Chi rischia di restituire il Superbonus al 110%, è perché si trova in questa situazione

Sanzioni, imprese sull’orlo del fallimento e soprattutto soldi finiti. Che almeno non si penalizzino le famiglie! Ecco chi rischia tutto, col Superbonus 110.

Sanzioni per i condomini, imprese sull’orlo del fallimento e soprattutto soldi finiti. Ebbene, questa è, allo stato attuale della situazione, la fine gloriosa del Superbonus 110%.

La gente è indignata, dopo aver assistito a truffe, cessioni multiple del credito assolutamente fuori controllo, movimenti a dir poco sospetti tra i vari soggetti in gioco.

E ora, si chiede a gran voce perlomeno di non penalizzare le famiglie, che alla fine dei conti, non dovevano far altro che beneficiare di un incentivo messo a disposizione del Governo.

Serve fare presto per non penalizzare le famiglie. In una lettera al premier Mario Draghi, l’imprenditore Stefano Faita sollecita un intervento per superare l’impasse, che si è creata col blocco della cessione del credito da parte di alcune banche e gli aumentati costi di materie prime e manodopera.

Le banche hanno bloccato la cessione dei crediti, i costi sia della materia prima che della manodopera, sono alle stelle e questo ha mandato all’aria tutti i preventivi calcolati invece sulla base di un altro tariffario.

Ma i soldi sono terminati. Al 31 maggio, le detrazioni già concesse erano pari a 33,7 miliardi di euro di fronte ad uno stanziamento di 33,3 miliardi.

Il problema resta a carico di chi ha richiesto il Superbonus, magari avendo già dato inizio ai lavori, ma che ora si trova davanti a una situazione all’impasse.

Lavori a metà del Superbonus 110%: oltre il danno, la beffa. Soldi da restituire e case impacchettate

Ebbene, i conti non tornano e non soltanto perché il Superbonus si è rivelato essere una delle manovre più costose degli ultimi anni, a carico delle casse statali.

Migliaia di euro di lavori messi in preventivo, anche solo per una singola villetta unifamiliare, a vantaggio di famiglie che quindi non solo si avvantaggiano del risparmio energetico in bolletta ma hanno anche aumentato il valore patrimoniale della propria abitazione.

Ma c’è di più, dal momento che a questi fondi, ormai esauriti, vanno a sommarsi anche tutti gli altri incentivi previsti per l’edilizia.

Proprio perché il Governo finanzia tutta una serie di bonus edilizi e progetti in questo campo, le risorse disponibili sono ormai agli sgoccioli. Che dire, ad esempio, degli Ecobonus, al 50% al 65%? Oltre 6 miliardi di euro, fino al 2024!

Ma non è il singolo cittadino che ora, pur trovandosi a toccare con mano il problema, può però incaricarsi di trovare una soluzione: l’arduo compito tocca allo Stato, che deve provvedere non solo a rimborsare chi ha già prenotato il proprio posto in lista bensì tutti coloro che hanno già ceduto il proprio credito, in cambio dei lavori previsti dal Superbonus 110.

In mancanza di ulteriori fondi per il Superbonus 110, si restituisce tutto! Urgono soluzioni 

Diciamo che la via di uscita, a questa situazione ad alto rischio, dimostra di essere alquanto lapalissiana. Ebbene, se le risorse sono terminate, ecco che allora urgono altri fondi da trovare! 

Proprio per ciò che concerne il Superbonus 110%, sicuramente non è la prima volta che succede. In quanti, ad esempio, ricordano che è già successo, per ben sei volte, che il Governo abbia dovuto necessariamente adottare nuovi provvedimenti per finanziare la misura, trovando nuovi fondi?

Questo perché, sin dagli esordi del maxi bonus nel 2020, l’incentivo ha riscosso un grande successo e da allora, il Governo è dovuto intervenire più volte, fino all’ultima Legge di Bilancio per trovare sempre nuovi soldi da destinare allo scopo.

Si resta dunque in attesa della prossima legge finanziaria, nella speranza di poter intervenire in tal senso, togliendo i cittadini dall’impasse e permettendo loro di ultimare i lavori già iniziati, senza dover lasciare tutto a metà, con la casa impacchettata, né tantomeno dover smontare tutti i ponteggi e restituire i materiali fino ad ora forniti, per la realizzazione degli impianti.

Superbonus 110: nuove regole e ultime novità per cessione del credito e certificazioni da richiedere

Il premier Mario Draghi non ha mai nascosto le sue perplessità, al riguardo del Superbonus 110. Infatti, come abbiamo già avuto modo di rimarcare, è stato il Movimento Cinque Stelle a volere fortemente il provvedimento, comunque apprezzabile nella sua finalità ultima ovvero favorire l’efficientamento energetico delle abitazioni e quindi l’autoproduzione di energia, sfruttando fonti rinnovabili.

Il problema è che, una volta approvata la legge, non è stata prevista alcuna forma di controllo su di essa, meno che niente per ciò che concerne la cessione del credito, a un certo punto diventata pressoché infinita, tra un passaggio e l’altro.

Soldi pubblici che, nel muoversi da una mano all’altra, sparivano dalle casse dello Stato, fino a spingere il Governo a dare uno stop definitivo alla prassi.

Su pressione delle banche che però, senza tale possibilità, si rifiutavano di concedere il credito, ecco che si è giunti alla soluzione di fornire un codice identificativo a ogni cessione (così da individuare fonte cessionaria destinatario), nonché ad imporre, tra le nuove regole, un numero massimo di tre cessioni possibili. 

Solo a partire dal 1°maggio 2022, è possibile aggiungere una quarta cessione, ma a specifiche condizioni: infatti possono avvalersi solo intermediari finanziari o istituti di crediti, i quali risultano sotto il controllo della Banca centrale. 

Ma non è tutto. Ora anche per tutti i lavori al di sopra dei 70.000€, è indispensabile che la ditta responsabile abbia una certificazione di professionalità aziendale, che attesti di applicare il CCNL di settore.

Prima di questo momento, tale certificazione era necessaria solo superando il valore di 150 mila euro di lavori.

Quali sono le scadenze attualmente previste per il Superbonus 110%?

Nonostante le criticità fino a questo punto illustrate, la mancanza di fondi e il caos che impera nella gestione delle pratiche aperte, il Superbonus 110% risulta ancora attivo, quindi in teoria è possibile continuare a inviare le richieste per ottenerlo!

Infatti, ufficialmente, c’è tempo fino al 30 giugno per prenotarsi ma per alcune categorie di beneficiari, i tempi si prorogano ulteriormente.

A oggi, è possibile avvalersi fino al 31 dicembre del maxi bonus, soltanto per i proprietari di villette unifamiliari, che dimostrino di aver eseguito almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 settembre.

Fino al 2023 la possibilità di usufruire del Superbonus resta aperta per gli Istituti Autonomi Case Popolari. Ancora più in là. la misura rimane attiva nelle regioni del centro Italia, colpite dal sisma nel 2016.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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