Siamo consapevoli dell’impatto dei social media, ma a volte, spinti dalle enormi aziende che li promuovono, non ci rendiamo conto dei pericoli. Su questo si basa una dichiarazione shock proveniente dall’America. Il sindaco di New York, ha usato parole fortissime, definendo i social “tossina ambientale” e “pericolo per la salute pubblica”: ecco il perché della definizione e le sue intenzioni per il prossimo futuro.
Il sindaco di New York apre la battaglia contro i social
Eric Leroy Adams, democratico moderato nato a New York, ha una lunga storia politica nella sua città: è stato capitano nel dipartimento di polizia, poi senatore dello stato di New York, in aggiunta presidente del distretto di Brooklyn. Infine, dall’1 gennaio 2022, è sindaco di New York, realizzando così un suo sogno.
Nel discorso annuale sullo stato della città, tenutosi lo scorso 24 gennaio, ha sottolineato che New York è molto forte, più di due anni fa, risollevandosi da tre diverse crisi: pandemia, criminalità, problemi sulle immigrazioni.
Ma poi si è soffermato su un elemento nuovo, con parole durissime nei confronti delle big tech e di parte del loro operato nei confronti dei più giovani e fragili. Secondo Adams i social media sono come “una tossina ambientale” e rappresentano un vero “rischio di crisi per la salute pubblica” a New York.
Inoltre, ha parlato di pericoli crescenti da parte dei social e di big tech che non possono essere lasciate libere di spargere rischi per la salute mentale. Secondo diversi media americani, il suo discorso a riguardo ha già fatto la storia: Adams ha difatti ribadito che New York è la prima grande città a fare un passo tanto decisivo verso i pericoli dei social.
I social sono una “tossina ambientale”: i perché di Adams
Il sindaco è andato nello specifico dei perché, ma non solo. Ha anche speso parole forti nei confronti dei diretti responsabili, facendo nomi e cognomi. Ecco alcune parti focali del suo discorso.
“Dobbiamo proteggere i nostri studenti dalle minacce online, e ciò include i crescenti pericoli dei social media. Compagnie come TikTok, YouTube e Facebook stanno alimentando una crisi della salute mentale, perché progettano le loro piattaforme con funzionalità pericolose e che creano dipendenza“. Ricordiamo che anche in Italia è scattato l’allarme della dipendenza da cellulare per i bambini.
“Non possiamo restare fermi e lasciare che le big tech monetizzino la privacy dei nostri bambini e mettano a rischio la loro salute mentale“, ha aggiunto Adams. In seguito spiega che “allo stesso modo, in cui il Chirurgo Generale degli Stati Uniti ha fatto con tabacco e pistole, tratteremo i social media come altri pericoli per la salute pubblica e dovranno fermarsi”.
I motivi da lui portati, insomma, sono chiarissimi. Secondo Adams le funzioni dei social sono pensate apposta per mantenere i giovanissimi sulla piattaforma, anche a dispetto degli enormi rischi per la loro salute psicologica, creando nuove dipendenze. E di conseguenza, sostiene che bisogna trattarli come una tossina.
New York e Florida, provvedimenti contro i social media
I provvedimenti dettagliati devono ancora essere diffusi, ma Adams ha sottolineato che verranno presi eccome. “Pubblichiamo un consultivo del commissario alla sanità che individua i social media come un rischio di crisi per la salute pubblica a New York“.
“Ci assicureremo che le compagnie tech si assumano la responsabilità per i loro prodotti“, ha specificato. “Sentirete parlare di questo in futuro: andremo a correggere questa crisi che minaccia i nostri bambini“, ha assicurato. C’è già chi spera torni una vecchia legge che, a New York, proibiva l’uso dei telefoni nelle scuole.
E non è l’unico caso. Di recente, in Florida, è stato approvato un importantissimo disegno di legge che potrebbe fare da apripista. In tal caso, la politica americana sembra allineata perché Tyler Sirois, responsabile del DDL, è repubblicano. Eppure ha speso parole simili a quelle di Adams, parlando di modello di business che aggancia i bambini con pericolose dosi di dopamina.
Sarà del tutto vietato l’uso dei social media ai cittadini sotto ai 17 anni, indipendentemente dall’approvazione dei genitori, e le piattaforme saranno obbligate a chiudere i loro account e cancellare ogni dato. L’eco si amplia poi al Regno Unito, dove è al vaglio la proposta di social vietati ai minori di 16 anni.
La nuova norma riguarderà tantissime categorie di social: quelli che consentono di caricare foto, video e post, quelli che tracciano l’utenza e quelli che includono funzionalità che creano dipendenza. Le piattaforme più grosse, come Meta, già si oppongono. Staremo a vedere come andrà a finire, ma intanto è chiara una cosa: la guerra contro le dipendenze da social media è aperta.