Influenza del cammello: cos’è e sintomi principali per riconoscerla

L'allerta arriva dal Ministero della Salute australiano verso i tifosi di ritorno dal Qatar: cos'è l'influenza del cammello e come riconoscerla.

L’allarme del Ministero della Salute australiano ha messo in allerta tutti i paesi che si apprestano a veder rientrare i tifosi, ma anche il personale medico, provenienti dalla Coppa del Mondo in Qatar: tutti coloro che hanno trascorso del tempo in Qatar, potrebbero aver contratto l’influenza del cammello, una sindrome respiratoria che può portare a conseguenze piuttosto gravi.

Le autorità consigliano a chi pensa di essere entrato in contatto con il virus o che presenta sintomi sospetti, di mettersi al più presto in contatto con il proprio medico curante per capire come gestire la situazione.

Ecco quali sono i principali sintomi dell’influenza del cammello, come è possibile riconoscerla e curarla e i numeri del contagio fino a questo momento.

Influenza del cammello: sintomi e come si trasmette

Febbre, tosse, difficoltà respiratorie che possono essere anche di grave entità, ma anche disturbi gastrointestinali,

Ecco i principali sintomi di questo virus proveniente dal Medio Oriente, scoperto nel 2012, e che sta mettendo in allarme il resto del mondo.

L’influenza del cammello, nota anche come Mers-CoV – sindrome respiratoria mediorientale, appartiene alla stessa famiglia dei coronavirus, così come anche il Covid 19 e che sta mettendo in allarme molti paesi nel mondo a causa dell’alto numero di turisti e personale medico che in queste settimane si sta muovendo a causa dei campionati mondiali di calcio.

Diversi i metodi di trasmissione: la prossimità con un cammello malato o infetto, ma anche il contatto e la vicinanza con soggetti contagiati, oltre che con l’assunzione di carne di cammello cruda o latte di cammello non pastorizzato.

Tra i primi sintomi riconducibili a questo virus, difficoltà respiratorie lievi, che possono però peggiorare fino a portare all’insorgenza di polmoniti piuttosto gravi e anche a decessi dei soggetti colpiti dal contagio.

Rispetto al Covid sarebbe stato dunque evidenziato come l’influenza del cammello presenti un tasso di mortalità più alto, ma un tasso di contagio più basso.

Quali cure e trattamenti per l’influenza del cammello

Per quanto riguarda le cure e i trattamenti per la gestione del contagio da Mers-CoV – sindrome respiratoria mediorientale, questo il nome tecnico, al momento non risultano esserci protocolli o vaccini studiati appositamente per il trattamento di questo virus.

Ad oggi infatti, i protocolli di cura, vengono definiti in base alla situazione clinica del paziente e alla sua anamnesi, così ha dichiarato l’Oms, una volta interrogata sulla questione.

I numeri del contagio da Mers-CoV

Ma quanti sono i contagi fino ad ora segnalati di influenza del cammello?

Al momento i casi rilevati sono 2.600, tutti concentrati nel Mediterraneo Orientale e in Medio Oriente e sono stati registrati 936 decessi, pari a circa il 36% dei contagi.

Un tasso di letalità che preoccupa e che rappresenta una nuova sfida dopo gli anni della pandemia di Covid.

Leggi anche: Influenza 2022, arriva in anticipo e scoppiano i casi

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