Partite Iva: tutti i bonus da chiedere nel 2022!

Per le Partite Iva il 2022 è un anno ricco di bonus e sostegni mirati, sia per chi lavora come professionista autonomo, che per chi ha un'impresa

I lavoratori autonomi sono molti in Italia: si tratta di professionisti con Partita Iva, oppure di imprenditori che avviano una ditta individuale, oppure di vere e proprie imprese strutturate. Per lavoratori autonomi e imprese nel 2022 sono presenti diversi bonus e sostegni mirati per garantire un aiuto economico sotto diversi punti di vista.

Primo tra tutti, ricordiamo che nel 2022 è ancora possibile accedere all’ISCRO, ovvero un bonus destinato ai cittadini con Partita Iva che si trovano in difficoltà economica a causa dell’emergenza sanitaria. Per questi lavoratori è possibile per sei mesi ricevere un sostegno mirato, sotto forma di aiuto economico mensile, provando la perdita di fatturato avvenuta rispetto al 2019, come riporta Inps.it:

“La misura di sostegno, disciplinata dalla circolare INPS 30 giugno 2021, n. 94, prevede l’erogazione di una indennità mensile trai i 250 euro e gli 800 euro, a seconda dei requisiti posseduti dal richiedente.”

L’aiuto è stato introdotto recentemente come novità interessante per chi lavora in autonomia, ma non è l’unico bonus possibile per le Partite Iva.

Per il 2022 infatti il governo ha introdotto alcuni sostegni, sotto forma di credito di imposta, per le imprese e gli autonomi che devono sostenere spese di impresa aggiuntive a causa dei rincari dell’energia. In particolare, il Decreto Energia arriva a sostenere maggiormente le imprese che utilizzano grandi quantità di energia.

Inoltre per le Partite Iva arriva anche in questi mesi un bonus particolare per l’innovazione di tipo digitale: si tratta di un sostegno che può arrivare anche a 2.500 euro per le imprese che introducono una rete veloce per la connessione internet. Vediamo nel dettaglio come funzionano questi sostegni e ulteriori aiuti che vengono proposti quest’anno alle imprese e alle Partite Iva.

Partite IVA e bonus ISCRO

Per quanto riguarda l’ISCRO, si tratta di un sostegno paragonabile ad una sorta di cassa integrazione rivolta a chi lavora in modo autonomo. Questo sostegno può essere richiesto anche nel 2022, per sei mesi di durata, contribuendo a sostenere economicamente soprattutto i lavoratori autonomi che hanno subito una crisi economica derivata dall’arrivo della pandemia.

Per poter richiedere questo particolare sostegno, i lavoratori con Partita Iva, devono dimostrare l’effettiva perdita economica, presentando il fatturato del 2019 in confronto al fatturato attuale. Come riporta l’INPS, i requisiti sono decisamente stringenti, perché non tutti possono accedere a questo sostegno, ma solamente chi effettivamente ha registrato una perdita economica consistente.

L’ISCRO è una misura che non ha precedenti, e si tratta in particolare di un sostegno garantito per la prima volta agli autonomi al pari di come avviene ai lavoratori dipendenti nel caso di cassa integrazione. Questa misura potrebbe essere il punto di partenza verso una maggiore tutela per chi lavora con Partita IVA.

Partite IVA e Decreto Energia

Per quanto riguarda invece il Decreto Energia, si parla di bonus rivolti soprattutto alle imprese che consumano maggiori quantità di energia elettrica, come ad esempio le aziende di produzione. Si parla di credito di imposta per le spese per il rinnovo della produzione verso un’economia sostenibile, ma anche di cuscinetti economici per l’aumento dell’energia elettrica di cui le imprese hanno necessità.

Tuttavia, anche se al momento questi sono gli aiuti dedicati alle Partite Iva e alle imprese che utilizzano l’energia elettrica per la produzione, si intravedono nuove possibilità anche per il futuro, tramite la prospettiva di nuovi sostegni mirati per far fronte alla crisi che sta investendo i prezzi di tutti i prodotti, anche in Italia.

Per sostenere le aziende di produzione, vengono stanziate nuove risorse, almeno fino al 2030, per il settore dell’automotive: si tratta di uno dei settori maggiormente coinvolti dal cambiamento derivato dalla transizione ecologica, per cui è necessario un intervento massiccio per spostare e modificare la produzione.

Ma arrivano aiuti anche per l’autotrasporto: le imprese che operano in questo settore infatti sono particolarmente svantaggiate dall’aumento del prezzo dei carburanti, per cui a seguito di diverse proteste, sorge la possibilità di un nuovo cuscinetto economico per queste realtà, includendo tra le ipotesi quella di una riduzione di prezzo ai caselli autostradali.

Le imprese italiane negli ultimi anni sono state messe a dura prova dall’arrivo della pandemia e della crisi economica successiva. E la ripresa economica al momento è sostenuta in parte da alcuni bonus dello stato, in parte le aziende italiane si stanno aprendo maggiormente ai mercati internazionali per sopperire alle difficoltà.

Alcuni settori sono stati maggiormente colpiti rispetto ad altri, come ad esempio il turismo, le attività della ristorazione e di ricezione, lo sport e lo spettacolo. Per questi settori lo stato è intervenuto diverse volte dal 2020 con sostegni mirati, tuttavia ci si chiede quali saranno le prospettive future, soprattutto una volta terminato lo stato di emergenza alla fine di marzo 2022.

