Queste sono 5 delle app più pericolose per i bambini: ecco perché e quali sono i rischi

L'uso dello smartphone da parte dei più piccoli può nascondere molte insidie. Scopriamo 5 (e oltre) app più pericolose per l'utilizzo dei bambini.

Lasciare usare il telefono ai più piccoli può sembrare oggi una decisione ovvia, ma si rivela invece molto rischiosa. A certe età non è possibile conoscere e discernere i pericoli di internet, che sono davvero tanti.

In particolare, bisognerebbe tenerli alla larga da alcune applicazioni: qui vediamo 5 app decisamente pericolose se usate dai bambini, anche quando a noi sembrano innocue.

In questo articolo riportiamo le domande e risposte più chieste dalla nostra comunità.

Sommario:

  1. 1.

    Attenzione ad alcune app: sono tra le più pericolose per i bambini

  2. 2.

    Quali sono i rischi di Snapchat?

  3. 3.

    Quali sono le app dannose per il telefono?

  4. 4.

    Quali sono i pericoli di internet per gli adolescenti?

Attenzione ad alcune app: sono tra le più pericolose per i bambini

Se vuoi evitare che i tuoi figli, ancora piccoli e incapaci di discernere contenuti online, finiscano nel caotico mare magnum del web, è bene prestare attenzione ad alcune applicazioni.

Evita l’uso smodato di tablet e smartphone e dai un’occhiata alle app che usano i tuoi bambini. Alcune sarebbero da evitare…

1. Facebook, Instagram, Twitter e simili

Non dobbiamo e non possiamo girarci intorno. I social network fatti per collegare le persone non sono mai stati pensati per i bambini. Di recente cercano di includerli, ma è un inganno: sono tutto fuorché un posto sicuro per loro.

Includiamo tutti i più comuni, come Facebook, Instagram e Twitter. I social cambiano in peggio le relazioni sociali e generano bisogno di approvazione sociale, ostentazione, isolamento. Sugli adolescenti l’effetto cresce, e infine sui bambini può essere devastante, tant’è che un Paese sta vagliando l’ipotesi di vietare i social ai minori di 16 anni.

Queste piattaforme sono popolate da contenuti violenti, volgari e per adulti e da molte persone pericolose, che cercano di agganciare utenti inconsapevoli a fini di truffa o peggio. I controlli sono scarsissimi, a volte nulli. Vogliamo davvero lasciar usare liberamente ai bambini dei luoghi digitali così poco sicuri?

2. TikTok, ma anche YouTube

TikTok è a metà tra un social e una piattaforma di contenuti, ma è altrettanto pericoloso per i bambini, se non di più. È basato su video molto brevi, spesso privi di un contenuto importante, utili solo ad ammazzare il tempo.

Il suo funzionamento può indurre gli utenti, specie i più piccoli, a trascorrere tantissimo tempo “inutile” sull’app. Si passa da un video brevissimo all’altro, guardandone a migliaia, poiché ogni piccolo video si traduce in una specie di ricompensa immediata per il cervello, raggiunta senza alcuno sforzo.

È ciò che ha spinto il sindaco di New York a definire questi social una tossina ambientale. L’accusa è forte: “Queste compagnie stanno alimentando una crisi della salute mentale, perché progettano le loro piattaforme con funzionalità pericolose e che creano dipendenza“. Un altro politico americano denuncia che questo modello di business aggancia i bambini con pericolose dosi di dopamina.

Sarebbe meglio tenere lontani i piccoli da questi meccanismi, perché ancora non sanno distinguere lo scorrere del tempo incontrollato. Di recente anche YouTube, in passato conosciuto per contenuti lunghi e sostanziosi, ha lasciato larghissimo spazio a reel brevi con lo stesso funzionamento. A proposito, quando si lascia quest’ultimo ai bambini, meglio impostare la versione Kids.

3. Ask.fm

Ask.fm è un sito e app in circolazione da parecchio tempo. Non è un vero social “in tutto e per tutto”, ma quel che fa può essere molto pericoloso per i bambini per via di alcune logiche che sono davvero troppo da adulti.

