Reddito di Base, superata soglia del 70%! Cosa succede ora

Reddito di Base Incondizionato: qualcosa sembra muoversi in direzione dell’ufficialità della misura. Ultime notizie (particolarmente positive) sul sostegno.

Reddito di Base Incondizionato: qualcosa sembra muoversi in direzione dell’ufficialità della misura. Ultime notizie (particolarmente positive) sul sostegno europeo in arrivo.

Nonostante siano ancora moltissimi gli interrogativi sul Reddito di Base Incondizionato (RBI), la misura su base europea continua a far parlare di sé.

Complice anche il fatto che non si tratterà di un’agevolazione legata alla situazione reddituale, dato che non prevederà la presentazione di ISEE familiare, il RBI sta suscitando molto interesse non solo nel nostro Paese, ma in tutta Europa.

E si tratterà di un sostegno su larghissima scala, dato che il Reddito di Base dovrebbe essere attivato in ogni Paese facente parte dell’Unione Europea.

Insomma, un’agevolazione unica e tutta nuova, ben diversa rispetto ai sostegni statali promossi dal Governo al quale siamo abituati.

Come accennavamo, la misura si sta concretizzando: ci sono alcune novità in merito al RBI che analizzeremo in questo articolo. Una delle news riguarda da vicino proprio l’Italia.

Reddito di Base incondizionato: a che punto siamo

Probabilmente, non tutti sanno che l’introduzione del Reddito di Base Incondizionato dipende da una raccolta firme a livello europeo.

Prima di poter portare la raccolta firme in Parlamento Europeo, dovrà essere raggiunto il quorum (cioè il numero di partecipanti che renderà valida la raccolta firme stessa).

La raccolta ufficiale potrà infatti essere presentata in Parlamento Europeo al raggiungimento del milione di firme regolari. E c’è anche un termine ultimo, dopo il quale la raccolta chiuderà: il prossimo 25 giugno 2022.

Siamo comunque sulla buona strada: sebbene la partecipazione alla raccolta firme, in molti Paesi europei, sia stata accolta con freddezza, nella maggior parte dei Paesi le firme raccolte sono moltissime.

E nelle ultime settimane, complice anche la diffusione di notizie relative al Reddito di Base Incondizionato da parte dei vari media, il numero delle adesioni è cresciuto.

In Italia, secondo i dati riportati dal sito ufficiale della raccolta, alla data del 25 aprile 2022 è stata superata la soglia del 70% (col 70,64%, per l’esattezza).

Insomma, il nostro Paese rientra tra quelli che stanno sostenendo maggiormente l’introduzione di un Reddito di Base Incondizionato. I dati nostrani sono infatti secondi solo a quelli della Germania (83,18%) e della Spagna (83,83%).

Reddito di base: come contribuire alla sua introduzione

C’è comunque tempo fino al 25 giugno per poter dare la propria adesione, sfruttando il sito ufficiale della petizione per il Reddito di Base Incondizionato.

Ogni cittadino europeo può contribuire alla raccolta firme. Dunque, nel caso in cui si creda nella necessità dell’introduzione di una misura universale per tutti, basta firmare la petizione ufficiale.

Ribadiamo infatti che il Reddito di Base potrà diventare realtà solo al raggiungimento del milione di firme da parte degli europei.

In caso di mancato raggiungimento del quorum, la petizione non avrà validità e non potrà essere presentata in sede UE.

Ma cos’è esattamente il Reddito di Base europeo?

Abbiamo parlato della petizione relativa all’introduzione del Reddito di Base Incondizionato, ma non ci siamo ancora occupati di definire al meglio la misura: lo faremo in questo paragrafo dedicato.

Il RBI sarà una misura che si andrà a sommare a tutti gli incentivi e gli aiuti assistenziali che ogni Paese europeo fornisce già ai cittadini meno abbienti.

Non si tratterà, infatti, di un sostegno riservato ad una determinata fascia di popolazione. Verrà erogato su base mensile a tutti i cittadini, purché regolarmente residenti in territorio europeo.

