Per via del suo aspetto, in un primo momento potrebbe sembrare un raro esemplare di medusa ma in realtà la Caravella portoghese (nome scientifico Physalia physalis) appartiene a ben altra famiglia e non è tanto innocua come può esserlo la sua “sosia”.
Si tratta di una specie che abita generalmente le acque dell’oceano, ma che sarebbe stata avvistata anche in Italia. Ecco dove, quali sono le sue caratteristiche e quale pericolo corre l’uomo.
Come riconoscere la Caravella portoghese
Così come le meduse la Caravella portoghese presenta un corpo trasparente con alcuni dettagli tra l’azzurro e il violaceo e dei lunghi tentacoli di un blu intenso lunghi 10 metri, ma in alcuni casi possono essere anche di più.
Il suo aspetto ricorda quello di una caravella (da qui appunto il suo nome) o, oseremo dire, quello di un’incantevole creatura frutto della fantasia del più bravo scrittore di racconti fantasy.
Invece a crearla è stata niente poco di meno che Madre Natura che, per lei in origine, ha scelto come habitat principale le zone tropicali dell’oceano Atlantico, Indiano e Pacifico. In alcuni casi però è possibile trovarla anche nelle acque del Mediterraneo in modo particolare tra la Spagna e la nostra Sicilia.
Dicevamo che può essere confusa con le meduse, ma la prima importante differenza tra queste ultime e la Caravella portoghese è proprio nelle origini. Se quindi le meduse sono un organismo unicellulare, le Caravelle portoghesi fanno parte della famiglia dei sifonofori, ovvero creature formate da aggregazioni individuali.
Ogni esemplare è dotato sia di organi maschili sia di organi femminili e la riproduzione avviene tramite la fecondazione delle uova.
Il suo veleno e i rischi per l’uomo
Ma perché si sta parlando così tanto e con tanto allarmismo della Caravella portoghese? Il motivo è presto detto: questa creatura è tanto affascinante quanto pericolosa per il suo veleno, che in alcuni casi può rivelarsi mortale. Sì, anche per l’uomo.
La puntura di una Caravella portoghese provoca un dolore così forte che lo sfortunato che è stato attaccato, può arrivare a perdere conoscenza. La zona del corpo entrata in contatto con i suoi tentacoli inoltre, tende a mostrarsi subito molto arrossata e a ricoprirsi di bolle.
Tra gli altri sintomi che sono stati riscontrati ci sono stati anche casi di forti crisi d’ansia. Rimane inoltre, come per le punture di medusa, il rischio ulcere e soprattutto di shock anafilattico per gli individui più sensibili.
Cosa fare in caso di puntura
Magari si avrà solo la fortuna di ammirare tanta meraviglia da lontano, ma nell’evenienza che si possa venire attaccati è sempre meglio farsi trovare preparati. Allora come bisogna comportarsi in caso di puntura?
Niente aceto, ammoniaca o fasciature. L’unica cosa utile da fare prima dell’arrivo dei soccorsi che effettueranno ulteriori accertamenti è quella di immergere la parte attaccata dalla Caravella portoghese in acqua calda. Il veleno di questa specie marina sembrerebbe infatti essere termolabile e ciò significa che il calore “disattiva” le sue tossine.