L’obiettivo principale di Ask è, come dice il nome, chiedere: al suo interno è possibile fare domande, anche in forma anonima, al fine di ricevere risposta da utenti vari e follower, anche qui maggiormente coperti da totale anonimato.

Per bambini e adolescenti i pericoli sono tantissimi e il primo è il cyberbullismo. Basta poco per diventare oggetto di risposte offensive e insultanti che fanno star male chi aveva posto una domanda, anche perché non si possono vedere gli interlocutori e pure le persone bloccate possono visualizzare le domande. Da evitare del tutto.

4. Calculator%

Con Calculator% il rischio è diverso, perché non fa nulla di pericoloso in sé e le cose negative vengono dal suo uso. Si tratta di un’app per iOS che appare come una banale calcolatrice. Invece, è un contenitore di file privati, invisibili da ogni altra parte del telefono.

Inserendo un codice nella calcolatrice, Calculator% dà l’accesso a un piccolo archivio interno in cui si può nascondere qualsiasi cosa. E naturalmente, spesso si usa per celare file che non si dovrebbero conservare.

Nel caso un genitore trovi quest’app sul telefono del proprio figlio, significa che quest’ultimo gli sta nascondendo qualcosa. A questo punto va fatto un controllo per contenuti pericolosi, va migliorato il rapporto tra i due e forse va rivista anche l’età a cui comprare il primo smartphone ai figli.

5. Snapchat, ma anche altra messaggistica

Per ultimo menzioniamo le app di messaggistica istantanea, i cui pericoli sono chiari: parlare con sconosciuti minacciosi, essere vittima di cyberbullismo nei gruppi o scambiarsi contenuti proibiti.

La più rischiosa è Snapchat, per la sua funzione di cancellazione di foto e video dopo pochi minuti. Qualsiasi contenuto sia stato scambiato, non ne resta alcuna traccia. Bambini e ragazzi si sentono liberi di inviarsi cose che di solito non manderebbero e si può finire in brutti giri. In aggiunta, questo può coinvolgere anche operazioni di marketing molto subdole e sottrazione dei dati personali.

Un discorso simile coinvolge altre chat. I rischi sono minori, ma anche su WhatsApp e Telegram bisogna stare attenti: sono molti i casi di messaggi da parte di sconosciuti o di gruppi segreti per contenuti proibiti. Meglio non lasciare chat incontrollate ai bambini.

Quali sono i rischi di Snapchat?

Non solo per i più piccoli: l’uso di Snapchat nasconde alcune insidie. Conoscere i possibili rischi è il primo passo per un uso consapevole, fondamentale per evitare di incorrere in qualche pericolo…

Ecco alcuni dei rischi a cui si può andare incontro usando l’app:

  • essere contattati da parte di estranei potenzialmente pericolosi

  • vedere contenuti inappropriati

  • finire vittima di bullismo, molestie o odio (a cui si aggiungono i messaggi “a tempo”, cioè rimossi istantaneamente, subito dopo la visualizzazione o poco più, con la conseguente impossibilità di mostrare le prove in caso di bullismo, violenze o comportamenti simili)

Come altre piattaforme, inoltre, anche Snapchat mette a disposizione degli utenti specifiche linee guida, per cercare di garantire massima sicurezza.

Quali sono le app dannose per il telefono?

Non solo le app “svuota conto”: a seconda dello smartphone che usi, che sia un Android o che abbia il sistema operativo iOS, ci sono delle applicazioni a cui è bene prestare attenzione.

In base al tuo dispositivo, quindi, informati sulle app dalle quali è meglio stare alla larga.

Quali sono i pericoli di internet per gli adolescenti?

Web e social network sono due mondi con cui gli adolescenti di oggi hanno ormai una grande confidenza. Eppure, è bene prestare particolare attenzione perché possono causare non pochi problemi.

Ecco i pericoli a cui possono andare incontro bambini e adolescenti:

  • cyberbullismo

  • pubblicazione di informazioni private

  • predatori cibernetici

  • phishing

  • truffe

  • virus e malware

  • grooming online

  • dipendenza dai social e da internet

  • ansia

  • disturbi alimentari e del sonno

  • problemi comportamentali e relazionali

  • cefalea e problemi alla vista

  • errata percezione del proprio corpo

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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