ISEE 2022, corrente o ordinario? La scelta potrebbe costarti

ISEE corrente 2022: vediamo nello specifico in cosa consiste e quanto può incidere sulle prestazioni che riceviamo, ad esempio, il RdC.

L’ISEE corrente attesta eventuali modifiche a livello economico del nucleo familiare e, dunque, si basa su dati più aggiornati rispetto alla DSU ordinaria.

Prima di prensentare l’ISEE corrente, occorre attestare la situazione economica risalente a due anni precedenti atttraveverso lo strumento dell’ISEE ordinario. Qualora si sia in possesso di tutti i requisiti di legge, si potrá presentare l’ISEE corrente.

Il 2021 é stato protagonista di alcune novità che hanno impattato anche sulla validità dell’ISEE corrente che può essere pari a 6 mesi o arrivare fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene richiesto.

L’ ISEE corrente 2022 é lo strumento che abbiamo a disposizione per modificare il valore dell’ ISEE ordinario o quando non rispecchia più la nostra situazione economica e che quindi ci può servire per abbassare il valore generale o per aumentare l’importo delle prestazioni che riceviamo, come ad esempio il reddito di cittadinanza. 

Quindi vediamo nel dettaglio come funziona e come usarlo al meglio, soprattutto in maniera legale.

Che cos’è l’ISEE corrente 2022

ISEE corrente 2022 è lo strumento che ti serve per andare a modificare il valore dell’indicatore ordinario con dati più aggiornati. 

Come sappiamo, infatti per l’ISEE ordinario dobbiamo indicare, oltre al nucleo familiare attuale, il contratto di affitto o mutuo attuale, le auto o le moto che abbiamo attualmente, anche i redditi e i patrimoni di due anni fa, quindi se parliamo dell’ISEE 2022 prendiamo a riferimento patrimoni e redditi relativi all’anno 2020.

Tuttavia nel corso degli ultimi due anni ( soprattutto questi ultimi due anni che abbiamo vissuto), è possibile che la nostra situazione sia cambiata. 

Infatti potremmo avere un reddito familiare inferiore o un patrimonio più ristretto, di conseguenza entra in gioco l’ISEE corrente che andrà ad abbassare il valore generale dell’ISEE ordinario rimodulando in base ai casi, il valore dei redditi familiari, il valore del patrimonio o entrambi. 

ISEE corrente per variazioni reddituali 

Sono tre i casi in cui è possibile richiedere un ISEE corrente per variazioni reddituali:

  • se abbiamo perso il lavoro;
  • se ci è stato sospeso o ridotto il lavoro;
  • se non percepiamo più alcune prestazioni assistenziali previdenziali e indennitarie anche esenti da Irpef come ad esempio il reddito di cittadinanza;
  • se il nostro reddito familiare è più basso almeno del 25% rispetto a quello indicato nel ISEE ordinario.

E’ opportuno ricordare che queste variazioni si devono essere verificate nei due anni precedenti, quindi per il 2022 dal primo gennaio 2020 a quando presenteremo la dichiarazione. 

Come già anticipato l’ISEE corrente per redditi va a sostituire il valore del reddito familiare, che si trova attualmente nell’ ISEE ordinario, con quello dei 12 mesi prima rispetto a quando presentiamo il modello.

É prevista una unica eccezione. Se abbiamo perso un lavoro a tempo indeterminato oppure non riceviamo piú una prestazione, possiamo anche indicare i redditi degli ultimi due mesi al posto dei dodici mesi.

Al contrario indicheremo il reddito di 12 mesi, se abbiamo perso un’occupazione a tempo determinato. Ma attenzione per far sì che venga preso in considerazione, il rapporto di lavoro deve aver avuto una durata di minino 120 giorni.

ISEE corrente per le variazioni patrimoniali 

Proprio come per i redditi, anche per i nostri patrimoni o più precisamente l’Indicatore della situazione patrimoniale attuale deve risultare inferiore di almeno il 20% rispetto a quella riportata nel nostro ISEE ordinario. Solo  questa condizione é possibile richiedere un ISEE corrente. 

ATTENZIONE c’è una differenza. Se per i redditi prendiamo a riferimento i valori dei due o dodici mesi precedenti, per i patrimoni, dovremmo andare a considerare e presentare tutti i dati necessari con riferimento al 31 dicembre dell’anno precedente a quello della DSU .

Dunque per il 2022 prenderemo giacenze medie, rapporti finanziari, estratti eccetera al 31 dicembre 2021 per ogni membro del nostro nucleo familiare. 

Ma attenzione anche questo caso l’ ISEE corrente non si può presentare prima del primo aprile di ogni anno. 

ISEE corrente: combinazioni e scadenze

Ora che abbiamo visto i diversi tipi di ISEE corrente 2022, vediamo che abbiamo ben tre diverse possibilità :

  • aggiornare solo i redditi;
  • aggiornare solo i patrimoni
  • aggiornare entrambi.

Fermo restando che i patrimoni si possono aggiornare dal primo aprile in avanti, c’è anche una serie di cambiamenti per quel che riguarda le scadenze.

Infatti se aggiorniamo solo i patrimoni del nostro ISEE 2022, l’indicatore corrente sará valido fino al 31 dicembre 2022.

Al contrario se aggiorniamo solo i redditi, il nostro ISEE corrente avrà validità di 6 mesi e quindi prima della scadenza dovrà essere rinnovato con un altro ISEE corrente per i redditi, anche partendo dalla stessa variazione che ha dato la possibilità di fare il primo.

