Il condizionatore non è il più costoso: ecco gli elettrodomestici che consumano di più

Come ogni anno si parla di condizionatori per i loro consumi e le spese che comportano, ma alcuni elettrodomestici consumano ancora di più: ecco quali.

Con l’incremento delle temperature estive torna un ritornello che si ripropone ogni anno, quello sull’uso del condizionatore nelle nostre case. In questo 2022 l’argomento è stato anche acuito dalla recente guerra e dalla conseguente crisi del gas, portando addirittura il mondo della politica a menzionarlo.

Molti italiani si sono così ritrovati nell’indecisione: usare il benefico elettrodomestico che dona sollievo nelle giornate più calde, o costringersi a sopportare l’afa per il bene dell’ambiente e delle tasche, rivolgendosi a un più economico ed ecologico ventilatore?

Il dubbio resta ma, mentre cerchiamo di afferrare qualche prezioso consiglio, dobbiamo anche conoscere una verità: per quanto porti la nomea del più energivoro, ci sono parecchi elettrodomestici che consumano molto di più del condizionatore.

Il più accusato, non il più energivoro: gli elettrodomestici che consumano più corrente

Il leit motiv del condizionatore da spegnere perché consuma molto (e quindi inquina e ci fa spendere parecchio in bolletta) va analizzato per bene, perché in realtà ha molti avversari. Gli esperti di Selectra, per esempio, hanno stilato di recente una classifica dei 12 elettrodomestici più energivori in assoluto.

E il nostro amico rinfrescante è solo al 10° posto! Il suo consumo orario è infatti di 0,7 kWh (kilowatt ogni ora), che corrisponde a circa 0,32€ ogni ora; è più del doppio della lavatrice e della lavastoviglie, che si trovano all’11° e 12° posto con 0,3 kWh e tra gli 11 e i 14 centesimi di spesa.

Sopra di lui, però, c’è un vasto elenco. Alcuni sono tra i nostri migliori alleati in casa, e li usiamo quasi ogni giorno: dal 9° al 7° posto abbiamo aspirapolvere, forno elettrico e ferro da stiro; questi consumano, rispettivamente, 0,8 kWh, 0,9 kWh e 1 kWh (cioè 36, 42 e 45 centesimi di euro per ogni ora di utilizzo).

Al sesto posto c’è l’asciugatrice con 1,2 kWh (0,53€), elettrodomestico moderno che però è meglio evitare quando fuori c’è un bel sole, come in estate. Al quinto la piastra per capelli con 1,3 kWh (ben 0,59€), che ha come vantaggio un utilizzo breve. Al quarto la friggitrice ad aria, che viene proposta come salutare per l’alimentazione, ma lo è un po’ meno per il portafogli: 1,5 kWh per 0,68€ orari.

Il terzo e il secondo posto sono rispettivamente il phon e il bollitore con 1,6 kWh a testa, equivalenti a circa 73 centesimi. Eppure a regnare incontrastato è un altro elettrodomestico, meno sulla bocca di tutti rispetto al condizionatore estivo: si tratta della stufetta elettrica per scaldarci in inverno, che non ha eguali coi suoi 2 kWh e ben 90 centesimi di euro per ogni ora di utilizzo!

Si tratta di quasi il triplo dei consumi medi di un condizionatore d’aria, nonostante le dimensioni e l’impatto notevolmente più ridotti. Una dimostrazione che le percezioni, molto spesso, ci ingannano. Ma il discorso sull’uso degli elettrodomestici non può certo fermarsi ai consumi semplici, ci sono altri elementi in gioco.

Qualche verità sui consumi del condizionatore

Il condizionatore è sempre più presente nelle case degli italiani. Le temperature estive possono essere difficilmente sopportabili in paesi come il nostro, e negli ultimi tempi non hanno fatto che peggiorare. Non sorprende che l’argomento torni alla ribalta.

Il suo uso non è affatto da deprecare, perché quando le giornate si fanno insopportabili, può consentirci di sbrigare le nostre faccende, lavorare, cucinare e via dicendo. E in tanti casi può evitare malori alle persone a rischio.

Allo stesso modo, per chi non ne ha strettamente bisogno, il condizionatore non deve diventare un’abitudine costante. È vero, i suoi consumi non sono “da record” rispetto agli altri elettrodomestici, ma allo stesso tempo non sono da sottovalutare.

Il problema principale, infatti, non sta nei circa 0,32€ orari, bensì nel suo tempo di utilizzo. A differenza di un bollitore, di un forno o di un phon, il climatizzatore rimane acceso molte ore per tenere fresca la stanza. Così la cifra continua a moltiplicarsi.

Inoltre il consumo riportato è approssimativo, ma quello reale dipende dall’utilizzo. Se impostato a temperature troppo basse (e troppo diverse dall’esterno), o su modalità potenti, i consumi aumentano. Se invece è regolato con risparmio energetico, temperature coerenti, ventola a livelli moderati, farà spendere meno. Varia anche in base alla classe di efficienza energetica e alla potenza.

Gestire il condizionatore e il ventilatore

Alle volte, il condizionatore è proprio indispensabile. In questi casi è meglio usarlo, ma imparando a gestirlo, con i comportamenti corretti, come ad esempio:

  • Limitane l’uso alle sole ore più calde;
  • Impostare la temperatura a un livello piacevole, e non freddo, magari non sotto i 25 gradi;
  • Impostare la temperatura attorno ai 6 gradi in meno dell’esterno;
  • Utilizzare il risparmio energetico e comunque limitare le impostazioni intense.

Con una buona gestione, come quella descritta da altri consigli che vi forniamo, i consumi e le spese si riducono notevolmente, con ottimo impatto sulle nostre tasche. Inoltre non dimentichiamo che c’è un altro alleato: il classico ventilatore.

Il suo scopo è quello di smuovere solo l’aria, è vero, ma ha un consumo ridotto: circa 15 volte in meno del condizionatore! Un’intera notte di ventilatore acceso, in media, costa solo pochi centesimi (contro gli oltre 2€ medi del climatizzatore).

Dovremmo preferirlo, quindi, quando il caldo non è insopportabile; possiamo anche alternarlo all’uso del climatizzatore quando l’aria si è già rinfrescata. Come già dimostrato, è economicamente molto migliore nell’utilizzo per la notte, che corrisponde a molte ore di accensione.

E infine, ricordiamo che anche i ventilatori si sono evoluti: sono diventati tecnologici, smart, senza pale e di design, hanno aumentato la loro potenza mantenendo consumi comunque molto inferiori ai condizionatori, e possiamo decisamente farci un pensierino per la nostra estate. 

Ivan Cunzolo
Ivan Cunzolo
Copywriter e SEO Web Writer freelance, classe 1993. Sono nato e vivo a Napoli, amando la mia città. Sin da piccolo ho sempre scritto senza fermarmi mai, prima sulla carta, poi al computer. Al desiderio di diventare giornalista ho unito il nascente interesse per marketing e tecnologie. Mentre iniziavo con tonnellate di articoli in progetti sul web di pura passione, mi sono laureato in Culture Digitali e della Comunicazione alla Facoltà di Sociologia dell'Università Federico II. Da 6 anni sono Copywriter e Web Writer freelance, specializzato nella scrittura SEO.
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