Decreto Ristori: confermati aiuti per il 2022! Quali sono?

È stato confermato il decreto ristori per l'anno 2022, finito in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio, ma quali sono le novità? E soprattutto a chi sarà rivolto?

Il 27 gennaio è stato firmato l’ultimo decreto nel quale il Governo ha inserito anche tutte le novità in merito ai ristori per il 2022. È vero, se da una parte la situazione emergenziale dovuta al Covid sembra in via di miglioramento, dall’altra tante attività continuano ad essere bloccate o rallentate dalla problematica dei contagi.

Il provvedimento è stato approvato non solo per gli aiuti alle varie attività ma anche per intervenire sul caro bollette. Si parla di 1,6 miliardi di euro per i settori più colpiti. 

Se prendiamo ad esempio il settore del turismo, ma anche quello dello sport e quello del mondo del teatro, della musica, delle sale da ballo e delle discoteche, per tutti è stata dura superare questo 2021. Il decreto ristori, quindi, andrà a soccorrere tutte quelle realtà che potranno attestare di aver avuto delle ripercussioni dal punto di vista economico. 

Se a fine 2021 si titubava in merito ai ristori per il 2022, adesso si può dire con certezza che i contributi economici da parte dello stato ci saranno. Per quanto riguarda quest’anno, però, le dinamiche inerenti al processo di erogazione saranno differenti rispetto a quelle degli anni precedenti.

Ricordiamo infatti che nel 2020 e nel 2021 i pagamenti vedevano l’accredito automatico sul conto da parte dell’Agenzia delle Entrate, evitando così la parte burocratica dell’inoltro delle domande.

Quest’anno invece si rinizierà da zero: prendendo ad esempio il bonus che arriverà ai collaboratori sportivi, in questo caso potranno inoltrare domanda solo coloro che riusciranno ad attestare, con documentazione allegata, di aver avuto un calo uguale o superiore al 40% dell’intero degli introiti riguardanti l’anno 2019. 

Ci saranno insomma novità e restrizioni rispetto agli anni precedenti, soprattutto per quei settori che in parte si sono potuti riprendere. In generale nell’articolo andremo a spiegare quali saranno quindi tutti i ristori previsti per il 2022, come riuscire a farne domanda, chi verrà coinvolto nell’agevolazione e chi invece non riuscirà ad ottenere l’aiuto economico per quest’anno. Vediamo allora nello specifico i dettagli. 

Cos’è il Decreto Ristori

Il 27 ottobre 2020 il Consiglio dei Ministri aveva approvato il Decreto Ristori attraverso il quale era riuscito ad introdurre tutte le misure per la tutela della salute e per il sostegno ai lavoratori dal momento che il Covid-19 ha iniziato a ledere l’intero tessuto sociale ed economico. 

È un decreto che vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro che saranno utilizzati per dare risorse immediati a beneficio delle categorie degli operatori economici e dei lavoratori che sono interessati dalle misure restrittive di questo ultimo Dpcmcosì aveva dichiarato durante il discorso l’ex Presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Da quel momento ogni tot mesi il decreto ristori (o decreto sostegni) è stato riproposto in concomitanza ai rallentamenti del lavoro e, in casi specifici, in concomitanza alle chiusure forzate di determinate attività.

Nonostante quest’anno abbiamo avuto un alto tasso di vaccinazioni non è stato possibile aprire le discoteche, i concerti e tanti altri eventi durante il periodo delle festività di Natale fino a tutto gennaio (periodo più complicato per i picchi di contagi inerenti al virus), le palestre hanno perso clienti per via del green pass e della paura di essere contagiati anche con tutte le dosi di vaccinazioni.

Per queste e tante altre motivazioni il Governo Draghi ha deciso di inserire tra i provvedimenti dell’ultimo decreto firmato per l’inizio del 2022 anche i sostegni alle attività, reiterando il servizio d’aiuto economico che va avanti ormai da due anni a periodi alterni. Vediamo quali sono però i cambiamenti che hanno visto luce sul nuovo decreto ristori firmato pochi giorni fa. 

Nuovo Decreto Ristori 2022

Con il nuovo decreto ristori firmato e inserito in gazzetta ufficiale il 27 del mese scorso, il Governo ha confermato la presenza di nuovi contributi a fondo perduto per sostenere tutti quei settori che hanno subito più danni durante tutto il periodo dell’emergenza Covid-19.

In totale i fondi stanziati dallo Stato per tutto il 2022 ammontano a circa 200 milioni di euro (da aggiungere le somme stanziate per tutte le altre manovre economiche che verranno effettuate durante l’anno come l’aiuto per l’aumento delle bollette o la manovra sulle mascherine ffp2 e quelle in merito al risarcimento danni legato alle vaccinazioni Covid).

Ci saranno dei parametri di percentuali del calo fatturato nei quali dover rimanere per richiedere l’importo quest’anno. Ciò siginifica che questa volta le misure staranno più ristrette ed interesseranno solamente la fetta di pubblico veramente colpita che potrà provare con le documentazioni delle fatturazioni di aver avuto una diminuzione del lavoro. 

Prima di continuare con i dettagli vi consiglio la visione di questo video caricato su Youtube dal canale FISCOeTASSE – YOUCORSI che si occupa delle principali novità sul lavoro, in video. 

 

Come spiega anche Skytg24, nel decreto ristori per il 2022 vengono elencati i codici ATECO attraverso i quali poter definire in modo specifico quali sono le categorie che potranno accedere ai nuovi contributi.

