Nuovo caso SEC: questa volta Kraken accetta di pagare una multa da 30M Dolari

Cosa sta succedendo? Sembra che la SEC si stia accanendo sulle crypto società. L'ultima indagata è niente poco di meno che Kraken.

Non abbiamo idea di quanto velocemente si stia affermando il mondo crypto, ma così.

Quando pensiamo a Kraken dobbiamo riflettere che si tratta di uno dei maggiori e più longevi crypto exchange in circolazione.

Avere un’accusa da parte di un organo di controllo come la SEC (Securities and Exchange Commission) non giova di certo alla reputazione.

Questo ha spinto il team dietro la famosa piattaforma a fare dietrofront dopo le accuse ricevute e a pagare una multa molto salata.

Ma perché? Che cosa ha spinto l’exchange a essere accusata dall’ente statunitense?

Sembra che ormai quest’ultimo abbia cominciato ad avviare controlli serrati nei confronti di tutte quelle società che hanno a che fare con il Web3.

Nuovo caso SEC

I casi dell’ente di controllo statunitense è implacabile.

Sembra che il caso con BUSD e Ripple non sia bastato: ora sembra che Kraken sia finita nel suo mirino.

Gli ultimi risvolti però hanno portato a una risoluzione del caso quasi immediata, senza tergiversare troppo e fare andare avanti una pratica che forse si sarebbe potuta portare avanti per mesi.

Oggi, però, la piattaforma di crypto trading deve stare molto attenta perché non può rischiare una ricaduta.

Non ora che il mercato delle criptovalute sembra accennare una ripresa.

Kraken accusata dalla SEC

Non è un buon momento per essere un crypto provider, questo è certo.

La Securities and Exchange Commission ha accusato Payward Ventures, Inc. e Payward Trading Ltd., entrambe comunemente note come Kraken, di non aver registrato l’offerta e la vendita del loro programma di “Staking-as-a-service” di criptovalute.

Grazie al programma, gli investitori trasferiscono criptovalute alla piattaforma per lo staking in cambio di rendimenti d’investimento annuali pubblicizzati fino al 21%.

Secondo la SEC non si può più agire in modo superficiale perché ne andrebbe soprattutto della sicurezza degli investitori.

Tuttavia sembra che, nonostante l’accusa sia stata fondata, il servizio di Staking multato sia quello che riguarda gli investitori statunitensi e in particolare la sede di San Francisco.

Il servizio infatti è stato sospeso, ma il programma è ancora attivo tramite delle sussidiarie per cittadini non statunitensi.

Staking non autorizzato di Kraken

Lo Staking è il sistema di convalida di una blockchain che sfrutta la Proof of Stake e permette, in cambio di una certa quantità di criptovalute bloccate, di ricevere ricompense.

Secondo la denuncia della SEC, dal 2019, Kraken ha offerto e venduto i suoi “servizi di staking” di criptovalute agli utenti, raggruppandole e mettendole in Staking per loro conto.

Ma qual è il problema?

Quando gli investitori forniscono token ai fornitori di staking-as-a-service, perdono il controllo di tali token e si assumono i rischi associati a tali piattaforme, con una protezione molto ridotta.

La denuncia sostiene che Kraken afferma che il suo programma d’investimento offre una piattaforma facile da usare e vantaggi che derivano dagli sforzi della società per venire incontro agli investitori. Questo comprende le strategie per ottenere rendimenti e pagamenti regolari degli investimenti.

Tuttavia nessuna registrazione o garanzia effettiva è mai stata fornita e questo non è tollerabile dalla SEC.

Kraken paga la multa SEC

E così siamo arrivati alla fine della questione.

Per saldare le accuse della SEC, le due entità Kraken hanno concordato di cessare immediatamente l’offerta o la vendita di “titoli” tramite programmi di Staking e pagare $30 milioni di multa, compresi gli interessi di mora e le sanzioni civili.

Questo ha permesso a entrambe le parti di concludere in tempi brevi la questione, evitando lunghi cavilli e tempistiche che avrebbero causato ulteriori danni.

Si tratta del 4° crypto exchange più grande al mondo e non poteva trovare una risoluzione più rapida.

Al contrario magari di Gemini e Genesis accusate anch’esse dall’ente, ma con più difficoltà causate anche dalla bancarotta di Genesis, il caso SEC vs Kraken per adesso si chiude qui.

Leggi anche:”Genesis, bancarotta imminente? SEC denuncia perfino la vendita di titoli non registrati

Ripple, Kraken, BUSD, cosa succede?

Non possiamo negare che le accuse ai danni di società crypto si stiano intensificando.

Ma è un male per tutti? No, non credo.

Il fatto che il Web3 e l’intero settore degli asset digitali si stia evolvendo così velocemente richiede azioni preventive e tempestive per ovviare a qualunque problema futuro.

Questo riguarda Kraken come ha riguardato la Stablecoin Binance USD e Ripple.

Non possiamo navigare un mare così pericoloso e imprevedibile come quello di criptovalute e blockchain senza garanzie e protezioni.

In fondo sembra che la SEC voglia proprio dire questo.

Non si tratta di semplici “bastoni fra le ruote”, ma probabilmente di una messa in regola di tutte quelle società che ancora si barcamenano tra una legge e l’altra, cercando di schivare i loro obblighi.

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