Allergia al latte, sintomi e test per scoprirla e non correre rischi

L'allergia al latte può essere un rischio per la vita di molte persone: ecco i test e le cure che potrebbero salvare la situazione prima del peggio.

Il latte vaccino è una delizia per molti di noi: fresco o caldo, il gusto ci solletica lo stomaco, accompagnandosi perfettamente a fonti di carboidrati come biscotti, cereali o fette biscottate. Ricco di proteine, è un must per i nostri muscoli, oltre che per iniziare o concludere bene la giornata. Insomma, che sia parte della colazione o un pre-nanna, al latte non si può proprio rinunciare, a meno che non si sia allergici.

Tuttavia, ci sono dei rimedi per far fronte a tale allergia: test e cure che potrebbero salvare la situazione. Ecco quali sono.

Allergia al latte: ecco che cos’è e perché differisce dall’intolleranza

Purtroppo sono molti a soffrire di allergia al latte vaccino, che sfocia in reazioni anomale per la presenza di proteine come caseina, la lattoalbumina e le lattoglobuline, percepite dall’organismo come ”pericolose”. Ecco che allora intervengono degli anticorpi, le immunoglobuline di tipo E, che danno vita a rapide risposte allergiche se il contatto dovesse riverificarsi. Tale problematica tende a interessare i primi anni di vita e a scomparire, nel 70% dei casi, verso i cinque-sette anni.

Un discorso diverso caratterizza l’intolleranza al lattosio, che deriva da una fallacia nell’enzima lattasi, che normalmente si occupa di digerire il lattosio. Nel caso dell’intolleranza, quest’ultimo non viene assorbito correttamente, nutrendo i batteri che lo fermentano, provocando gonfiore, dolore, stitichezza o diarrea, sintomi che si manifestano da mezz’ora o due ore dopo il consumo. Per tale motivo, è opportuno adottare delle accortezze ed evitare determinati alimenti. A differenza dell’allergia il sistema immunitario non viene coinvolto, dunque non vi sono effetti che potrebbero condurre alla morte.

Allergia al latte, quali sono i rischi che potrebbero portare alla morte

Riconoscere l’allergia al latte è piuttosto semplice – oltre che fondamentale -, infatti la risposta avviene nell’immediato, manifestandosi con disturbi gastrointestinali (dolore, nausea, vomito), uniti spesso a sintomi respiratori (rinite, tosse, difficoltà di respiro) e cutanei (orticaria, rossore, irritazione e gonfiore). Oltre a questo, vi sono anche reazioni gravissime e potenzialmente letali come l’anafilassi, che potrebbe condurre alla perdita di coscienza e al coma.

Allergia al latte, quali test e misure adottare per evitare i pericoli

Ovviamente, fondamentale è la diagnosi, per cui bisogna considerare la storia clinica, sottoporsi a una serie di test, come quelli cutanei e sierologici per le IgE specifiche, ed eseguire sotto controllo medico diete di esclusione e provocazione.

Oltre a questo, per i pazienti con allergia grave è imprescindibile portarsi addietro la ”penna” con adrenalina, una sorta di antidoto prescritto dall’allergologo, che agisce bloccando la reazione anafilattica, evitando la morte. Ricordiamo che ogni soggetto dovrebbe possederne due, questo onde evitare di rimanerne a corto nel momento di massima urgenza.

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