Affitto immobili vincolati: ecco che cosa dice la legge!

Affitto Immobili Vincolati: cosa dice la legge? In particolare, osserveremo quanto è stato disposto dalla Legge 431/1998 e dal Decreto Legislativo 42/2004.

Affitto Immobili Vincolati: cosa dice la legge? In particolare, osserveremo quanto è stato disposto dalla Legge n. 431/1998 e dal Decreto Legislativo n. 42/2004!

Oltre a questo approfondiremo anche le tematiche che riguardano le aree vincolate, come sapere se una casa ha vincoli, quando un immobile diventa di interesse storico oppure un bene culturale, quando interviene la Soprintendenza e come opera.

Qua sotto potrete prendere visione di un breve video, il quale è stato realizzato ed è stato pubblicato all’interno del canale YouTube di “Vincenzo Madera”, nel quale viene spiegato, in una maniera estremamente chiara e precisa, tutto quello che riguarda gli immobili vincolati ed, in particolare, del rapporto con la Soprintendenza.

Inoltre, se ti interessa andare ad approfondire altre tematiche simili a questa o che rientrino anche all’interno di altri settori, nonché, delle più svariate tematiche, allora ti consiglio di recarti presso il sito web dell’ingegnere Vincenzo Madera, attraverso questo link.

Affitto immobili vincolati: che cosa dice la Legge n. 431 del 9 dicembre 1998?

Partiamo con l’espletamento di questa breve guida, andando ad osservare tutto quello che riguarda l’aspetto legato alla legalità e, dunque, andando a parlare di che cosa dice la normativa a livello nazionale sugli affitti degli immobili vincolati.

In particolare, iniziamo andando a mostrare che cosa dice la Legge n. 431 del 9 dicembre 1998 riguardo a questo particolare argomento.

In sostanza, l’art. 1, Comma 2 della suddetta legge disciplina solamente le seguenti tipologie di immobili, ossia:

  • Quelli che appartengono alla categoria catastale A/1;
  • Quelli che appartengono alla categoria catastale A/8;
  • Quelli che appartengono alla categoria catastale A/9.

Inoltre, pone le sue previsioni solamente per le seguenti tipologie di contratto di locazione:

  • Contratto di locazione a canone concordato;
  • Contratto di locazione ad uso transitorio;
  • Contratto di locazione per gli studenti.

Affitto immobili vincolati: che cosa dice il Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004?

Per entrare nel vivo di questa particolare tematica, dobbiamo andare, però, ad osservare quanto è stato disciplinato all’interno del Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004.

Nello specifico, questa legge prevede quali sono gli immobili vincolati, andando a specificare due diverse tipologie di vincolo:

  • Il vincolo sui beni e sugli immobili di interesse archeologico, artistico, etnoantropologico e storico (indicato all’interno della Seconda Parte del Codice dei Beni Culturali, agli articoli 10 e seguenti);
  • Il vincolo sui beni e sugli immobili di interesse paesaggistico (indicato all’interno della Terza Parte del Codice dei beni Culturali).

Quali sono le aree vincolate?

Entriamo, però, subito nel vivo di questo particolare argomento, andando a parlare di quali sono le aree vincolate, secondo quanto previsto dalla legge.

In particolare, la normativa nazionale prevede le seguenti aree vincolate:

  • Aree costiere situate entro i 300 metri dalla linea delimitata dalla battigia;
  • Aree lacustri  situate entro i 300 metri dalla linea delimitata dalla battigia;
  • Corsi d’acqua;
  • Fiumi;
  • Torrenti.

Come sapere se una casa ha vincoli?

Detto questo però, in maniera concreta, come si fa a sapere se una casa ha vincoli? Nello specifico, ecco quali sono le diverse modalità con le quali si può venire a conoscenza di queste informazioni su un determinato immobile:

  • Si può verificare, in maniera telematica, recandosi sul sito del SITAP (Sistema Informativo Territoriale Ambiente e Paesaggio);
  • Si può verificare, di persona, recandosi presso l’ufficio della Soprintendenza del proprio Comune di appartenenza, fornendo le dovute informazioni sull’immobile e sui relativi dati catastali di quest’ultimo;
  • Si può verificare richiedendo la documentazione riguardante il PPR (Piano Paesaggistico Regionale);
  • Si può verificare recandosi presso l’ufficio provinciale o regionale che si occupa del servizio di tutela del paesaggio, richiedendo a quest’ultimo la documentazione circa il certificato di sussistenza di vincolo paesaggistico.

Affitto immobili vincolati: quando un immobile diventa storico?

Andando subito ad addentrarci all’interno del nocciolo della questione, passiamo adesso a vedere quando è che un immobile acquisisce valore e diventa di interesse storico.

In particolare, secondo quanto è stato disciplinato all’interno del Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004, un immobile acquista valore storico, su specifica indicazione delle Soprintendenza, attraverso l’emissione di una notifica amministrativa verso i proprietari, i possessori o chiunque altro sia titolare di un diritto reale su quest’ultimo.

Quali sono gli edifici di interesse storico?

