Social vietati ai minori di 16 anni? Questo Paese potrebbe prendere una decisione storica

Social media: in arrivo un divieto per i minori di 16 anni. Ecco qual è il Governo che sta vagliando questa ipotesi di legge.

L’uso dei social media tra i minori di 16 anni sta diventando un tema di crescente preoccupazione, spingendo il Governo a considerare nuove leggi per limitare l’accesso a queste piattaforme. La questione centrale ruota intorno agli effetti negativi che i social possono avere sui giovani, inclusa la dipendenza e l’esposizione a contenuti pericolosi. Un Paese è pronto a introdurre una novità che potrebbe rivelarsi storica: i social saranno davvero vietati ai minori di 16 anni? Ecco qual è il Governo chiamato in causa.

La proposta di legge è chiara: social vietati ai minori di 16 anni

Una proposta legislativa in discussione del Governo inglese potrebbe presto impedire ai minori di 16 anni di utilizzare piattaforme social come Instagram, Facebook e TikTok, in risposta alle crescenti preoccupazioni riguardanti la sicurezza online dei giovani. Queste apprensioni includono la manipolazione dei giovani a fini di profitto, la diffusione di contenuti che possono incoraggiare l’autolesionismo e la depressione, oltre al pericolo sempre presente di predatori online che sfruttano questi spazi virtuali.

Il Governo inglese, attraverso un suo portavoce, ha espresso la volontà di “dare potere ai genitori” nella supervisione dell’uso dei social media da parte dei propri figli, piuttosto che imporre restrizioni dirette alle piattaforme stesse. L’obiettivo è equilibrare la protezione dei minori con la libertà di espressione e accesso all’informazione.

Sebbene l’intenzione sia chiara, le misure specifiche da adottare sono ancora oggetto di dibattito e non sono state ancora formalmente approvate. La decisione finale avrà implicazioni significative sia per la libertà online dei giovani sia per la responsabilità delle piattaforme social nell’assicurare un ambiente sicuro per tutti i loro utenti.

La preoccupazione sulla sicurezza online

Dal 2017, enti di beneficenza e attivisti come la National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC) hanno intensificato la loro richiesta per una regolamentazione più rigorosa sulla sicurezza online, in risposta alla crescente incidenza di crimini di adescamento su internet. In particolare, l’NSPCC ha registrato oltre 34.400 casi di questo tipo negli ultimi sei anni: un dato allarmante che sottolinea l’urgente necessità di rafforzare la protezione dei minori online.

Beeban Kidron, un influente attivista per la sicurezza online dei bambini, ha espresso forte critica nei confronti della progettazione dei social media, che tendono a creare dipendenza e presentare stili di vita irrealistici. Kidron, tuttavia, mette in guardia contro l’approccio di escludere completamente i minori dai social media, sostenendo che una soluzione più efficace sarebbe la progettazione di spazi digitali che promuovano lo sviluppo positivo e sano dei giovani.

L’approccio mira a creare un ambiente online più sicuro e inclusivo, che sostenga la crescita personale e impedisca l’accesso a contenuti nocivi o inappropriati.

I problemi creati dai social media

La National Crime Agency (NCA) ha espresso preoccupazioni riguardo la messaggistica crittografata introdotta da Facebook (Meta), avvertendo che potrebbe favorire attività di adescamento e condivisione di immagini inappropriate.

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Chris Philp, ministro inglese della Sicurezza, ha definito la decisione di Meta “irresponsabile”, preoccupato che possa ostacolare l’arresto di predatori online. Anche il politico britannico Damian Hinds ha espresso preoccupazioni simili, sottolineando che la privacy non dovrebbe ostacolare la lotta contro gli abusi sui minori.

Verso un futuro più sicuro per i giovani

Il dibattito in corso nel Regno Unito riflette una preoccupazione globale per la sicurezza dei minori online. I social, inoltre, tendono a creare dipendenza, portando spesso conseguenze negative. Mentre il Governo inglese valuta nuove misure, il ruolo dei genitori e degli educatori nel monitorare e guidare l’uso dei social media da parte dei giovani rimane fondamentale.

La sfida consiste nel trovare un equilibrio tra proteggere i minori e permettere loro di esplorare in sicurezza lo spazio digitale. Queste decisioni avranno un impatto significativo sul futuro digitale dei giovani e potrebbero stabilire un importante precedente per altri Paesi nel mondo.

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Roberta Luprano
Roberta Luprano
Copywriter, classe 1995. Creativa e sempre a caccia di nuove cose da imparare che stimolino la mia innata curiosità, ho iniziato la mia carriera con il diploma di Perito Informatico, in quanto da sempre appassionata di tecnologia e social media. Successivamente ho proseguito la mia formazione in ambito di Copywriting e Social Media Marketing che mi ha poi permesso di lavorare per imprese, startup e small business in diversi settori. In parallelo, ho approfondito la mia passione per i libri e il mondo editoriale, formandomi e lavorando anche come curatrice editoriale per agenzie letterarie e case editrici. Motto: I grandi cambiamenti partono dalle semplici parole.
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