Pace fiscale: quali paradisi economici scegliere?

La pace fiscale è un desiderio che tiene insieme moltissime aziende, ma anche tanti piccoli privati. Quali sono i luoghi migliori per una tregua dal fisco?

La tassazione è in costante aumento.

Questo non è un segreto e in Italia molti piccoli commercianti guardano alla cosa con crescente paura mentre le multinazionali (ormai le poche rimaste) scelgono di delocalizzare o aggirare il fisco come meglio possono.

Il fenomeno, ormai quasi antiquato, è più diffuso di quello che si pensi, come testimoniato da Altreconomia in un articolo dedicato all’azienda farmaceutica Moderna che sembra stia evadendo il fisco rifugiandosi nel Delaware e in Svizzera:

“La denuncia arriva dall’Ong olandese SOMO che ha ottenuto un documento riservato dell’Unione europea da cui emerge che le centinaia di milioni di dosi di vaccino acquistate da Bruxelles verrebbero pagate alla sussidiaria svizzera Moderna Switzerland GmbH con sede a Basilea attiva dal 24 giugno 2020, mentre Moderna era nel pieno dei trial clinici.”

I casi ovviamente non si riescono a contare e senza andare troppo lontano ci si può facilmente documentare sugli scandali delle più famose aziende italiane che occultano i proventi, depositandoli altrove.

Anche in ambito calcistico, ormai la tassazione fa paura nonostante le cifre da capogiro che circolano all’interno del settore sportivo in questione.

Su l’Adige si può leggere dell’ultima inchiesta relativa alla possibile evasione fiscale da parte di diversi club famosi in tutto il mondo che hanno sede in Italia:

“I finanzieri del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza di Milano, coordinati dalla procura, stanno eseguendo perquisizioni nell’ambito di una nuova inchiesta milanese sul calciomercato.

Ci sono anche undici richieste di consegna di documenti, anche informatici, nei confronti di altrettanti club tra cui Juventus, Torino, Milan, Inter, Verona, Fiorentina, Cagliari, Roma, Napoli e Frosinone.”

Questo fa capire quanto siano rilevanti le tasse e quanto possano pregiudicare l’operato di un’attività, sia esse un piccolo privato o una società da centinaia di milioni di fatturato all’anno.

Tante persone sognano proprio per questa ragione la cosiddetta pace fiscale, una sorta di mutamento di questa morsa fiscale che diventa più simile a un abbraccio.

Ci sono moltissimi luoghi famosi che vengono associati ad ambienti poco stressanti, con ottime possibilità di relax e tasse quasi inesistenti, perciò adesso vedremo quali sono questi luoghi dove molti cercano la pace fiscale.

Pace fiscale:  cosa sono gli “Offshore Financial Centers”?

La pace fiscale è una delle ragioni per cui alcuni Paesi sono molto più gettonati di altri per fare impresa.

Secondo il Corriere, in Italia l’evasione è diventata ormai pericolosa e urge un intervento:

“Le risorse del Recovery fund ammontano a 208,4 miliardi, l’evasione tributaria e contributiva è di quasi 110 miliardi di gettito ogni anno. Vuol dire che se c’è una riforma da fare è quella fiscale.”

Un Centro Finanziario Offshore, i cosiddetti paradisi fiscali, conosciuto anche come OFC, è definito come un Paese che rende disponibili servizi finanziari alla gente che non vi risiede per eludere aspetti del Paese di origine o giurisdizione del non residente, spesso e volentieri di natura economico/finanziaria.

Questi centri finanziari sono generalmente utilizzati come sedi per le holding di attività che mirano a vantaggi fiscali. Troppo spesso vengono utilizzati illegalmente per l’evasione fiscale e per questo sempre nel mirino degli Stati più severi in materia di tassazione.

I beni aziendali (come la proprietà intellettuale) sono conservati in queste località straniere. Ciò protegge generalmente queste attività dalla responsabilità e consente l’allocazione di determinati ricavi alle attività (piuttosto che l’allocazione al paese di utilizzo o vendita, dove, come molti intuiranno, le tasse possono essere più elevate).

Un altro vantaggio è quello di trasferimento del patrimonio, in caso di morte, ad eredi senza necessariamente sottostare alle politiche di successione presenti nel Paese d’origine.

Come potete facilmente intuire, un luogo del genere farebbe gola a chiunque. Da chi desidera avviare una startup a chi ha in mano un’azienda multimilionaria.

Perché molti cercano la pace fiscale?

La tassazione in Italia è una tra le più alte del mondo e non stupisce che molti preferiscano aprire conti esteri dove poter conservare i propri risparmi o detenere le proprie holdings.

Ecco lo scaglione IRPEF del 2022:

  • < 15.000 euro – 15%
  • 15.000 – 28.000 euro – 28%
  • 28.000 – 50.000 euro – 35%
  • > 50.000 euro – 43%

Capite bene che la situazione diventa complicata per molti in questo scenario e non sono in tanti a riuscire a gestire la situazione considerando il costo della vita sempre crescente.

In una vecchia notizia su Calciomercato si leggeva già da tempo:

“Sono due milioni gli italiani che hanno conti bancari all’estero. Soldi all’estero, quanti? Ufficialmente e accertati 210 miliardi. Tanto per sapere.”

Il costo della vita è in aumento e le tasse schiacciano i meno benestanti, ma coloro che detengono i redditi più alti riescono sempre a scovare una via di fuga.

