Concorsi pubblici: ora cambia tutto. Ecco le nuove regole dal Governo Meloni

Novità per i concorsi pubblici: il Governo Meloni ha deciso di cambiare le regole in anticipo. Ora cambia tutto.

Era ormai nell’aria da qualche mese: il Governo Meloni ha deciso di inserire all’interno del decreto sulla Pubblica Amministrazione una serie di modifiche e di emendamenti sui concorsi pubblici.

Tali novità riguardanti i concorsi pubblici vanno quindi a ridefinire completamente le regole per poter accedere ai bandi di concorso ma anche le modalità di esame.

Vediamo, quindi, quali sono tutti i cambiamenti che riguarderanno i concorsi pubblici nelle prossime settimane che di fatto vanno a modificare sempre di più le regole applicate precedentemente ai concorsi pubblici

Le novità sui concorsi pubblici

Gli emendamenti legati ai concorsi pubblici sarebbero dovuti arrivare soltanto nei mesi successivi, attraverso un intervento da parte della squadra di Governo sul decreto del Presidente della Repubblica numero 487/1994.

Ma l’esecutivo della Meloni ha preferito non aspettare ancora e provvedere all’introduzione delle novità sui concorsi pubblici prima.

Dunque, mentre il Governo sta lavorando alle modifiche promesse sul Dpr appena citato, al fine di formulare una riforma dei concorsi pubblici più ampia e precisa, alcune modifiche sono state già inserite all’interno del decreto della Pubblica Amministrazione.

Si tratta di un emendamento che ha lo scopo di andare ad anticipare il contenuto del provvedimento che dovrebbe comunque essere approvato entro la data del 30 giugno di quest’anno.

Tra le novità, di cui parleremo nei prossimi paragrafi, ci sarà la non obbligatorietà della prova orale per i concorsi pubblici, oltre che la previsione di concorsi pubblici su base territoriale e una quota riservata ai candidati che hanno fatto il servizio civile universale.

Concorsi pubblici: la domanda su base territoriale

Tra le novità indette con il nuovo emendamento, il Governo Meloni ha previsto l’introduzione di concorsi su base territoriale.

Ciò significa che per i concorsi nazionali unici, banditi dalla commissione Ripam, i cittadini italiani che si candidano per partecipare al concorso potranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente per un profilo oggetto del bando, ma non solo.

Infatti, i candidati dovranno fare una scelta anche per quanto riguarda l’ambito territoriale, ovvero potranno candidarsi solo per una sola Regione e non anche per altri territori.

Nel concreto, nel momento in cui un cittadino decide di presentare domanda per partecipare ad un concorso pubblico, ad esempio per assumere un ruolo nell’Agenzia delle Entrate è tenuto a due scelte obbligatore.

Innanzitutto, il candidato dovrà specificare il ruolo che intende ricoprire, tra i vari incarichi eventualmente previsti dal bando di concorso pubblico, e successivamente indicare la Regione oppure il Comune presso cui si vuole presentare richiesta.

Concorsi pubblici, cambiano le regole per gli idonei

Tra le varie novità sui concorsi pubblici, cambiano anche le regole per quanto riguarda i candidati considerati idonei. Infatti, non saranno più considerati idonei in graduatoria tutti quei candidati che hanno raggiunto un determinato punteggio.

Nello specifico, potranno rientrare nella graduatoria degli idonei esclusivamente coloro che sono inclusi in una fascia precisa, ovvero il 20% dei posti successivi alla graduatoria degli assegnati.

Va da sé che in questo modo, il piazzamento all’interno della graduatoria assume così un ruolo ancor più importante per definire i cittadini che potranno ottenere il nuovo lavoro nella pubblica amministrazione con il concorso, velocizzando anche le procedure di selezione.

Una quota riservata per i concorsi pubblici

Oltre al cambiamento delle regole per quanto riguarda l’attribuzione della graduatoria degli idonei e la procedura per presentare la domanda con la scelta della base territoriale, arrivano novità anche per chi svolge il Servizio civile universale.

Infatti, il Governo Meloni ha previsto una quota di posti riservata proprio ai cittadini che hanno svolto il periodo di servizio civile universale.

Nello specifico, la quota sarà del 15% dei posti assegnati, dedicata appunto ai volontari che hanno già terminato lo Scu senza demerito, a condizione che abbiano comunque raggiunto il punteggio idoneo.

Leggi anche: Concorsi pubblici: 11mila nuove assunzioni. Ecco i bandi in scadenza a maggio.

Viviana Vitale
Viviana Vitale
Aspirante giornalista e social media manager freelance, classe 1995. Le mie più grandi passioni sono la scrittura e il marketing digitale. Sono state proprio queste a portarmi oggi a far parte del team di redattori di Trend-online e a collaborare come professionista della comunicazione con varie aziende italiane.
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