Voucher da 200 euro per i figli da 0 a 6 anni con l’imperdibile bonus prima infanzia

Bonus prima infanzia: attivi a livello comunale numerosi voucher, che consentono di ottenere fino a 200 euro per ogni figlio. Ecco come e dove richiederli.

Bonus prima infanzia: attivi a livello comunale numerosi voucher, che consentono di ottenere fino a 200 euro per ogni figlio. Ecco come e dove richiederli!

Il panorama dei bonus famiglia attualmente attivi in territorio nazionale è davvero molto variegato. Anche se l’introduzione dell’Assegno Unico ha comportato la scomparsa di varie agevolazioni, ne sono rimaste davvero tante.

Pensiamo ad esempio al bonus asilo nido, ma anche ad altre agevolazioni prettamente riservate alle famiglie con figli, come il bonus musica.

Alle iniziative attive a livello nazionale, poi, si affiancano anche tutte quelle agevolazioni, valide a livello regionale o comunale.

Un esempio è per l’appunto rappresentato dal bonus prima infanzia. Un voucher, di entità variabile, riservato alle famiglie con figli.

In questo articolo ce ne occuperemo nel dettaglio, scoprendo chi ha diritto di richiedere il voucher, che può arrivare ad una cifra pari a 200 euro.

Bonus prima infanzia: in cosa consiste il voucher

Iniziamo la nostra analisi cercando di comprendere in cosa consiste il bonus prima infanzia.

L’erogazione di voucher del genere si colloca nell’ottica del sostegno alla genitorialità. Come tutti i bonus concessi alle famiglie, in altre parole, anche l’erogazione di questo sostegno è volta a promuovere la scelta di mettere al mondo un figlio.

Non si tratta, però, di un voucher erogato dallo Stato: sono i Comuni ad occuparsi del bonus prima infanzia.

Per tale ragione, non sempre è facile individuare dei tratti comuni in merito a richiedenti, modalità di erogazione e importi concessi.

Tutto dipende dall’amministrazione comunale di riferimento e dal relativo bando legato ai voucher per la prima infanzia.

Insomma, un po’ come accade anche per altri sostegni su base locale, come ad esempio il bonus spesa, è importantissimo verificare l’apposito bando, condiviso sul sito istituzionale del Comune di residenza.

In linea generale, comunque, il bonus prima infanzia prevede l’erogazione di un voucher per sostenere il saldo di acquisti legati a servizi socio-educativi.

Spese ammesse e saldabili col bonus prima infanzia

Approfondiamo adesso la questione delle spese ammissibili che possono essere saldate tramite il bonus prima infanzia.

Molto spesso è facile confondere questa misura con un’altra, effettivamente molto simile: il bonus nido.

Tuttavia, si tratta in realtà di misure differenti. È vero che alcune amministrazioni comunali permetto di agevolare le spese per il nido tramite questo voucher, ma generalmente il bonus prima infanzia copre altre spese.

Ed è quindi complementare a tutte le altre misure, statali e locali, nate per agevolare la frequentazione del nido da parte dei figli minori.

Dunque, quali sono esattamente i servizi che si possono saldare col bonus prima infanzia?

Di solito, il Comune mette a disposizione questo voucher per servizi quali il supporto alla genitorialità ed il parenting support. Si tratta cioè di tutte quelle attività che accompagnano madri e padri nelle loro funzioni genitoriali.

Si possono dunque saldare tutte quelle spese che servono per pagare i professionisti che organizzano eventi formativi atti a potenziare le abilità genitoriali.

Tuttavia, lo ribadiamo, molte amministrazioni comunali prevedono che il bonus prima infanzia possa essere utilizzato anche per saldare servizi strettamente legati alla cura dei bambini, quali:

  • frequentazione di centri ludici; 
  • baby parking;
  • servizi estivi/festivi per la cura dei piccoli (soprattutto nel caso di genitori lavoratori).

Bonus prima infanzia: i beneficiari del voucher

Cerchiamo adesso di stabilire insieme chi sono con esattezza i destinatari del bonus prima infanzia.

L’agevolazione, come abbiamo già ribadito e come accade con altri bonus gestiti a livello comunale, può però assumere differenti caratteristiche e requisiti normativi.

Per tale ragione, non è semplicissimo definire l’esatta platea dei beneficiari della misura, ma si dovrà preventivamente verificare il bando attivo a livello del proprio Comune di residenza.

