Più controlli su conti, contanti e bonifici: come funziona il super algortimo del Fisco

Fisco: arriva il nuovo algoritmo anti evasione che controllerà movimenti di conto corrente, bonifici, prelievi e proprietà immobiliari. Ecco come funziona

Fisco: in arrivo una nuova piattaforma per studiare gli scostamenti patrimoniali tra quanto dichiarato dai contribuenti e quanto effettivamente posseduto.

Si tratta di un algoritmo in grado di decodificare i dati ed incrociare tutte le informazioni, al fine di combattere l’evasione fiscale, un problema che in Italia sembra essere sempre più difficile da risolvere, ma che è stato inserito tra gli obiettivi principali del PNNR.

Per questo il governo ha deciso di attuare un programma che con l’aiuto di strumenti digitali all’avanguardia punterà al recupero di tasse dovute e non riscosse pari a 14,4 miliardi. Il sistema sarà gestito da Sogei e sfutterà al massimo l’intelligenza artificiale per scovare potenziali evasori. Vediamo cosa controllerà e come funzionerà.

Fisco: via libera a VeRa, il nuovo algoritmo anti evasione

Il nuovo algoritmo a disposizione dell’Agenzia delle Entrate si chiama VeRa, che significa: “verifica rapporti finanziari”, un sistema che è in grado di gestire una enorme mole di dati e di incrociare tutte le informazioni tra quelle presenti già nelle banche dati del fisco e quelle dichiarate dai contribuenti.

Il fine ovviamente è quello di individuare scostamenti significativi nei conti correnti, nelle proprietà immobiliari e patrimoni mobiliari, che potrebbero far pensare a situazioni di evasione ed attività in nero.

Quindi analizzerà tutti i casi di rischio, e con il benestare del garante privacy potrà successivamente richiedere ai sospettati di documentare le somme eventualmente non giustificate avviando una procedura di accertamento.

Per fare questo saranno a disposizione dell’algoritmo tutti i principali strumenti già in uso dal fisco digitale, e quindi i controlli si concentreranno principalmente su tutti i rapporti di natura finanziaria come conto corrente, carte di credito, app di pagamento e rendite finanziarie ed immobiliari. Vediamo nello specifico a cosa fare attenzione e quali sono le operazioni più a rischio.

Cosa controlla l’algoritmo fiscale

L’algoritmo VeRa si baserà sull’analisi di tutti i dati di natura finanziaria, di tutte le tipologie di contribuenti. Ovviamente però sono state determinate varie classi di rischio e di fenomeni che saranno principalmente obiettivo di verifica.

Il sistema sarà concentrato nella lotta all’evasione ma per la maggior parte a fenomeni di tipo abusivo e fraudolento da parte delle imprese, come lo sfruttamento di fondi ed agevolazioni fiscali non dovute, pensiamo ad esempio ai bonus covid erogati nel periodo della pandemia anche a chi non ne aveva diritto.

Quindi per quanto riguarda le partite IVA e gli imprenditori autonomi come liberi professionisti bisognerà fare attenzione alla gestione corretta di:

  • Movimenti (entrate uscite) del conto corrente aziendale
  • Prelievo contanti Crediti IVA
  • Fatture elettroniche
  • Crediti di imposta
  • Richieste di contributi a fondo perduto

Questo vale anche per i privati contribuenti che dovranno fare attenzione anche ai social network, che attualmente possono essere controllati dalla Guardia di Finanza qualora vi siano sospetti di attività in nero che producano guadagni annuali superiori a 5.000 euro.

Nel momento in cui si evidenzino anomalie tra i dati ufficiali in possesso di agenzia entrate e quanto invece riscontrato tramite i controlli, si potrà agire legalmente con indagini mirate, a quel punto infatti subentrerà il personale preposto alle verifiche che invierà le lettere di avvio accertamento sui nominativi esposti.

Controlli sul patrimonio immobiliare

Oltre ai rapporti di tipo bancario e finanziario, cioè il patrimonio mobiliare dei soggetti controllati, il nuovo sistema di intelligenza artificiale del fisco punterà anche a scovare immobili non dichiarati. Per questo oltre all’algoritmo VeRa c’è anche l’obiettivo primario che è stato alla base della riforma del catasto.

Infatti sono già in uso innovativi sistemi di rilevazione di proprietà immobiliari dette “fantasma”: cioè che attualmente non sono assoggettabili ad IMU e TARI perchè non censiti dal catasto.

Con l’aiuto dei sistemi satellitari ed anche dei droni di ultima generazione si potranno effettuare rilevazioni nel territorio per trovare edifici abusivi confrontando le mappe catastali con le foto scattate dall’alto.

Saranno poi potenziate tramite il nuovo algoritmo le comparazioni tra banche dati dell’anagrafe e dei comuni di residenza con quelle rilevate nelle analisi, per identificare eventuali soggetti che hanno ottenuto residenze fittizie al fine di evadere le tasse o di ottenere vantaggi fiscali e bonus sociali destinati a bassi redditi.

Cosa si rischia con i nuovi controlli fiscali

In base a quanto stabilito dal garante della privacy, il nominativo del contribuente che è considerato a rischio evasione potrà essere comunicato soltanto dopo la rilevazione di dati che evidenziano scostamenti tali da far sospettare un illecito.

In questo caso comunque verrà data la possibiltà di difendersi presentando tutte le giustificazioni sulle rilevazioni considerate anomale. SI partirà comunque con i classici avvisi di tipo bonario, che partiranno quando verranno scoperte imposte non pagate, ed un invito a collaborare e pagare al fine di chiudere la questione prima dell’avvio di un formale accertamento.

Questo infatti potrebbe poi portare a successive conseguenze legali qualora si venisse accusati di illeciti tributari ed evasione rischiando anche la reclusione da uno a sei anni, in base alla cifra non pagata.

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