La misura è volta all’emancipazione ed al miglioramento della qualità della vita degli europei. Sarà universale, perché rivolto a tutti, indipendentemente dal reddito e dall’occupazione.

E sarà Individuale, in quanto conferito a tutti in maniera indiscriminata, senza limiti di età. 

Sarà infine sufficiente, nel senso che dovrà garantire sufficienti risorse per poter condurre una vita dignitosa.

Il RBI mira, infatti, alla cancellazione della povertà in Europa, dove i cittadini che versano in condizioni di particolare difficoltà sono molti.

Reddito di base Incondizionato: la questione delle cifre

Per poter garantire una vita dignitosa a tutti, è ovvio che le cifre concesse dovranno essere adeguate a garantire un tenore di vita abbastanza soddisfacente.

Tuttavia, quella delle cifre è una questione ancora irrisolta. Innanzitutto, per quanto riguarda l’importo mensile che verrà erogato ad ogni cittadino europeo.

Anche se ultimamente abbiamo sentito spesso parlare di cifre mensili esatte che verranno concesse ogni mese grazie al Reddito di Base, è doveroso specificare che, almeno per il momento, non è possibile parlare di importi ufficiali.

Infatti, come già ribadito più volte, prima di poter parlare di ufficialità del Reddito di Base Incondizionato dovremo attendere la discussione apposita in Parlamento Europeo.

Discussione che avverrà solamente nel caso di raggiungimento del milione di firme previsto.

Fatta questa doverosa premessa, comunque, è possibile fare delle stime circa l’importo mensile che potrebbe essere concesso col Reddito di Base.

Infatti, essendo una misura volta a garantire parità e vita dignitosa, dovrebbe corrispondere ad almeno il 60% del reddito medio, calcolato su base nazionale.

Possibile, dunque, che in ogni Paese europeo in cui il RBI verrà introdotto gli importi calcolati siano differenti e varino a seconda del reddito medio pro capite e dell’effettivo costo della vita.

Ma c’è anche un’altra questione che non è stata ancora chiarita e che ha a che fare con gli importi del Reddito di Base Incondizionato. Ci riferiamo alla questione del suo finanziamento.

Non è infatti ancora chiaro chi, materialmente, dovrà farsi carico di una misura tanto costosa.

Molto probabilmente, i fondi non proverranno solamente dall’Unione Europea. Ogni Paese aderente a questa encomiabile iniziativa dovrà materialmente farsi carico del finanziamento del RBI.

Reddito di base: l’esperimento spagnolo attualmente in atto

Viene spontaneo chiedersi se una misura di tale portata sia realmente attuabile o meno. Quello del Reddito di Base Incondizionato è infatti un progetto molto ambizioso e, se vogliamo, anche rivoluzionario.

In molti hanno per questo avanzato ipotesi negative circa la sua effettiva fattibilità.

Eppure, abbiamo già qualche esempio concreto di Paesi che si sta impegnando in tal senso, creando iniziative nazionali molto simili al Reddito di Base.

Esempio concreto che proviene da un Paese a noi molto vicino, la Spagna. Durante quest’anno, infatti, è stato avviato nella Catalogna un Reddito di Base in via sperimentale.

Durante quello che viene indicato come il progetto pilota che ci indicherà se il Reddito di Base è fattibile, 5.000 cittadini della Catalogna, per un periodo che andrà da 2022 al 2025, potranno contare su un assegno mensile che ha caratteristiche analoghe a quelle del RBI.

Il sussidio verrà cioè erogato sia ai minori che ad adulti ed anziani, senza fare distinzioni di reddito e condizione occupazionale.

Il Reddito di Base catalano assume cifre variabili, in quanto eroga da un minimo di 700 euro ad un massimo di 900 euro mensili. Tali cifre sono quelle che verranno concesse agli adulti, mentre per i bambini si parla di importi ridotti: fino a 300 euro per ogni minore.

Il progetto si concluderà a inizio 2025, quando verranno tirate le somme e si comprenderà sul serio se il Reddito di Base Incondizionato può essere o meno la misura in grado di cambiare radicalmente le vite degli europei.

Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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