Nuovo bonus famiglia da 400 euro per queste donne con figli: ecco come fare domanda

Confermato un bonus famiglia dedicato alle donne con figli e gestito dalle Regioni, che assegna ai beneficiari 400 euro una tantum. Ecco come fare domanda.

Anche quest’anno torna sulla scena un particolare bonus famiglia che non è gestito dall’INPS ed è indirizzato alle neo-mamme.

Si tratta di un contributo fisso di 400 euro annui ed è noto come “bonus latte”, poiché dedicato al sostentamento dei piccolissimi e quindi all’acquisto del latte artificiale.

Introdotto con la legge di bilancio 2020 (160/2019 art. 1, comma 456), il decreto attuativo emanato dal Ministero della Salute è arrivato solo ad agosto dell’anno scorso, in cui per altro si prevede un aumento per quest’anno dei fondi stanziati che dai 2 milioni di partenza nell’ultimo biennio sono diventati 5 milioni di euro.

Il pubblico a cui è indirizzato questo bonus famiglia sono le donne con figli che non possono allattare al seno e copre appunto le spese per il latte artificiale dei neonati. È in realtà incluso tra i beneficiari anche il sesso maschile qualora sia sopraggiunta la morte materna.

Sul modello dei bonus spesa, anche questo contributo benché alimentato da fondi ministeriali è affidato alla gestione delle Regioni e delle province autonome a cui i richiedenti devono inviare domanda e che stabiliscono i criteri di inoltro delle richieste.

Andiamo perciò a scoprire come si ottiene, chi ne ha diritto e come si inoltra domanda per questo nuovo bonus famiglia.

Nuovo bonus famiglia da 400 euro per queste donne con figli

L’introduzione del grande Assegno Unico per i figli INPS ha cancellato moltissimi piccoli incentivi dedicati alle famiglie con bimbi piccoli; è sopravvissuto però il bonus latte che assegna alle neo-mamme in alcune condizioni 400 euro per ogni neonato in famiglia che non abbia ancora compiuto sei mesi di vita.

Le beneficiarie di questo nuovo bonus famiglia sono infatti le donne affette da patologie specifiche che impediscono l’allattamento al seno del neonato. Oltre a questo è richiesto un requisito di reddito, cioè che l’ISEE familiare abbia una cifra massima di 30.000 euro all’anno.

In caso di morte della madre può farne richiesta anche il padre o il tutore legale.

A decorrere dal 2021 per questo incentivo sono stati stanziati un totale di 5 milioni di euro, che non saranno integrati al fine di coprire eventuali richieste eccedenti.

Poiché la gestione è affidata alle autorità locali, Regioni e province autonome, saranno loro stesse a scegliere come utilizzare i fondi in caso di domande eccedenti, ad esempio riducendo l’importo massimo così da coprire tutte le richieste pervenute.

Alle stesse autorità locali spetta anche il compito di stabilire la modalità di inoltro delle domande per questo particolare contributo.

Quali condizioni danno accesso al bonus famiglia da 400 euro

Per quanto riguarda i requisiti, fermo restante che possono richiedere questo bonus famiglia solo i nuclei con un ISEE massimo di 30.000 euro, le patologia che danno diritto ai 400 euro sono descritte nell’articolo 4 del decreto attuativo. In ogni caso, l’elenco delle condizioni che impediscono l’allattamento era già definito nel Decreto Legge 154/2001:

  • infezione da HTLV1 e 2;
  • sindrome di Sheehan;
  • alattogenesi ereditaria;
  • ipotrofia   bilaterale   della   ghiandola   mammaria   (seno
  • tubulare);
  • mastectomia bilaterale;
  • morte materna.

Nel caso invece si tratti di una impossibilità temporanea di allattamento al seno si richiede una verifica mensile, ma è comunque possibile richiedere il contributo. Anche assunzione di doghe (escluso metadone) e alcolismo sono comprese tra le condizioni che danno accesso a questo bonus famiglia.

Ovviamente tali condizioni siano esse permanenti o temporanee devono sempre essere certificate dall’ASL locale.

Come si utilizza l’importo e dove fare richiesta per i 400 euro del bonus famiglia 

Veniamo alla modalità di utilizzo del bonus che non consiste in una detrazione o un versamento su conto corrente, ma nemmeno in uno sconto all’acquisto. Piuttosto è un credito a scalare che il beneficiario ha di 400 euro, ma di cui può usufruire solo entro il sesto mese di vita del bambino. Il latte artificiale viene infatti erogato direttamente dalle ASL o i centro locali, oppure dalle farmacie convenzionate.

Qualora cessasse la patologia temporanea che impedisce l’allattamento anche il contributo viene sospeso, perché ricordiamo che le donne in queste condizioni devono sottoporsi ad una verifica mensile dello stato di salute.

Per quanto riguarda la richiesta sono gli enti regionali a gestire la modalità di richiesta che in ogni caso va presentata presso la propria ASL locale.

Per presentare correttamente la domanda deve essere anche allegata la certificazione INPS che artisti che l’ISEE non supera la soglia richiesta di 30.000 euro all’anno.

Per maggiori informazioni, la cosa più semplice è consultare il sito web della Regione di residenza o quello dell’ASL di appartenenza. A questi organi spetta comunque solo la gestione del bonus, mentre i requisiti di accesso all’incentivo sono stabiliti dall’alto e quindi, se da zona a zona possono variare le modalità di richiesta, non variano mai le condizioni di reddito e salute che determinano chi sia beneficiario e chi no.

Alda Moleti
Alda Moleti
Collaboratrice di Redazione, classe 1984. Ho una laurea Filologia Classica e ho conseguito un dottorato in Storia Antica, presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi sull'opera frammentaria di Asclepiade di Tragilo. Sono autrice di pubblicazioni scientifiche sul mondo classico e coeditrice di due volumi accademici internazionali. Dal 2015, mi sono trasferita in Inghilterra dove ho lavorato come copywriter freelance e come croupier al casinò.Il mio motto è? Naples is the flower of paradise. The last adventure of my life"."
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