Dopo aver dato una breve definizione e dopo aver parlato di quando è che un determinato immobile acquista valore storico, passiamo adesso ad approfondire questo specifico argomento, andando a vedere, per l’appunto, quali sono questi edifici di interesse storico.

In particolare, sono definiti in questo modo tutti quelli edifici che sono sottoposti ad un vincolo monumentale, attraverso un decreto emanato dal Ministero dei beni culturali ed ambientali.

Affitto immobili vincolati: quando un immobile diventa un bene culturale?

Abbiamo già visto quando un edificio acquista valore storico, ma non sappiamo ancora quando un immobile diventa, invece, un bene culturale.

Nello specifico, l’interesse storico è uno dei sei elementi che vengono considerati e che vengono conteggiati dal Codice dei Beni Culturali per porre un vincolo sui beni e sugli immobili per tali motivazioni. In particolare, ecco quali sono questi vincoli disposti all’interno della seconda parte e negli articoli 10 ed 11 di questo Codice:

  • Interesse archeologico;
  • Interesse archivistico;
  • Interesse artistico;
  • Interesse bibliografico;
  • Interesse etnoantropologico;
  • Interesse storico.

Quando un bene è vincolato? Quali sono gli immobili vincolati?

Se non è ancora chiaro il concetto su quando un determinato bene oppure un determinato immobile sia vincolato, andiamo a specificare quali sono le condizioni che attivano questa particolare procedura.

In particolare, un bene o un immobile può essere sottoposto ad uno dei seguenti vincoli, che abbiamo osservato nel corso dei precedenti paragrafi, solamente nel caso rientri nelle categorie che sono state disposte dal Decreto Legislativo n. 490 del 29 ottobre 1999, dal Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004 e dal Codice dei Beni Culturali.

Inoltre, è necessaria la predisposizione di uno specifico decreto per attivare un vincolo su un determinato bene o un determinato immobile.

Quali sono gli edifici sottoposti a tutela?

Come per gli immobili sottoposti ad un vincolo, gli edifici sottoposti a tutela sono anch’essi disciplinati dal Decreto Legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004.

Nello specifico, questa norma prevede che possono essere considerati come degli edifici sottoposti a tutela quegli immobili che sono aperti al pubblico e che hanno come destinazione d’uso una delle diverse attività che sono previste all’interno del Decreto del Presidente della Repubblica n. 151 del 1° agosto 2011.

Affitto immobili vincolati: quando interviene la Soprintendenza?

Andando subito al sodo, bisogna dire che ci sono alcuni particolari casi nei quali la Soprintendenza del proprio Comune di appartenenza può intervenire e comunicare ai proprietari, ai possessori o ai titolari di un diritto reale sull’immobile in questione, di:

Effettuare delle opere di ristrutturazione e degli interventi per tutelare e per preservare lo stato dell’immobile, in modo da conservare il suo valore, se quest’ultimo risulta di particolare interesse a livello artistico o culturale.

Questa comunicazione può essere effettuata dalla Soprintendenza sia verso un soggetto privato che verso un altro soggetto pubblico.

Quante sono le Soprintendenze?

Abbiamo visto quando intervengono, ma non sappiamo ancora che sono le Soprintendenze! In particolar,e nel corso di questo breve paragrafo andremo a mostrare quante diverse tipologie di Soprintendenze esistono.

Nello specifico, ecco quali sono:

  • Le Soprintendenze Archivistiche o Archivistiche Bibliografiche;
  • Le Soprintendenze Archeologica, Belle Arti e Paesaggio.

Quali sono i compiti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio?

Nel corso di questo breve paragrafo, ci andremo ad occupare proprio della seconda tipologia di Soprintendenza tra le due che sono state elencate poco sopra.

Ed, in particolare, andremo a parlare di quali sono i compiti della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. Ecco quali sono i compiti di questa specifica Soprintendenza:

  • La conoscenza del patrimonio archeologico, architettonico, artistico, paesaggistico e storico;
  • La valorizzazione del patrimonio, attraverso la predisposizione di attività di tipo culturale;
  • La tutela dei beni culturali;
  • La tutela dei beni paesaggistici;
  • La verifica dell’interesse del patrimonio;
  • Il controllo delle attività di manutenzione, di ristrutturazione e di restauro.

Quando il parere della Soprintendenza non è vincolante?

Tra i compiti che deve svolgere la Soprintendenza c’è anche quello di emettere un parere sulla questione che riguarda se un determinato bene oppure un determinato immobile sia o meno vincolato.

All’interno di tale questione, bisogna specificare che il parere della Soprintendenza è obbligatorio, ma non vincolante, nei seguenti casi:

  • Quando su un immobile risulta essere stato emanato un apposito decreto di vincolo.

Quanto dura il parere della Soprintendenza?

Questo particolare parere obbligatorio, ma non vincolante, della Soprintendenza, del quale abbiamo parlato nel corso del precedente paragrafo, ha una specifica durata, la quale viene disciplinata all’interno dell’art. 146, Comma 4 dell’attuale testo in vigore.

In particolare, questo articolo prevede che la durata del parere della Soprintendenza è pari a 5 anni, oltre i quali ci sarà bisogno di un’ulteriore autorizzazione.

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