Bonus Partite IVA per la digitalizzazione

Oltre ai bonus visti sopra, esiste anche un particolare sostegno rivolto alla digitalizzazione dei sistemi: si tratta degli incentivi garantiti a tutte quelle imprese che modernizzano la propria connessione internet per favorire una velocità maggiore di navigazione in internet.

Questo sostegno viene definito come “bonus internet” e riguarda da vicino tutte le imprese italiane. Il sostegno è molto simile a quello erogato per le famiglie italiane a favore dell’acquisto di un abbonamento internet oppure di un computer per il lavoro in smart working, ma riguarda le imprese.

La digitalizzazione del paese rimane un obiettivo importante portato avanti dallo stato, digitalizzazione che può avere conseguenze positive sia nell’organizzazione interna delle imprese, sia per quanto riguarda la visibilità e la promozione che queste aziende possono ricevere tramite gli strumenti del web.

Il bonus consiste in una serie di voucher di diverso importo in base alla velocità di connessione stabilita dall’impresa, e può raggiungere anche l’interessante cifra di 2.500 euro. Le Partite Iva che vogliono richiedere questa agevolazione devono essere iscritte al Registro elettronico degli indirizzi (REI) e procedere alla richiesta tramite Infratel Italia.

Sempre Infratel Italia propone numerosi progetti a cui le Partite Iva e le imprese possono prendere parte, come ad esempio la partecipazione a bandi specifici per progetti di digitalizzazione del paese, e per la realizzazione di nuove infrastrutture per la comunicazione.

Partite IVA e Assegno Unico

Una importante misura da citare è un sostegno che viene rivolto a tutte le famiglie italiane: si tratta dell’Assegno Unico per le famiglie con figli. Questa misura viene garantita in modo universale: questo vuol dire che anche chi lavora con Partita IVA può ricevere il sostegno economico, che non è rivolto solamente ai lavoratori dipendenti.

La misura è attiva proprio a partire dal mese di marzo 2022, per tutte le famiglie con figli, purché l’età degli stessi sia inferiore a 21 anni. Si tratta di una misura che arriva al posto di alcuni bonus presenti in precedenza, e che racchiude in un’unica erogazione mensile l’aiuto complessivo per i figli a carico.

L’Assegno Unico può essere ricevuto successivamente ad una richiesta, da presentare, per ottenere maggior vantaggio, entro giugno 2022. Entro questa data infatti, è possibile ricevere anche le mensilità precedenti, a partire da marzo. Chi invece presenta una richiesta successivamente, non potrà beneficiare delle erogazioni dei mesi precedenti.

Anche chi lavora con Partita Iva quindi è destinatario del sostegno, indipendentemente dall’ISEE del nucleo famigliare: il bonus in questo caso viene garantito anche senza presentazione della situazione reddituale, ma sarà erogato con l’importo minimo spettante. L’Assegno Unico eliminerà le detrazioni fiscali per i figli a carico, ma rimarrà invariato il bonus asilo nido, per cui inizialmente si ipotizzava la scomparsa.

Bonus bancomat per le Partite IVA

Un altro importante sostegno, rivolto alle Partite Iva e alle imprese soprattutto in alcuni settori, è rappresentato dal bonus bancomat. Questo sostegno segue le intenzioni dello stato di rendere più trasparenti i rapporti tra cittadini e fisco. In particolare coinvolge le imprese che vendono beni ai cittadini, come i negozi.

Come riporta Idealista.it, questo sostegno per le Partite IVA viene erogato sotto forma di rimborso:

“Un rimborso, fissato a 160 euro, spetta per le spese sostenute per l’acquisto/noleggio del Pos. Un rimborso, fissato a 320 euro, spetta per la dotazione di evoluti strumenti elettronici di pagamento.”

Si tratta di un rimborso per la spesa effettuata per dotare la propria attività di un POS e di strumentazione per garantire il pagamento con metodi elettronici. Ancora una volta si tratta di un incentivo per limitare il denaro in contante in circolazione, e consentire così una maggiore trasparenza nei pagamenti.

Il credito di imposta del rimborso viene erogato in diversi modi:

  • Al 70% per ricavi nell’anno precedente minori di 200.000 euro;
  • Al 40% per ricavi nell’anno precedente tra 200.000 e 1 milione di euro;
  • Al 10% per ricavi nell’anno precedente tra 1 milione di euro e 5 milioni di euro.

Il bonus bancomat è disponibile per le Partite IVA per diversi mesi, ma bisogna affrettarsi: il rimborso sarà erogato fino alla fine di giugno 2022. Il sostegno viene erogato sotto forma di credito di imposta, per cui si può ricevere in fase di dichiarazione dei redditi.

Tutti i bonus visti sopra sono sostegni specifici per determinate categorie di imprese o Partite IVA. Tuttavia nel 2022 esistono particolari regimi fiscali che permettono un risparmio notevole a chi lavora in autonomia.

In particolare il regime forfettario è conveniente per tutti i cittadini che lavorando in autonomia hanno un fatturato inferiore a 65.000 euro. Può essere conveniente pensare di aprire una Partita IVA in questa modalità per ricevere un risparmio già in partenza, almeno sulle imposte.

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