Superbonus 110%, molti gli emendamenti di modifica alla Legge di Bilancio. Ecco quali sono

Superbonus 110% in continua modifica. La prossima discussione in aula della Legge di bilancio sarà ricca di emendamenti. Ecco tutte le novità.

Superbonus 110% senza pace. La discussione in aula della Legge di Bilancio 2023, prevede per la misura introdotta dal Governo Conte circa 133 emendamenti.

Superbonus 110% tra conferme e nuovi emendamenti. Il Governo Meloni pronto alla discussione in aula della nuova Legge di Bilancio. Molti gli emendamenti previsti, soltanto 133 sono stati presentati per la modifica dell’articolo 9 della stessa manovra finanziaria.

Non è una novità che il Superbonus 110% sia senza pace. Lo stesso ha subito nel coros del tempo dalla sua introduzione numerose modifiche a causa di vari motivi.

Il primo motivo di modifica è legato alle numerose truffe ai danni dello stato che ad oggi hanno raggiunto i circa 6 miliardi di euro.

Sicuramente c’è il merito di aver rilanciato il settore dell’edilizia messo in crisi dalla pandemia e aver riqualificato numerose abitazioni familiari per un totale di circa 70 miliardi di euro.

Ma è la cessione del credito a preoccupare tutti, anche alla luce dei numerosi blocchi imposti dalle istituzioni bancarie circa ai crediti relativi al Superbonus 110%.

Tutto questo ha portato il governo Meloni a prevedere una serie di modifiche all’interno della Legge  di Bilancio 2023 che toccheranno l’intera misura.

Ma oltre alle modifiche previste nella Legge, sono stati presentati numerosi emendamenti, per la precisione circa 133 proposte di emendamento all’art. 9 sul superbonus e la cessione dei crediti.

Vediamo allora le ultime novità a riguardo.

Superbonus 110%, numerosi gli emendamenti di modifica alla Legge di Bilancio. Ecco quali sono

La Bozza della manovra finanziaria ormai è entrata nel vivo del suo percorso. Con l’arrivo in Senato la Legge finanziaria ha ricevuto 133 proposte di emendamento, la maggioranza relativa all’applicazione delle aliquote.

Pochissime le soluzioni per risolvere le problematiche legate al Superbonus 110 e alla cessione dei crediti collegati alla misura e agli altri bonus casa stabiliti nell’art. 121, comma 2 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio).

Alcuni emendamenti presentati sembrano essere di difficile attuazione, come quello che prevede l’estensione del Superbonus fino al 2031 con una riduzione progressiva delle aliquote.

Si parte, dall’emendamento che prevede di mantenere il 110% per tutto il 2023 e farlo scendere in automatico all’80% per le spese sostenute dal 1 gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2031.

Un altro emendamento punta all’utilizzo del Superbonus per i condomini e prevede di estendere l’aliquota fiscale utilizzata al concetto di miglioramento della classe energetica.

Un’altra proposta prevede di applicare la detrazione del 95% ai condomini per interventi di miglioramento della classe energetica G o F.

Superbonus 110%, questi gli altri emendamenti

Molti altri emendamenti prevedono di spostare la data della CILAS e della delibera condominiale dal 25 novembre 2022 al 31 dicembre 2022. Altri invece al 15 febbraio 2023 la CILAS e 28 febbraio 2023 la delibera condominiale ma sempre purché la comunicazione di fine lavori avvenga entro il 31 dicembre 2023.

Altre proposte riguardano le unifamiliari. Alcuni chiedono di spostare la data del completamento del 30% dei lavori al 30 settembre 2023 o al 31 dicembre e di conseguenza spostate anche la data per il sostenimento delle spese.

Altri invece chiedono addirittura di eliminare il vincolo del 30% dei lavori cosi da utilizzare tutto il Superbonus al 110%.

Superbonus 110%, pochi gli emendamenti sullo sblocco dei crediti

Nonostante sia il problema più rilevante del Superbonus, il primo emendamento sullo sblocco dei crediti si ha solo dopo circa 70 altre proposte di modifica.

Si tratta di proposte molto timide, alcune prevedono solo di concedere ai cessionari la facoltà di scelta se utilizzare i crediti acquisiti in rate annuali di pari importo.

Interessate è la proposta di emendamento che sottolinea di rivedere totalmente l’art. 121 del Decreto Rilancio. Si tratta di modifiche proposte sia delle definizioni di sconto in fattura e della cessione  del credito, che nella possibilità di suddividere il credito in più annualità da cedere singolarmente.

Un ‘altra proposta è quella di una creazione di una piattaforma di gestione dei crediti accessibile tramite SPID che consentirebbe a tutte le persone di accedere all’elenco dei crediti d’imposta, proporne la vendita e l’acquisto dei crediti d’imposta.

Si tratterebbe di una piattaforma di interscambio dei crediti che prevederebbe l’autonomia delle operazioni e la possibilità di trasferire i crediti tra persone fisiche dietro pagamento elettronico.

Altre proposte prevedono di compensare i crediti acquisiti con gli F24.

Achiropita Cicala
Achiropita Cicala
Collaboratore giornalistico, classe 1985.Ho una laurea magistrale in Economia Applicata, conseguita presso l'Università degli Studi della Calabria. A percorso universitario ultimato, ho approfondito sul campo le competenze acquisite in Finanza e Statistica presso alcuni studi commerciali. Attualmente, collaboro con diverse testate giornalistiche online per le quali scrivo, con flessibilità, di argomenti che spaziano dall'economia alla politica, dal mondo della scuola a quello dell'amministrazione pubblica. Passioni? La scrittura in primis, la grafica in secundis!
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