Superbonus 110, più prenotazioni che soldi! Che fare? Ultime

I soldi sono finiti ma i cittadini in attesa del Superbonus 110 sono ancora tanti! Che fare adesso? Cosa succede a chi ha iniziato i lavori? Ecco le novità!

Siamo arrivati al capolinea, i fondi stanziati per i lavori del Superbonus 110 sono terminati, ora cosa faranno tutti coloro che hanno già prenotato e si trovavano in lista d’attesa?

A tirare le somme sul maxi-incentivo per le ristrutturazioni edilizie è l’Enea, l’ente per il quale transitano tutte le pratiche per ricevere l’agevolazione.

Infatti, è proprio l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile

che ha proceduto con i calcoli, mettendo in evidenza che, alla data del 31 maggio, l’erogazione delle agevolazioni ammontavano a detrazioni pari a 33,7 miliardi di euro di fronte ad uno stanziamento di 33,3 miliardi.

Ricordiamo che si tratta però di un arco temporale alquanto ampio, dal momento che è possibile beneficiare delle detrazioni per dieci anni. Tra l’altro, la cifra prevista dai fondi è comunque più alta del valore effettivo dei lavori eseguiti, dal momento che lo Stato deve rimborsare il 10% in più, oltre al 100%, proprio per compensare la perdita di valore nel corso dei dieci anni.

Ora dunque che il tetto massimo risulta raggiunto, cosa accadrà? Chi è in lista d’attesa per i lavori, cosa può fare? Ecco tutte le novità per l’anno in corso e previste fino al 2023.

Superbonus 110: tutte le scadenze previste per categoria

Una marea di incongruenze dunque, a cui bisognerà trovare una soluzione necessariamente, dal momento che non solo ci sono cittadini in attesa dei lavori, bensì la possibilità di poterli richiedere è ancora aperta!

Ufficialmente, c’è tempo fino al 30 giugno per prenotarsi, senza contare le varie proroghe di categoria.

Ad esempio, il recente Decreto Aiuti ha previsto la possibilità di prorogare fino al 31 dicembre il Superbonus 110 per le villette unifamiliari, seppur con dei paletti da rispettare. Infatti, è indispensabile dimostrare di aver eseguito almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 settembre, per poter continuare a beneficiare dell’agevolazione.

Si estende fino al 2023 la possibilità di usufruire del maxi bonus per ciò che concerne gli Istituti Autonomi Case Popolari. E si spingono ancora oltre le proroghe per le regioni del centro Italia, che furono colpite dal sisma nel 2016.

Al di là del calendario fissato a monte però, la realtà dei fatti è che i soldi per procedere con i lavori sono terminati, dunque quali soluzioni si dovranno trovare per “fare cassa” e quindi soddisfare tutte le richieste già pervenute?

Superbonus 110: soluzioni per i fondi che mancano!

È chiaro che, anche all’ultimo dei profani, appare evidente che la soluzione più plausibile, in un quadro generale quale questo appena delineato, sia una sola ovvero trovare nuovi fondi per la misura attivata.

D’altronde non sarebbe la prima volta. Infatti, sono ben sei i provvedimenti che il Governo ha dovuto adottare per trovare nuovi fondi per finanziare la misura.

Il Super Bonus 110 è senza dubbio un incentivo che ha riscosso un grande successo, fin dalle prime fasi della sua entrata in vigore e attuazione.

Dalla primavera del 2020 fino ad arrivare all’ultima Legge di Bilancio, il Governo è dovuto intervenire più volte, proprio per non permettere alle casse statali di restare all’asciutto. E quindi scongiurando il rischio -che ora si prospetta nuovamente all’orizzonte- di lasciare nel limbo tutti quei cittadini che hanno le carte in regola per ottenere il bonus, che hanno presentato regolare richiesta ma che ora risulterebbero bloccati dalla mancanza di soldi per eseguire i lavori.

Ciò che al momento appare più plausibile, è che la prossima legge finanziaria possa intervenire in questo senso. Considerando tutte le proroghe possibili, fino al 2026, nonché l’arco temporale di dieci anni per concedere il beneficio in detrazioni fiscali, in sostanza si arriva al 2036 e già con un rifinanziamento della misura attuato più volte!