Però se dovessero esserci variazioni migliorative (ad esempio, dopo la presentazione dell’ ISEE corrente per redditi, un membro del nostro nucleo familiare trova lavoro), allora dovremmo fare un altro ISEE corrente entro due mesi.

Terzo caso, se aggiorniamo insieme sia redditi che patrimoni, questo ISEE corrente avrà comunque validità fino al 31 dicembre 2022. Salvo l’obbligo di segnalare le variazioni positive, entro due mesi.

Tuttavia c’è anche un quarto caso è cioè dopo il primo ISEE corrente,  sia esso presentato solo per i redditi o solo per i patrimoni, ne dobbiamo fare un altro per l’altra motivazione (quindi per i patrimoni, se prima abbiamo aggiornati i redditi e viceversa), allora sarà necessario aggiornare poi entrambi. 

ESEMPIO: oggi presento un ISEE corrente per variazione reddituale, poi dopo il primo aprile faccio un altro ISEE corrente per aggiornare i patrimoni, in quella circostanza dovrà aggiornare per forza entrambi. 

Quando usare l’ISEE corrente? 

Per chiudere la nostra piccola guida vediamo bene in quali casi è opportuno utilizzare l’ISEE corrente. 

Come già indicato abbassare il valore generale dell’ISEE ordinario può servire per rientrare nei requisiti di alcune prestazioni come, per esempio il Reddito di cittadinanza che ha una soglia fissata 9360 euro,  oppure parti aumentare il valore delle prestazioni che riceviamo come ad esempio l’assegno unico.

Con l’ISEE corrente per i redditi é possibile far aumentare anche la ricarica del Reddito di cittadinanza perché questa si basa sul reddito familiare e non sul valore generale dell’ISEE.

Affinché questo accada è necessario che i nostri redditi siano effettivamente diminuiti. 

Isee corrente e Reddito di cittadinanza

Con il modello ISEE corrente 2022, chi percepisce il RdC e pensione di cittadinanza potrebbe elevare l’importo della ricarica Inps.

Questo potrebbe accadere perché a seguito della presentazione dell’ISEE ordinario 2022, diversi titolari del beneficio, potrebbero arrivare a percepire meno rispetto all’anno precedente, avendo ricevuto dei redditi piú alti nel 2020.

Dunque, nel caso in cui si fosse verificata una variazione della situazione dei redditi e trattamenti, rispetto all’anno 2020, è fondamentale richiedere l’ ISEE corrente 2022, qualora sussistano i requisiti, indicando i seguenti redditi:

  • redditi degli ultimi dodici mesi, come le prestazioni erogate dall’Inps, ossia reddito di emergenza, reddito e pensione di cittadinanza;
  • redditi degli ultimi due mesi, che rientrano nelle casistiche viste prima.

ESEMPIO: reddito 2020 di un nucleo familiare pari a cinque mila euro. Se un componente perde il trattamento Naspi, é opportuno procedere con l’ISEE corrente per aumentare le ricariche per i successivi 6 mesi.

ISEE ordinario e Reddito di cittadinanza

Abbiamo visto che la dichiarazione ISEE corrente 2022, è indispensabile per attestare una situazione reddituale attuale o più recente (ultimi 2 mesi o 12 mesi), garantendo, ad esempio, un importo maggiore del Reddito di cittadinanza o addirittura, il mantenimento dei requisiti economici nell’anno, rispetto all’Isee ordinario. 

Ma cosa accade se non ho presentato l’Isee ordinario 2022 nei termini per ricevere il reddito di cittadinanza?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un piccolo passo indietro. Il 31 gennaio 2022 é scaduto il termine per presentare l’ISEE ordinario 2022 per continuare a ricevere il reddito di cittadinanza  anche a febbraio e poi nei mesi successivi. Ma se non abbiamo fatto in tempo cosa accade? In realtá nulla di preoccupante.

Infatti é possibile che qualcuno, per le piú svariate ragioni, non sia riuscito ad aggiornare l’Indicatore della Situazione Economica entro la fine di questo mese.

Quali sono le conseguenze? In realtà non accede nulla di irrecuperabile la nostra prestazione non decade, ne perderemo delle mensilità di ricarica, si verificherá semplicemente uno spostamento in avanti.

In altre parole la nostra pensione o il nostro reddito di cittadinanza vengono temporaneamente sospesi fino a quando non arriva la DSU aggiornata che ti ricordo è la dichiarazione che presentiamo per fare l’Isee.

Una volta che la Dsu sará arrivata a destinazione e se si supera il controllo dei requisiti, allora torneremo a beneficiare della prestazione entro il mese solare successivo con margine di due ricariche mensili per tornare perfettamente in regola.

Infatti sappiamo bene che le finestre di pagamento del reddito di cittadinanza per ogni mese sono due:

  • la prima intorno al 15 del mese;
  • la seconda intorno al 27 .

Quindi ad esempio, se presentiamo il nostro Isee 2022 nel mese di febbraio e siamo ancora in possesso di tutti i requisiti, la ricarica del reddito di cittadinanza di febbraio ci sará pagata il 15 o il 27 di marzo, di  conseguenza ci sarà pagata anche la rata di marzo e per aprile 2022 saremo tornati a regime con una ricarica al mese riferita al mese stesso.

Lo stesso identico discorso si applicherà nel caso in cui dovessimo presentare la nostra DSU a marzo 2022 la ricarica di febbraio ci arriverá verso i 15 aprile e cosí via, in pratica non perdiamo niente ma riceviamo le ricariche in ritardo, sempre a condizione che rimaniamo in possesso dei requisiti della prestazione Isee.

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