Le scelte di chi desidera pace fiscale

Uno di quei luoghi dove la gente ama pensare di vivere sono le Seychelles. Anticamente colonia britannica, con una superficie 2.5 volte superiore a quella di Washington D.C. e spiagge paradisiache, fa gola a tantissimi imprenditori e pensionati. Ormai non è più tra gli Stati più preoccupanti, ma mantiene una tassazione fissa sull’imponibile del 15%.

Cipro è da sempre una zona grigia del fisco mondiale, ma sono le grosse società a beneficiare della sua semplice regolamentazione e di tassazioni > 60.000 euro che ammontano al 35%, tra le più basse in circolazione.

In Europa, la Svizzera e il Lussemburgo la fanno da padroni sin da tempo immemore e potrebbe stupire non poco il loro regime fiscale.

Riguardo al secondo ci sono tre classi d’appartenenza in base all’età e variabili personali, ma in generale possiamo affermare che la tassazione oscilla tra il 10-15% sul reddito.

La prima invece non ha bisogno di presentazioni essendo una tra le prime preoccupazioni dei regimi fiscali mondiali. Infatti la Svizzera è nella top 3 secondo il Financial Secrecy Index, insieme agli USA e Hong Kong.

Perché? Presto detto.

In Svizzera la tassazione è quasi ridicola, infatti fino a 28.300 franchi non è prevista nessuna imposta sul reddito! Per arrivare a oltre 895.900 CHF con un imponibile del 11,5%, ben altra cosa se pensata alla nostra tassazione sopra elencata.

Anche in materia sociale FiscoOggi sottolinea l’attenzione del Paese che non trascura le famiglie:

“Vengono inoltre applicate le deduzioni sociali, ossia la deduzione personale, deduzione per figli e la deduzione per persone bisognose a carico.”

Questo potrebbe spiegare perché la Svizzera è da sempre uno degli Stati in cui si vive meglio.

La pace fiscale è un sogno per moltissimi individui e molti sono i Paesi dove è possibile realizzarlo, possiamo infatti menzionarne anche altri tra i meno conosciuti come: Malta, Samoa, Bermuda, Liechtenstein e Mauritius.

Isole Cayman e Curacao fanno invece passi indietro

Alcuni Paesi sono da sempre nella blacklist degli organismi europei e mondiali per quanto riguarda l’evasione fiscale, Curacao e le Isole Cayman sono stati tra i primi.

Nonostante il continuo flusso di privati che cerca i luoghi migliori per garantire a sé e la propria società i vantaggi della pace fiscale, alcuni luoghi hanno preferito adeguarsi alle pressioni dei Paesi stranieri.

Curacao, per esempio, è stata sempre in una zona grigia per gli altri Paesi e dal 2017 ha ormai preso una direzione più chiara che mira a rendere più trasparenti le sue azioni in ambito fiscale.

Ancora più iconico è invece il caso delle Isole Cayman, da sempre conosciuto come uno dei primi luoghi dove convergevano le tasse evase in altri Stati. Su Quartz si può leggere qualcosa in merito alla loro rivelazione di ottobre 2019:

“Oggi, il famigerato paradiso fiscale ha compiuto un grande passo avanti nell’affrontare il problema, promettendo di pubblicare le identità di tutti coloro che vi possiedono una società entro il 2023.”

Ebbene sì, le Isole Cayman hanno fatto marcia indietro.

Adesso tutti i libri contabili in loro possesso potrebbero rivelare l’identità di moltissimi evasori, grandi e piccoli, su cui diversi Paesi aveva puntato il mirino, lasciandoli scoperti e al giudizio della legge relativa al proprio luogo d’origine. Insomma per alcuni addio pace fiscale.

Chi c’è al primo posto per chi vuole ottenere pace fiscale?

Tra tutti quelli menzionati, c’è uno Stato che ormai si è guadagnato il primato per affluenza e fama, immobile da diverso tempo al primo posto, nonostante le continue dichiarazioni in cui dichiarava il contrario.

Ecco quindi che sul podio a sbaragliare tutti in modo indiscusso, c’è il governo delle Isole Vergini Britanniche, paradiso di vacanzieri e imprenditori.

Sapevate che la ricchezza e il valore di queste isole in termini di depositi monetari è di molto superiore a quella che dovrebbe realmente avere?

Tenetevi forte perché la sua economia è più florida del 500.000% rispetto a quanto dovrebbe!

Ebbene sì, le Isole Vergini Britanniche la sanno lunga. Anche se più volte hanno ribadito di non essere un luogo di ritrovo per tutti coloro in cerca di serenità (e non solo pace fiscale), non si possono non associare alcuni nomi più che importanti che danno da pensare.

Uno fra tutti, il miliardario Richard Branson, proprietario di un resort di lusso, di cui Businessinsider scrive:

“Uno dei nomi più famosi associati alle Isole Vergini britanniche è Richard Branson, l’imprenditore miliardario proprietario di Necker Island, un’isola privata di 74 acri con un resort di lusso che spesso apre ad amici come Barack e Michelle Obama.”

E la mia, pace fiscale?

Chiunque voi siate, o qualunque lavoro facciate, sarete invidiosi della tassazione di alcuni dei Paesi sopra descritti.

Purtroppo chi è dipendente, specialmente in Italia, sa quanto del proprio stipendio sia costretto a far divorare dalle tasse, ma anche i privati soffrono questa dura morsa.

Il consiglio è quello di valutare sempre i pro e i contro di ogni attività da avviare, per poter vagliare l’idea di trasferirsi dove si può avere maggiore respiro. Avviare una società è già snervante, figuriamoci dove la tassazione pesa di più.

La pace fiscale è fonte di un equilibrio che tutti ci meritiamo e di possibilità per raggiungerla legalmente, come avete visto, ne abbiamo diverse.

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