Reddito di base europeo: senza ISEE 640 euro per tutti! Ultime

Reddito di base europeo al via? Il contributo UE spetta a tutti senza ISEE e fino a 640 euro. Ecco le ultime novità.

Reddito di base europeo al via? Il contributo a marchio europeo garantirà a tutti 640 euro, indipendentemente dall’ISEE e dalla condizione occupazionale del richiedente.

Ebbene, l’Unione Europea sarebbe ad un passo dalla sua introduzione. Se ci guardiamo intorno alcuni Stati membri UE hanno già sperimentato misure molto simili al Reddito di base universale, ma in fin dei conti più che diverse: la platea dei beneficiari abbracciata è molto più ristretta e l’orizzonte temporale coperto dalla misura di breve periodo.

Grazie al Reddito di base europeo viene offerta a tutti i cittadini la possibilità di beneficiare di un sostegno mensile dal valore massimo di 640 euro, senza alcun vincolo anagrafico, patrimoniale e reddituale, ISEE compreso.

Un aiuto di fondamentale importante che mitigherebbe la crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica da Covid-19 e il recente caro bollette, benzina, diesel diretta conseguenza della guerra Russia Ucraina.

Come si potrà usufruire del Reddito di Base Europeo? E’ sufficiente una firma per partecipare al referendum.

Ma vediamo subito in cosa consiste la nuova misura a stampo europeo, quali requisiti bisogna possedere per accedere ai 640 euro di tetto massimo previsti dal Reddito di base europeo, ma soprattutto quando entrerà in vigore.

Anticipiamo sin da subito che le informazioni contenute in questo articolo fanno riferimento alla proposta del Reddito di Base Europeo, poiché il contributo non è ancora entrato in vigore e dunque non è richiedibile.

Maggiori informazioni sul Reddito di base universale le trovate nel video YouTube di Mondo Pensioni.

Reddito di base europeo, 640 euro per tutti senza ISEE: in cosa consiste e come funziona

Iniziamo la nostra disamina sul Reddito di base europeo fino a 640 euro e senza ISEE partendo dalla sua definizione.

La misura rientra a pieno titolo nei diritti fondamentali garantiti a tutti i cittadini non solo italiani, ma membri dell’Unione Europea. 

Stando alle ultime stime, il Reddito di base europeo senza ISEE finirà per abbracciare 11 milioni di nuclei familiari che, nella nostra nazione, versano in condizioni di estrema povertà.

E i numeri la dicono lunga sulla sua portata. In Italia il 49% dei cittadini ha già fatto richiesta per ottenere il riconoscimento del Reddito di base europeo. 

Viene quindi da chiedersi come funziona la misura e quali importi garantisce ai beneficiari.

In ogni caso, si tratta di una misura molto lontana dai sussidi più famosi erogati dall’INPS ma disposti dal Governo: Reddito di cittadinanza in primis e Reddito di Emergenza in secundis.

Ma partiamo dai beneficiari. 

A differenza del RdC e del Rem, il Reddito di base universale spetta a tutti essendo una misura a carattere universale: nessuna soglia anagrafica, patrimoniale o reddituale, ISEE compreso, vincola la sua fruizione.

Il Reddito di base europeo fino a 640 euro spetta infatti a tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla situazione economica personale o familiare, dall’età anagrafica o di qualsiasi altra categorizzazione possibile. 

Potrà essere richiesto dai ragazzi, dagli anziani, dalle famiglie, dai single, dai bambini, per il semplice fatto di essere persone fisiche.

Considerati i vantaggi offerti, legati non solo al fatto di essere senza ISEE, si prevede un boom di richieste non appena arriverà la sua approvazione definitiva.

Già perché per il momento il Reddito di base europeo si basa su una proposta: mancano poche firme per indire il referendum che potrebbe portare alla sua definitiva entrata in scena.