Si tratta di esercizi non specializzati, di apperecchiature e video, di articoli di abbigliamento, di articoli culturali e ricreativi, commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle, per poi arrivare ad articoli cosmetici, profumerie, erboristerie, fiorai, esercizi commerciali per la vendita di articoli per animali domestici, banchi e mercati, prodotti tessili, abbigliamento e calzature, fino poi ad arrivare al settore dello sport, delle discoteche e delle sale da ballo, il mondo del turismo e tutte le strutture e i complessi termali. 

Per quanto riguarda gli importi, per ciascuna impresa il calcolo sarà univoco. Verrà fatta la differenza tra l’ammontare medio mensile di tutti i guadagni che si riferiscono all’anno 2021 e l’ammontare medio mensile dei guadagni relativi al periodo d’imposta 2019.

La percentuale che verrà fuori corrisponderà all’importo definitivo che verrà erogato dallo Stato. Vediamo adesso nel dettaglio chi può fare domanda per i ristori 2022 e come inoltrare la domanda. 

Chi può fare domanda per il Decreto Ristori 2022

Arrivati a questo punto è da chiarire chi potrà far richiesta dei ristori per l’anno 2022. Fin qui è chiaro che le categorie si dividono in attività commerciali, settore sport e turismo.

Ma nello specifico, oltre a queste macrocategorie quali sono i requisiti necessari per poter inoltrare domanda? Innanzitutto, il requisito fondamentale è il poter dimostrare un reale calo di fatturato inerente al periodo d’imposta inerente all’anno 2021. Se si ha già la certezza di non aver avuto cali di fatturato sarà inutile verificare gli introiti dell’anno appena concluso, perché sarebbe impossibile rientrare tra i richiedenti. 

A seguire, nello specifico, il calo di fatturato dovrà corrispondere ad una determinata percentuale. L’importo del contributo potrà essere calcolato solo dal momento in cui il fatturato non deve aver superato i 2 milioni di euro nel 2019 e, inoltre, si deve aver registrato un calo di fatturato nel 2021 uguale o inferiore al 30% dei ricavi inerenti all’anno 2019 a causa del Covid-19.

Come fare domanda per il Decreto Ristori 2022

Come viene specificato anche da informazionefiscale.it, tutte quelle attività che rientrano nei parametri richiesti per l’inoltro della domanda inerente all’erogazione dei ristori dovranno attendere le prossime istruzioni del Ministero dello Sviluppo Economico.

Tra qualche settimana, quindi, verranno pubblicate sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate le nuove direttive inerenti all’inoltro della domanda di accesso ai contributi a fondo perduto del 2022.

Per quanto riguarda l’erogazione vera e propria dei contributi ci vorrà invece più tempo. Questo perché i fondi sono limitati, motivo per cui si dovrà aspettare l’inoltro definitivo di tutte le richieste per valutare quali saranno le attività che riusciranno ad ottenere ciò che gli spetta prima che finiscano i soldi stanziati.

Decreto Ristori: dalle discoteche al turismo, chi rimane fuori?

Fino a questo punto è chiaro che il decreto ristori per il 2022 ha cercato di coinvolgere tutte le categorie più colpite senza lasciare fuori nessuno. 

Il problema è che sono richieste alte percentuali inerenti al calo del fatturato, questo significa che molte attività che hanno comunque avuto un calo ad esempio del 20% che si aggiunge al rincaro delle bollette, non potrà accedere al bonus.

In questo modo si terranno fuori molte attività che in ogni caso si aspetterebbero un aiuto economico da parte dello Stato viste le limitazioni che sono tornate a far parte della nostra vita soprattutto in questo periodo di fine e inizio anno.

Tutto ciò porterà proteste e malcontento da parte di coloro che si sentiranno esclusi. Bisogna inoltre sperare che i fondi stanziati per il bonus ristori riescano a coprire tutte le richieste, altrimenti in caso contrario si dovrà fare una selezione e, ancora una volta, potrà esser fatta fuori ancora un’altra parte di spettanti contributo per diritto. 

Insomma, per sapere come finirà bisognerà aspettare riscontro dall’Agenzia delle Entrate che invierà prima di tutto le istruzioni per l’invio delle domande, poi ci sarà l’attesa del periodo stabilito per l’inoltro ed infine l’analisi di tutte le richieste ricevute. Una volta avute queste stime si potrà parlare sul da farsi.

È possibile, infatti, che se la situazione diventerà insostenibile, molto probabilmente si potrà parlare di nuovi fondi nel corso dell’anno come successo precedentemente per il 2020 e il 2021, ciò ovviamente dipenderà anche dalla situazione pandemica/endemica e di riflesso sulla situazione in merito alle chiusure e le limitazioni.

Aspetteremo quindi aggiornamenti quando arriveranno le istruzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate prima di sostenere polemiche in merito all’operato del Governo, per avere più chiara la situazione descritta dal decreto in Gazzetta. 

Claudia Manildo
Claudia Manildo
Content editor, aspirante giornalista, classe 1996. Sono una giornalista freelance, appassionata di sociologia, letteratura ed attualità. Ho unalaurea triennale in Scienze della Comunicazione all'Università degli studi di Siena e una laurea magistrale in Giornalismo e Cultura editoriale all'Università degli studi di Parma. Ho collaborato con diverse testate e siti generalisti. Divulgo libri su Instagram (@il_pesodelleidee) e scrivo sul blog 'Virus Culturali'.Il mio motto è? Ostinazione e passione"."
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