite un sommario ben strutturato. Sommario che si basa sui seguenti argomenti:

  • Tipologia del prodotto
  • Proposta di finanziamento
  • Capitale a disposizione
  • Obiettivi vari

Insomma, tutti quei passaggi che vanno poi a definire la sintesi in estrema forma del proprio progetto imprenditoriale. Poi, bisognerà ovviamente approfondire anche gli eventuali dati biografici della propria azienda, facendo presenti anche eventuali legami di joint venture con altre imprese. Il fatto che queste possano essere affini o meno al proprio settore di riferimento, potrebbe essere un fattore fortemente in grado di condizionare il giudizio finale degli investitori.

Business plan: 3 consigli per attrarre gli investitori

Un business plan, per essere accettabile, deve avere delle caratteristiche ben precise. A confermare ciò, con un articolo di approfondimento ben strutturato, è il sito di Trovabando. Al suo interno, si possono infatti trovare numerosi spunti utili inerenti proprio a questo argomento.

Innanzitutto, uno dei primi consigli che vengono forniti è quello inerente all’essenzialità. Quando si va a strutturare un argomento di questo tipo, infatti, essere essenziali è una vera e propria ragione di priorità. Tutti quei report che contengono un numero esagerato di pagine e pagine e pagine piene di descrizioni, infatti, sono un vero e proprio elemento in grado di tenere lontani tutti quelli investitori.

I quali effettivamente non hanno chissà quanto tempo a propria disposizione. Pertanto, è bene essere specifici e allo stesso tempo essenziali laddove è necessario. Un’altra regola che bisogna tenere a mente, è quella di aiutarsi con un indice che sia in grado di dare ordine. Considerando il fatto che il business plan deve avere al suo interno dei passaggi fondamentali, è bene cercare di non perdersi nessun dettaglio durante il proprio discorso.

Questo, in quanto potrebbe essere proprio quel dettaglio andato perduto a compromettere la nostra reputazione, sia in termini imprenditoriali che di conseguenza, in termini di persuasione e di relativo ascolto. Un altro componente spesso sottovalutato, riguarda invece la citazione delle fonti utilizzate.

Questa, è infatti una pratica molto utile se si considera la quantità di informazioni che si riportano. Ovviamente, bisogna dare per scontato che le fonti citate siano affidabili. Un discorso differente da questo non sarebbe concepibile proprio per questioni logistiche. Difatti citare delle fonti affidabili e soprattutto coerenti tra loro è sicuramente uno dei primi passaggi per poter stupire gli investitori.

Business plan template, dove si trovano?

I template appositi per poter redigere un business plan nella maniera corretta, non sono affatto difficili da trovare. Di fatti, si può risolvere ciò tramite una rapida ricerca su Google. In seguito ad una ricerca più approfondita tramite il motore di ricerca citato, si possono scoprire molte più realtà riguardanti la tematica del business plan. Le quali spesso e volentieri ospitano proprio dei template che sono in grado di dare una struttura ordinata alla propria idea di business.

Il concetto fondamentale di un documento come questo, è che non tutte le persone sanno padroneggiarlo a dovere. E questo è ovviamente un fattore negativo, considerando il fatto che si tratta pur sempre di una pratica alla quale non si può proprio rinunciare.

Se si sta andando a cercare del capitale da poter investire nel proprio progetto, solitamente questo capitale non proviene dalla persona o dalle persone che si sono occupate del progetto. Considerando il fatto che quando si è agli inizi, spesso non si dispone affatto della liquidità necessaria per avviare un’impresa di tali dimensioni.

Ad ogni modo, nel prossimo paragrafo scopriremo come anche i programmi più basilari possono permettere di creare un business plan di tutto rispetto. Naturalmente, con le dovute proporzioni. Bisogna comunque avere delle solide basi, per potersi calare al meglio nella parte.

Ma questo, ovviamente, è un discorso che va affrontato tramite il giusto approccio. Indubbiamente serve una certa predisposizione, considerando anche la difficoltà dell’argomento di cui si sta parlando nel corso dell’articolo qui sviluppato.

Business plan su Word? Si può fare!

Un business plan su Word, contrariamente a quanto si potrà immaginare, è perfettamente realizzabile. Ovviamente, bisogna tenere a mente il fatto che occuparsene non sia affatto facile. Ma tutto sommato, un po’ di abilità nel districarsi in un argomento simile può certamente risolvere qualsiasi dubbio.

Anche in questo caso, l’utilizzo di Google si può rivelare fondamentale e utile alla causa. Ovviamente, bisogna considerare il fatto che Word sia un programma le cui funzioni sono fortemente limitate. Pertanto, non è potenzialmente possibile svolgere un lavoro preciso e accurato.

Tuttavia, è anche vero che conoscendone a fondo il funzionamento si può comunque ricavare qualcosa di buono. Tenendo presente che i tutorial sul web sono vari, anche una scarsa conoscenza a riguardo potrebbe comunque essere compensata. Quando si va a redigere un business plan, è bene procedere per vie semplici e lineari.

Dal punto di vista grafico, infatti, non serve essere chissà quanto convincenti. Le parti in cui ci si gioca l’approvazione per un bando o finanziamento, è quella relativa al discorso introduttivo e quello sui numeri. Questi due ambiti, sono infatti i due argomenti nei quali bisogna far risaltare le proprie capacità argomentative.

Oltre che dimostrative, certamente. In ogni caso, dei video tutorial presenti su internet possono agevolare questo processo apparentemente così complicato.

Andrea Marras
Andrea Marras
SEO Copywriter, classe 1998.Ho 22 anni, un diploma presso l'Istituto Magistrale Baudi di Vesme Iglesias, e una passione per il SEO Copywriting. In passato, mi sono occupato dell'ottimizzazione di articoli di stampo sportivo per conto di testate web quali Termometro Politico e Calcio d'Angolo. Ho studiato il mondo dei social e dell'editoria online con grande impegno e dedizione, sperando che questa possa divenire la mia professione principale. Nel frattempo, oltre alle collaborazioni con varie testate di riferimento, curo anche un progetto di personal branding su LinkedIn.Il mio motto è? Chi lotta può perdere
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