Reddito di base europeo, fino a 640 euro senza ISEE: spetta a tutti? Ecco le ultime novità sui requisiti

Come appena visto, il Reddito di base europeo spetta a tutti i cittadini dei paesi membri dell’Unione Europea senza alcun vincolo di residenza, di età, patrimoniale, reddituale e in Italia senza ISEE.

La chance di ottenere fino a 640 euro non è offerta solo agli anziani, ai bambini, alle donne e agli uomini di qualsiasi nazionalità ed età, ma anche ai lavoratori, agli inoccupati, agli incapienti senza alcun limite sul fronte lavorativo.

L’unico vincolo, se così si può chiamare, è legato alla retribuzione media della popolazione di ciascun paese membro: più elevata è quest’ultima, maggiore sarà l’importo del Reddito di base europeo spettante.

Trattandosi di un sussidio universale non si ravvisano requisiti da rispettare, ISEE compreso.

Reddito di base europeo senza ISEE, importi fino a 640 euro. Ecco quali sono

In Italia si fa spesso ricorso all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente per stabilire l’importo spettante di quota parte delle prestazioni e degli aiuti economici varati dal Governo e elargiti dall’INPS. 

Essendo il Reddito di base europeo completamente slegato dall’ISEE viene da chiedersi come verrà individuata la cifra spettante ai beneficiari dell’agevolazione.

Capito che l’ISEE non influenza l’ammontare degli importi del Reddito di base europeo, l’unico parametro da prendere in considerazione nella definizione delle somme da erogare è la retribuzione media del Paese UE di riferimento. 

Su questo si calcola il 60% del valore che corrisponde all’ammontare di Reddito di base europeo spettante.

Il reddito medio per ogni lavoratore italiano si attesta intorno a 1.000/1.400 euro. Su tale parametro va calcolato il 60%. Come risultato otteniamo un importo che corrisponde alla quota di Reddito di base europeo spettante.

Reddito di base europeo, a tutti senza ISEE: come averlo?

L’intenzione dell’Unione Europea è quella di indire un referendum che culmini nell’approvazione del Reddito di base senza ISEE. E tale traguardo potrà essere raggiunto solo con l’aiuto di tutti.

Basta una semplice firma da parte del maggior numero di cittadini appartenenti agli Stati membri dell’UE per spingere la proposta verso la sua approvazione.

Ma come si può contribuire a rendere realtà il Reddito di base europeo? Iniziamo col dire che servono dei documenti, ovviamente di riconoscimento (carta d’identità in primis), per poter firmare la proposta.

Basta poi avere a disposizione una buona connessione internet ed un personal pc, un tablet, o un semplice smartphone. 

Fatto questo occorre collegarsi al sito internet IT.ECI-UBI-EU e cliccare il campo “Firma ora” presente sulla sinistra. Diversamente, di può procedere dal sito internet promotore ufficiale dell’iniziativa TINYURL/COM-ECI-UBI-2022 dove troverete qualsiasi tipo di indicazione sul Reddito di base europeo.

Il passo successivo consiste nel selezionare l’area euro di riferimento, vale a dire il Paese di residente dalla lista consultabile nel menù disponibile. 

Si passa, poi, all’inserimento dei dati personali (nome e cognome) e del numero di carta d’identità. Completa la procedura inserendo il codice di sicurezza inviato, si conferma l’operazione cliccando su “Sostieni”.

Attenzione alla scadenza! La finestra temporale deputata all’accoglimento delle firme necessarie per il referendum sul Reddito di base europeo rimarrà aperta fino al 25 giugno 2022.

Naturalmente è richiesto il raggiungimento di un quorum: 1 milione di firme in tutta Europa.

Nel caso in cui in Italia non si raggiungesse il quorum fissato, la chance di avere il Reddito di base universale verrà meno.

Essendo la messa a punto del contributo in continua definizione, non appena si avranno delle novità al riguardo non tarderemo a fornivi tutti gli ultimi aggiornamenti disponibili.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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