Quanto valgono le 10 lire Spiga e perché le monete rare arrivano a prezzi altissimi

Le monete rare valgono molto più di numero riportato su di esse. Ecco quanto valgono le 10 lire Spiga, esemplari usciti di produzione con l'avvento dell'euro e come mai questi esemplari raggiungono prezzi così alti.

Gli amanti della numismatica sanno che ci sono diverse monete il cui valore va ben oltre quello rappresentato su di esse. Alcune possono essere vendute a prezzi di quattro cifre mentre altre hanno costi molto più contenuti.

Ecco quanto valgono le 10 lire Spiga e cosa rende le monete così preziose rispetto al loro valore originale.

Quali sono le 10 lire Spiga che valgono di più

La 10 lire Spiga sono state coniate dal 1951 al 1956, e poi ancora dal 1965 al 2001. Su un lato della moneta, il dritto, è rappresentato un aratro, mentre sul rovescio, sono raffigurate due spighe di grano con l’indicazione del valore. Il peso era di circa 1,6 grammi e il diametro era di 23,2 mm.

In base all’anno di conio il valore cambia. Ecco la lista delle più costose:

  • 1954: la più preziosa, vale 90 euro in fior di conio (FDC)
  • 1991: alcune possono raggiungere fino a 60 euro
  • 1965: 30 euro in FDC
  • 1951, 1953 e 1956: 25 euro in FDC
  • 1952: 20 euro in FDC
  • 1955: 15 euro in FDC

La 10 lire Spiga non è una versione a tiratura limitata e solo quella del 1954 può raggiungere i 90 euro. Nel 1991, una partita di questi esemplari fu coniata con l’aratro capovolto e questa differenza di battitura può aumentarne il valore fino a 60 euro.

Dove vendere le 10 lire Spiga

Avere oggetti di alto valore non porta vantaggi se questi non possono essere venduti e trasformati in denaro. Nel caso delle monete rare le opzioni più gettonate sono tre:

  • Rivolgersi ad un negozio di numismatica
  • Venderle direttamente ai collezionisti
  • Metterle in vendita online

Cosa fa aumentare il valore delle monete rare

Le caratteristiche che fanno aumentare il valore dei pezzi sono molteplici. Innanzitutto le condizioni della moneta sono fondamentali. Non deve infatti presentare segni di circolazione, come sbeccature o righe. Quando sono intatte si definiscono in fior di conio.

Se presentano pochi segni di circolazione ma i rilievi sono completamente intatti, l’esemplare viene considerato in condizioni splendide. Nel caso in cui invece anche questi dovessero essere usurati ma comunque accettabili, la moneta è considerata in buone condizioni e perderà parte del suo valore.

Se la tiratura della moneta è limitata, il suo costo può schizzare alle stelle. La presenza di pochi pezzi in circolazione la rende infatti rarissima e in alcuni casi possono valere addirittura migliaia di euro.

Qual è la moneta da 10 lire più rara

La 10 lire Spiga non è una moneta a tiratura limitata e per questo motivo, anche le più rare, non raggiungono i 100 euro di costo.

La moneta da 10 lire più costosa è la Pegaso (anche chiamata Ulivo). È stata coniata dal 1946 al 1950 e secondo una stima sono solo 101 mila gli esemplari. Sul dritto presentano un ramoscello d’ulivo, mentre sul rovescio è raffigurato il cavallo alato Pegaso. Inoltre sono tra i primi pezzi a riportare la scritta “Repubblica Italiana”, altro elemento che ne aumenta estremamente il valore.

Il prezzo ovviamente varia in base all’annata di produzione e le condizioni dell’oggetto:

  • 1946: 500 euro in FDC, 350 euro in splendide e 200 in buone
  • 1947: 4500 euro in FDC, 3000 in splendide e 1700 in buone
  • 1948: 150 euro in FDC, 50 euro in splendide
  • 1949 e 1950: 50 euro in FDC

Leggi anche Ecco quali monete aumenteranno di valore nel 2024.

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