Reddito di Emergenza nel 2022? Ecco la verità sulla proroga

In merito al Reddito di Emergenza, ci sono delle novità in merito alla proroga prevista per il 2022.

Il Reddito di Emergenza verrà prorogato nel 2022.

Sembrerebbbe questo l’andamento per questo strumento emergenziale, nato nel 2020 per aiutare tutti coloro che da 8 marzo 2020, giorno del primo lockdown nazionale, allora da parte del Governo Conte II, avevano perso il proprio reddito, nonché unico sostentamento.

Questa misura s’è protratta anche nel 2021, a causa delle varie ondate Covid, fino ad arrivare all’ultima rata di novembre 2021.

Anche perché, col grande successo delle vaccinazioni, il Governo Draghi sembrava avesse chiuso il capitolo REM. E invece, come RDC Channel può spiegarti nel suo video Youtube, la situazione è diversa.

Sembrerebbe che la partita non sia finita, e che, a causa della variante Omicron, che sta portando l’Italia sempre più vicino alla zona arancione a causa dell’aumento senza precedenti di contagi, molti a breve dovranno richiederla.

Visto che in molti stanno cominciando a chiudere, a causa del passaggio, seppur limitato ad alcune province e comuni, alla zona arancione, o peggio rossa.

Ma è possibile un ritorno del REM per il 2022? Vediamo insieme qual è la situazione.

Reddito di Emergenza 2022: ma in che cosa consiste?

Il Reddito di Emergenza nel 2020 e nel 2021 era un supporto emergenziale nato per sostenere tutti coloro che, a causa dei lockdown e o della messa in zona rossa, se dopo ottobre 2021, avevano dovuto chiudere la propria attività o limitare totalmente gli accessi al pubblico.

Ovverosia perdere l’incasso, e indebitarsi a fine mese con le spese e gli eventuali contributi.

Questo ha portato ad un aumento vertiginoso non solo di disoccupati, ma anche di nuovi poveri, come già aveva segnalato tempo fa il monitoraggio Caritas in merito alle misure assistenziali del Reddito di Cittadinanza.

Le rate del REM si sono poi allungate a causa delle varie ondate, protratte fino ad aprile 2021, per poi ridursi e limitarsi a micro ondate con minor rischio per quasi tutto il restante anno, grazie anche alla campagna vaccinale condotta dal Governo Draghi.

Questo ha comportato a limitare il REM solo per alcuni mesi, fino all’ultima rata di novembre 2021. Con quella mensilità il capitolo doveva considerarsi chiuso.

E invece non è andata così, visto che l’Omicron, nuova variante del Covid, è riuscita in pochi giorni a diffondersi in maniera feroce nel panorama epidemiologico nazionale (e anche estero), arrivando a più di due milioni di contagiati alla fine delle vacanze natalizie.

E anche a nuove chiusure all’interno del settore della ristorazione e delle attività di divertimento. 

Reddito di Emergenza 2022: un rinnovo come il 2021? Ecco la verità

La decisione governativa sul Reddito di Emergenza purtroppo non è stata tempestiva. 

Con l’ultima rata di novembre 2021 sembrava che non fosse più possibile ricadere nelle stesse condizioni di qualche anno fa, con negozi chiusi alle 18, cittadelle serrate o interi locali fatti bloccare dai provvedimenti del Ministero della Salute perché ad alto rischio di contagio. 

Come teatri, cinema, discoteche e altri locali la cui importanza nei contagi è sempre stata bassa, secondo gli ultimi dati dello stesso Ministero della Salute.

Eppure sono gli stessi edifici, in particolare le discoteche, che, a causa dell’esplodere durante le vacanze natalizie di 100-150mila casi giornalieri di positivi, si sono ritrovati a chiudere prima del Capodanno per evitare il diffondersi del contagio.

Mossa giusta, specie a pochi giorni dall’evento e col bene placido di qualche migliaio di prenotazioni saltate, un po’ come già stava accadendo per quanto riguardavano i voli internazionali o turistici.

E ora, a gennaio 2021, si teme il peggio, visto che i dati AGENAS (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) indicano una progressione molto preoccupante verso la zona arancione, almeno a livello nazionale.

Anche perché già diverse province e comuni sono già in rosso a causa dell’esplosione dei contagi e del carico ospedaliero.

Reddito di Emergenza 2022: ultime novità sul fronte sanitario

Il Governo Draghi s’è trovato con una situazione epidemiologica diversa durante le fasi di valutazione e di approvazione della Manovra di Bilancio 2022

C’erano meno casi e una situazione stabile a livello ospedaliero, e anche emergenziale. Così da decidere, il 30 dicembre 2021, a far approvare la Manovra senza una proroga ufficiale del Reddito di Emergenza.

Teoricamente non è previsto un finanziamento ordinario per il REM, almeno a livello annuale, ma questo sarebbe stato “giusto” data la possibilità di tornare ad una normalità decente con la vaccinazione, anche se ancorata al booster obbligatorio.

Chi avrebbe mai immaginato che dal 30 dicembre in poi la situazione ospedaliera sarebbe saltata? In poche settimane la quota di posti letto tra Terapia Intensiva e Area Non Medica è diventata a livello nazionale non solo gialla, ma vicina alla zona arancione.

