La ricarica dei telefoni cellulari è stata motivo di noia per tantissimo tempo, fin quando i produttori non sono riusciti a rivoluzionarla tecnologicamente. Negli anni più recenti sono nate così le ricariche veloci.
Con una ricarica veloce, a seconda della potenza di ricarica, il telefono torna al 100% in un’ora, mezz’ora o anche meno. Ma tutta questa velocità rovina la batteria? In molti se lo chiedono, ma spesso è un falso mito. Scopriamo perché.
La preoccupazione di una ricarica troppo calda
L’origine di questo dubbio ha un senso, perché la preoccupazione deriva dal calore. In generale, sottoporre a temperature più alte un telefono e la sua batteria li consumerà più in fretta, abbassandone la vita.
Per effettuare una ricarica rapida da 25 w, 65 w o addirittura oggi oltre 80 w (pari a meno di mezz’ora per una carica completa!), si aumenta la potenza coinvolta nel processo di ricarica, perché si fa passare molta più corrente delle vecchie cariche a 5 w o anche meno.
Di base, far passare più corrente con un caricatore molto più potente ha l’effetto immediato di produrre maggiore calore. Perciò, in teoria, tutto questo calore porterebbe a un danno irrimediabile: rovinare la batteria e accorciarne la vita.
Ma come spesso accade, la realtà è più complessa di queste semplificazioni. Se questo argomento del calore viene in mente agli utenti, perché mai non dovrebbero averci pensato gli sviluppatori di telefoni?
La verità è che chi costruisce queste tecnologie è consapevolissimo di dover far passare più potenza e calore nella batteria, e attua delle contromisure per far sì che il calore si riduca e nulla venga danneggiato.
Nessun surriscaldamento: ecco le contromisure
Se i materiali e le tecnologie impiegate fossero quelli di dieci anni fa, è ovvio che una ricarica rapida a 65 w sarebbe dannosa. Per questo non si può usare un caricatore moderno su un telefono vecchio. Ma coi cellulari nuovi, il discorso è diverso.
Gli sviluppatori hanno innanzitutto suddiviso la batteria in due celle. Sì, avete capito bene: se prima era tutto un unico blocco, adesso sono semplicemente due. In questo modo il calore si sparge su una superficie meglio distribuita e non scalda tutto nello stesso punto. Una soluzione semplice, ma che ha richiesto tanti anni di progresso tecnologico per essere attuata in dispositivi così piccoli.
In secondo luogo, per la costruzione della batteria vengono impiegati materiali diversi rispetto al passato, in grado di dissipare meglio il calore. Hanno migliore conducibilità, quindi la corrente passa più facilmente, senza generare troppo caldo.
E infine vengono implementati degli speciali sensori che tengono d’occhio la situazione: se nonostante tutti gli accorgimenti il calore sta comunque eccedendo il limite (ad esempio in piena estate), questi sensori riducono l’afflusso di corrente. Per questo in estate alcune ricariche sono meno rapide.
La ricarica rapida non rovina la batteria, ma attenti ad altri elementi
A riprova di queste contromisure sono stati realizzati diversi studi, sia dalle stesse case produttrici (Oppo è una di quelle che ci punta di più), sia da esperti e appassionati del settore.
La risposta è univoca: la ricarica veloce non rovina la batteria in alcun modo percettibile.
Il degrado di una batteria ricaricata velocemente è sostanzialmente lo stesso di una ricaricata lentamente, e le eventuali differenze sono talmente piccole da divenire irrisorie. Ricaricate in tutta tranquillità!
Se siete preoccupati della batteria del vostro telefono, dovreste stare più attenti ad altri elementi. Ad esempio, non lasciate il cellulare in corrente per troppo tempo dopo che è già carico, poiché riceverebbe continuamente delle mini-ricariche per tornare sempre al cento per cento, un evento che stressa la batteria. Ecco perché è meglio non caricare il telefono di notte.
Sempre a proposito di ciò, se possibile non fate mai scaricare del tutto il telefono, eliminate le app “killer” energivore, e seguite i consigli su come ricaricare il cellulare nel modo corretto.
E infine non dimenticate accese le funzionalità più energivore dello smartphone, poiché richiedono tanta potenza e semplicemente scaricano il telefono, costringendovi a fare un altro ciclo di ricarica e a consumarlo velocemente. Un esempio è il troppo hotspot che rovina la batteria del telefono, ma è utile spegnere anche bluetooth, dati mobili e posizione quando non li state usando.