Un vero e proprio salasso per lo Stato, come già abbiamo avuto modo di mettere in evidenza in un approfondimento pubblicato sul tema delle critiche al Superbonus. 

Mario Draghi, non ha mai nascosto le sue perplessità nei confronti di una misura considerata uno dei cavalli di battaglia del Movimento Cinque stelle, ma che rischia ora di essere insostenibile per il bilancio dello Stato.

Superbonus 110 e altri incentivi per l’edilizia: ecco perché i conti non tornano

È ben chiaro che ogni problematica va calata nel suo contesto, per poter essere compresa e soprattutto per trovare il modo di applicare le soluzioni più efficaci. 

Infatti, è pur vero che il Superbonus si è rivelato una misura altamente dispendiosa, per le finanze statali, ma certo è che ad esso, vanno a sommarsi anche tutti gli altri incentivi previsti per l’edilizia.

Basti pensare agli Ecobonus, che prevedono diverse aliquote di detrazione fiscale, dal 50% al 65% e che richiedono oltre 6 miliardi di euro, fino al 2024.

È questo anche il motivo per cui, dopo ben sei rifinanziamenti della misura, e quelli già previsti per altre misure ancora attive, in campo edilizio, è alto il rischio che le casse dello Stato si chiudano definitivamente, per ciò che concerne il Superbonus 110.

Problema a cui i cittadini non è detto che si trovino in accordo per risolverlo. A questo punto, è lo Stato che dovrà provvedere a trovare nuove soluzioni, per rifinanziare la misura oppure per prevedere forme di rimborso a chi non solo ha già prenotato il lavoro, ma si trova nella fase in cui ha già ceduto il proprio credito o alla ditta incaricata dei lavori oppure agli intermediari finanziari.

Superbonus 110: le nuove regole per la cessione del credito

Fatta la regola, trovato l’inganno. In realtà, per come la misura era stata concepita dal Movimento Cinque Stelle, di regole non ce ne era neppure una, per ciò che riguarda la cessione del credito.

Multipla, pressoché infinita, e tra un passaggio e l’altro, si creavano buchi neri enormi, all’interno dei quali sparivano i soldi pubblici.

Ora, alla luce delle innumerevoli truffe e del dispendio di denaro inutile, ormai irrecuperabile, ecco che si è stabilito che ogni cessione debba avere un codice, in grado di identificare la fonte cessionaria e il destinatario della cessione. 

Motivo per cui il Governo aveva posto il divieto ad autorizzare più di tre cessioni del credito. Le banche però si sono rifiutate di concedere il credito, soprattutto ai più piccoli, motivo per cui, dal 1°maggio 2022, è possibile aggiungere una quarta cessione, ma solo a intermediari finanziari o istituti di crediti controllati dalla Banca centrale. 

Le ultime novità del Superbonus 110: ecco perché cambia tutto

Bonus super e anche i cambiamenti lo sono! Gli ultimi aggiornamenti sono relativi al 27 maggio scorso, data in cui si è stabilito che 

qualora siano previsti lavori agevolabili con il Superbonus per un importo superiore a 70.000 euro, è necessario affidarsi a un’impresa che applica il CCNL di settore per non perdere la detrazione al 110%.

In sostanza, per il cittadino e contribuente alle prese con i lavori da mandare avanti, che cosa succede?

Si tratta di una certificazione che attesta la professionalità aziendale, l’utilizzo di strumentazioni tecniche adeguate e assicura la qualifica professionale dei committenti.

In precedenza, quindi antecedente a questa data, tale disposizione vigeva soltanto se si superava la soglia dei 150 mila euro di lavori da portare a termine.

Ma troppe sono state le truffe registrate a carico dello Stato, non solo per la facilità di sfruttare la cessione del credito multipla, bensì anche per via dell’assenza totale di controlli in tal senso.

Ora dunque, anche per lavori di minore entità, è indispensabile procurarsi questo genere di certificazione, per non vedere invalidato il diritto a ottenere il bonus.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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