E questo significa, in caso di passaggio a zona arancione, la limitazione agli spostamenti tra i comuni diversi da quello di residenza previa autocertificazione, se non si ha il Green Pass, che giustifichi lo spostamento per:

  • motivi sanitari,
  • motivi lavorativi,
  • motivi emergenziali.

Oltre alla regolamentazione, tutt’ora vigente, in merito al Super Green Pass, la risposta italiana allo 2G austro-tedesco (Geinpft und Genesen, Vaccinato e Guarito).

Con nuove restrizioni e limitazioni alla mobilità, ci saranno meno persone disponibili agli acquisti in loco, e quindi di nuovo una riduzione dei consumi e dei ricavi.

Ed ecco servita una nuova situazione da Reddito di Emergenza.

Reddito di Emergenza 2022: un possibile rinnovo?

La possibilità di un rinnovo del Reddito di Emergenza potrebbe accadere solo se il Governo Draghi (o quello successivo, in casi avversi) valuti di finanziare, con un decreto emergenziale, un fondo ad hoc per un nuovo REM.

Ovvero un nuovo Decreto Ristori, o Sostegni che dir si voglia. Questi decreti possono essere fatti anche al di fuori della normale Manovra di Bilancio, perché rispondono ad urgenze non previste alla fine di una valutazione annuale, e quindi di alcune previsioni e calcoli limitate dal tempo di elaborazione e revisione.

L’abbiamo visto col Decreto Ristori, anzi coi vari Ristori finanziati dal Governo Conte II, e anche dai decreti Sostegni del Governo Draghi. Misure emergenziali per eventi inaspettati.

E cosa c’è di più inaspettato di una variante che fa esplodere la curva dei contagi a livelli mai raggiunti negli anni precedenti?

E’ anche vero che i protocolli sanitari potrebbero giocare sporco in questo caso, visto che tra il 2020 e il 2022 sono cambiate molte cose.

Reddito di Emergenza: ma allora ci sarà nel 2022?

Rivediamo le situazioni che hanno portato all’istituzione del Reddito di Emergenza.

Abbiamo iniziato questa pandemia stabilendo da subito dei lockdown nazionali, come quello tra marzo e aprile 2020. Poi, tra luglio e agosto, il Ministero della Sanità decise per l’istituzione di zone a colori, per segnalare la gravità della curva epidemica e il carico ospedaliero solo per ammalati Covid.

Questo ha permesso di mantenere la situazione stabile fino alla seconda e terza ondata dell’inverno 2020-2021, quando addirittura per tutte le feste natalizie venne disposta la zona rossa nazionale, praticamente un nuovo lockdown.

Attualmente, con la campagna vaccinale, s’è visto, all’indomani della diffusione dovuta alle vacanze estive e alla vittoria degli Europei, una curva che, pur con una variante più contagiosa come la Delta, è rimasta stabile, col mantenimento della quasi totalità delle zone bianche.

E questo fino a novembre 2021. Poi da dicembre la musica è cambiata con la variante Omicron, considerata dagli esperti la malattia più contagiosa della storia dell’umanità.

Ma con una Manovra di Bilancio che si rifaceva alla situazione benigna dell’estate passata, nonché delle ultime settimane. Curiosamente, l’approvazione della Manovra ha coinciso con l’esplosione della curva. E, poche settimane dopo, all’avvicinarsi dei dati AGENAS alla zona arancione.

E se va avanti così, forse alla zona rossa, se il carico ospedaliero raggiunge il 30% delle terapie intensive e il 40% delle Aree non Mediche. Qui si dovrà valutare se le Regioni decideranno in autonomia eventuali limitazioni o se il Ministero disporrà, in concilio col governo, la richiesta di un nuovo lockdown generale.

In quel caso, servirà eccome il Reddito di Emergenza, perché si richiuderanno subito ristoranti e bar (solo asporto), e poi tutte le imprese dovranno andare in smart-working. O almeno chi se lo potrà permettere. 

Per gli altri ci sarà la CIG, oppure il licenziamento, come accaduto nel 2020 per quasi un milione di lavoratori.

Reddito di Emergenza: quali sono i requisiti per il 2022?

Nel caso in cui si dovesse arrivare a chiedere di nuovo un reddito di emergenza anche nel 2022, bisognerà valutare se i requisiti rinangano gli stessi del 2020 e del 2021.

Ovviamente si spera di non arrivare di nuovo a richiedere una quota che va dai 400 agli 840 euro mensili, anche perché sono supporti economici che, a certi livelli, sono abbastanza insufficienti per mantenere spese o contributi all’impresa.

Sarebbe semmai una buona idea quella del deputato della Lega, Alberto Gusmeroli, che richiese a dicembre, durante l’attuazione della proroga della Rottamazione Ter, una Quater, cioè un nuovo stralcio delle cartelle esattoriali per aiutare le imprese ad avere maggior liquidità per investire e sviluppare le imprese.

Anche perché il carico fiscale è enorme, visto che solo a gennaio, alla fine s’è arrivati alla scadenza della Rottamazione. Anche se per certi casi è ancora possibile una rateizzazione e un tempo di pagamento entro 180 giorni.

E’ una proposta valida, anche perché oltre all’Omicron è spuntata ora la variante Deltracron. Tanto per non farci mancare nulla.

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