TFS e TFR statali: ecco quando arriva il pagamento INPS! Nuovi aggiornamenti 

Quando viene pagato il TFS e TFR INPS? Quanto tempo ha l'INPS per pagare il TFS e TFR? Quando si riceve la liquidazione?

L’INPS ha accelerato la prassi legata alla liquidazione del TFS e TFR per i dipendenti pubblici. La questione sui pagamenti INPS per le giacenze del TFS e TFR è sempre stata molto delicata. Ecco, perché con l’ufficialità del nuovo decreto le previsioni portano all’erogazione del trattamento economico in tempi strettissimi. I termini e decorrenza sono indicati nel comunicato stampa del 26 agosto 2022.   

D’altra parte, parliamo di circa 10mila lavoratori pubblici che attendono la liquidazione della pratica di fine servizio. 

I primi a ricevere la liquidazione del TFR e TFR sono i lavoratori impiegati nel comparto scuola. Per questo settore, l’INPS dovrà smaltire circa 2.302 richieste spartite tra docenti e non. A seguire, la liquidazione del trattamento di fine rapporto spetterà ai lavoratori appartenenti alla P.A., per un totale di circa 5.126 richieste. In coda, restano le richieste di riscatto del trattamento di fine servizio per circa 3.038 richieste di rinnovo dell’operazione di liquidazione o buonuscite. 

Ciò che va detto, è l’assenza di un canale privilegiato indirizzato a snellire il pagamento del TFR  a favore dei lavoratori pubblici con disabilità.

TFS e TFR statali: ecco quando arriva il pagamento INPS! Nuovi aggiornamenti 

Il nuovo decreto entrato a regime grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, contiene il differimento della convenzione ABI, per permettere il pagamento dell’anticipo del trattamento di fine servizi secondo regole facilitate.

Un provvedimento che permette ai percettori del TFS di tagliare la lista di attesa, spesso composta da un periodo temporale estremamente infinito.

Tuttavia, il metodo agevolato viene previsto solo su un tetto liquidato fino a 45mila euro. Le banche che hanno siglato l’accordo aderendo alla partecipazione ABI possono applicare solo un tasso agevolato nella misura massima dello 0,4%. Non è prevista alcuna tipologia di commissione. 

Peraltro, nel decreto è presente il differimento per il prossimo biennio dell’anticipo del trattamento di fine rapporto a tasso agevolato. Oltretutto, dall’ufficialità dello stesso l’INPS ha provveduto a smaltire le pratiche sospese. 

L’erogazione della liquidazione del TFS e TFR degli impiegati pubblici è subordinata anche dall’aspettativa della sentenza della Corte Costituzionale. Atteso il pronunciamento sulla legittimità della forma rateale del pagamento TFS per i dipendenti pubblici. 

La vigente normativa in merito al pagamento INPS sulla liquidazione del trattamento di fine rapporto classifica un periodo diverso a seconda della causale del TFS o TFR, nello specifico:

  • per dimissioni o licenziamento, il periodo di attesa corrisponde a 24 mesi;
  • per la pensione o collocamento a riposo per limiti di servizio o età, il periodo di attesa è di 12 mesi;
  • per decesso o inabilità, il periodo di attesa corrisponde a un massimo di 105 giorni. 

Previsto un ulteriore periodo temporale di 90 giorni per gli adempimenti istruttori, in questo lasso di tempo non sono previsti interessi di mora. 

I lavoratori pubblici che hanno scelto un collocamento a riposto con Quota 100, non devono considerare la data di quiescenza, ma bensì dalla maturazione del diritto teorico alla pensione.

Quando partono gli accrediti della liquidazione TFS e TFR degli statali?

Peraltro, andando ancora nel merito della tempistica della liquidazione del TFS e TFR, c’è da sottolineare anche che la decorrenza dell’accredito rateale viene subordinata dalla presenza del valore maturato nel periodo lavorativo, nello specifico: 

  • la liquidazione scatta in un’unica tranche se il valore lordo non supera i 50mila euro;
  • la liquidazione scatta in due tranche, se il valore lordo rientra tra 50mila ed entro 100mila. Con un intervallo di erogazione di 12 mesi;
  • la liquidazione scatta in tre tranche, se il valore lordo risulta più alto di 100mila euro. Le prime erogazioni partono con un valore di 50mila euro, l’ultima per la residua parte, con un intervallo di pagamento di 12 e 24 mesi. 

Anticipo TFR e TFR: doppia presentazione se l’INPS non risponde 

Rientra nel diritto dei lavoratori pubblici, la possibilità di richiedere un anticipo garantito dallo Stato. Si tratta di una procedura attivabile nella fase di pensionamento. Il valore dell’anticipo del TFS non può superare i 45mila euro. Ricordiamo che non tutte le banche hanno aderito all’accordo ABI.  In particolare, il riferimento cade sull’accordo Quadro confermato in Gazzetta Ufficiale

Concludendo, la richiesta dell’anticipo sul trattamento di fine rapporto va inoltrata direttamente all’INPS, attraverso le modalità ufficiali contemplate dall’Istituto. C’è da considerare che spesso la richiesta può essere riprestata anche più volte.

Questo, perché, l’INPS dispone di 90 giorni per la lavorazione della pratica, per cui deve emettere la certificazione. Successivi 30 giorni con decorrenza dalla notifica del contratto all’istituto di credito per l’acquisizione dell’atto con data certa. Trascorso questo periodo senza esito, occorre ripresentare l’infasciamento. 

Per ulteriori informazioni, si consiglia di visionare il sito www.INPS.it

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