Pensione anticipata a 63 anni, entro il 30 novembre le domande Ape sociale

Pensione anticipata 63 anziché 67 anni. Tutte le opportunità di Ape sociale per questi lavoratori. Ecco tutte le informazioni su requisiti e scadenza.

L’ultima finestra per la pensione anticipata Ape sociale scade il 30 novembre 2022. Per il momento, è l’unica possibilità di agganciare un prepensionamento a 63 anni in presenza di un’anzianità contributiva minima di 30, 32 e 36 anni. La diversa attribuzione del requisito contributivo è condizionata dalla categoria di lavoro a cui appartiene il richiedente.

I lavoratori che maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2022, possono presentare la richiesta per il rilascio del diritto alla pensione entro il 30 novembre 2022. Si tratta di un’istanza tardiva, fortemente condizionata dalla presenza delle risorse disponibili.

Molto probabilmente, il nuovo Esecutivo procederà al rinnovo della misura Ape sociale anche per il prossimo anno. Si, attende, infatti la prossima Legge di Bilancio per capire la **programmazione economico – finanziaria, **ovvero le previsioni di entrata e di spesa per il 2023, per capire se sono stati inserite le novità della Riforma pensioni e la proroga della misura Ape sociale e Opzione donna.

Per ora, esiste la possibilità di collocarsi in quiescenza a 63 anziché 67 anni di età, per cui tutti coloro che rientrano nei requisiti e nelle condizioni entro la data ultima del 31 dicembre 2022 possono mettersi al riparo da eventuali modifiche sui criteri principali presentando la richiesta per il diritto alla pensione entro il 30 novembre 2022.

Chi può andare in pensione anticipata con l’Ape social?

La misura Ape sociale è stata introdotta nella vita dei cittadini nel 2016, permettendo un prepensionamento anticipato a 63 anni di età con un requisito contributivo diverso a seconda della categoria di lavoro.

In via teorica la formula di prepensionamento Ape sociale non può essere definita prestazione economica previdenziale, ma contiene più elementi riconducibili a un’indennità che accompagna il richiedente fino al trattamento pensionistico finale.

Nella realtà coloro che percepiscono l’assegno di anticipo pensionamento Ape sociale, ricevono un sussidio economico mensili con criteri e condizioni diverse rispetto alla pensione. Quest’ultimo prestazione economica sarà riconosciuta solo 67 anni di età, dunque nel momento in cui il lavoratore ha maturato i requisiti idonei al rilascio dei una prestazione economica previdenziale ordinaria, come ad esempio pensione di vecchiaia o pensiona anticipata.

Il sostegno al reddito Ape sociale viene calcolato in virtù delle condizioni della pensione futura che spetterà all’avente diritto. La regola porta al rilascio massimo di un importo pari a 1.500 euro (lordi) per un periodo di 12 mesi. Oltretutto, l’importo è soggetto a tassazione, non è soggetto alla rivalutazione, ne tantomeno può essere integrato al trattamento minimo vitae.

Non possono accedere al trattamento economico i liberi professionisti, mentre possono ottenerlo i lavoratori dipendenti e autonomi.

L’INPS procede al calcolo dell’assegno Ape sociale pro quota, in presenza di un’anzianità contributiva maturata in più gestioni.

Se, sei indeciso tra l’Ape sociale e la pensione anticipata Quota 102, ti consiglio di leggere questo articolo: “In pensione con Quota 102 e Ape sociale pro e contro, di due occasioni imperdibili a tempo”.

Cosa succede all’assegno Ape sociale al raggiungimento dell’età pensionabile?

 L’ente pensionistico procederà al ricalcolo della prestazione economica spettante al fruitore del trattamento Ape sociale.

In quest’ultimo caso, spetta la tredicesima, rivalutazione e integrazione. Oltre, all’eventuale reversibilità della pensione ai superstiti.  

Pensione anticipata Ape sociale, i requisiti

L’Ape sociale è una misura riservata alla categoria di lavoro meritevoli di tutela, per cui non tutti i cittadini possono agganciarsi alla misura ottenendo un passepartout per la pensione.

Due sono i requisiti principali previsti per la misura Ape sociale e diverse sono le condizioni. Dunque, per soddisfare il requisito anagrafico il lavoratore deve aver raggiunto 63 anni di età, mentre il requisito contributivo di 30, 32 e 36 anni varia in base alla categoria di lavoro a cui appartiene.

Le condizioni principali registrate per l’accesso alla misura Ape sociale sono: cessazione dell’attività lavorativa, non essere titolari di altra prestazione economica previdenziale, residenza su suolo nazionale e, infine, rientrare in uno dei profili di maggior tutela.

 Ciò che va detto però, per ciò che riguarda il profilo di maggior tutela sono gli ultimi aggiornamenti introdotti dal governo Draghi, che permettono a tanti di cittadini di ottenere un assegno mensile di sostegno al reddito.

Ad oggi, possono presentare la domanda Ape sociale entro il 30 novembre 2022, coloro che hanno maturato i requisiti previsti dalla normativa e si trovano in una delle seguenti condizioni, quali:

  • disoccupati, se raggiunti 63 anni e aver maturato 30 anni di versamenti contributivi;

  • caregiver familiari, se raggiunti 63 anni e 30 di contribuzione con un’assistenza al familiare disabile grave di 1° o 2° grado di parentela ai sensi dell’articolo 3 comma 3 Legge 104/1992;

  • invalidità civile, se ai requisiti di 63 anni e 30 contributivi è presente il riconoscimento dell’invalidità dal 74%;

  • attività lavorative gravose, se possiedono 36 anni di contribuzione maturata negli ultimi sei anni in forma permanente fino alla data del 31.12.2017, per il periodo successivo diventano sette anni su dieci, se rientrano nell’elenco dei lavori gravosi presente nell’allegato alla legge di bilancio 2022. Le modifiche introdotte dal 2022 permettono ai lavoratori edili e della ceramica, di richiedere l’accesso alla misura con 32 anni di contribuzione versata.

Infine, le lavoratrici madri possono godere dello sconto contributivo fino a un massimo di due anni per ogni figlio.

Concludendo, la domanda per il riconoscimento dei requisiti deve essere inoltrata entro il 30 novembre 2022. L’Ente previdenziale controlla la presenza dei requisiti e rilascia l’esisto della richiesta all’interessato.

Essendo, questa richiesta condizionata dalla presenza delle risorse disponibile, il richiedente sarà aggiornato sulla data utile di decorrenza del trattamento economico. La domanda di prepensionamento potrà essere presentata dopo il rilascio del certificato del diritto alla pensione.

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