In linea generale, comunque, sono ammesse alla partecipazione le famiglie con minori. Le domande sono aperte a famiglie italiane, ma anche comunitarie ed extracomunitarie, purché regolarmente residenti.

E, a proposito della residenza, trattandosi di voucher erogati a livello comunale, di solito è richiesta la residenza all’interno dei confini comunali.

Generalmente, inoltre, possono richiedere il bonus prima infanzia i genitori con figli di età compresa tra zero e sei anni. 

Alcuni Comuni, però, riducono il range di età, permettendo alle famiglie di ottenere i voucher solamente fino al compimento del terzo anno di vita del bambino.

C’è poi un ulteriore dettaglio da considerare: quello relativo al reddito.

Molte amministrazioni comunali, infatti, non concedono il voucher prima infanzia a tutti, ma prevedono dei limiti ISEE ben definiti.

Limiti ISEE che, però, possono variare: ancora una volta, consigliamo alle famiglie interessate l’attenta consultazione del bando attivo presso il proprio Comune.

Come si richiede il voucher prima infanzia e come viene erogato

In questo paragrafo tenteremo di capire sia come richiedere il voucher, sia come viene erogato generalmente il bonus prima infanzia.

Innanzitutto, trattandosi di un contributo a livello locale, è ovvio che la richiesta va presentata presso il proprio Comune di residenza.

Ovviamente, tale richiesta deve necessariamente essere inviata solo e unicamente nel momento in cui il bando è attivo. E, per tale verifica, si può consultare il sito istituzionale del Comune.

Ad esempio, nel Comune di Olbia, le istanze sono scadute da pochissimo. Era possibile inviare la propria richiesta solo entro la data del 15 giugno 2022.

Per conoscere la data di scadenza delle istanze, è necessario consultare il sito ufficiale del proprio Comune.

Un discorso simile può essere fatto per quanto riguarda le modalità di erogazione. Il bonus prima infanzia, di solito, viene erogato in forma di voucher. Gli importi vengono decisi dall’amministrazione di riferimento, ma generalmente si aggirano intorno ai 200 euro.

I voucher possono poi essere utilizzati al momento del saldo del servizio socio-educativo scelto.

Ricordiamo, però, che alcune amministrazioni preferiscono erogare contributi retroattivi. Il già citato Comune di Olbia, per fare un esempio, concede il bonus prima infanzia in forma di rimborso.

La famiglia richiedente, cioè, riceverà un rimborso delle spese sostenute per saldare servizi socio-educativi per i figli.

Bonus prima infanzia: domande attive adesso in questi Comuni

Prima di concludere, invitiamo i lettori a verificare l’effettiva attivazione dei voucher prima infanzia nel proprio Comune.

È attualmente possibile richiedere il voucher presso il Comune di Cabras. In tale Comune, il termine ultimo di presentazione delle domande in questione è fissato all’8 luglio 2022.

Cabras ha scelto, per la ricezione delle domande per il bonus prima infanzia, la modalità telematica. Si deve cioè presentare la propria istanza con relativa autocertificazione firmata all’indirizzo e-mail o PEC dei servizi sociali.

Ricordiamo alle famiglie interessate e residenti a Cabras che il voucher è concesso solamente alle famiglie con un ISEE non superiore ai 40.000 euro annui.

Altro Comune presso il quale presentare domanda è quello di Sassari. Qui le domande saranno aperte fino alle ore 11 del 31 ottobre.

È possibile accedere all’istanza esclusivamente tramite portale online, al quale accedere previa autenticazione tramite identità digitale SPID.

Il Comune di Sassari attribuirà il voucher in base all’ISEE presentato e consegnerà il buono direttamente all’ente che eroga il servizio educativo alla famiglia richiedente.

Alessia Seminara
Alessia Seminara
Copywriter, classe 1991. Versatile, multipotenziale, laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l'Università degli Studi di Catania, con una seconda laurea in Logopedia, ho una passione per la scrittura e il web copywriting. Entrambe mi hanno portato a concludere la canonica formazione accademica e ad intraprendere un ulteriore percorso di formazione in Seo e Copy Persuasivo. Grazie a vari corsi di formazione ho approfondito le mie conoscenze in ambito Digital Martketing. Negli anni ho stretto diverse collaborazioni come copywriter freelance per seguire variegati progetti.
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